Capitolo 26

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Alex era sdraiato a letto: guardava il soffitto.
Il suo respiro era normale, non era agitato, come se il suo corpo non avesse realizzato cosa sarebbe successo.
Si gira sul materasso e sposta il braccio sotto il cuscino.
Ai piedi del suo letto, poco distante, si trovava un materassino gonfiabile, montato poco prima da Leo. C'era un cuscino grande il giusto, preso dal divano in salotto. Il lenzuolo era ancora piegato ai piedi del materassino.
La sveglia sul comodino segnava le 1 e un quarto.
Alex sentiva gli occhi chiudersi per il sonno e quando questi si chiudevano, li riapriva di scatto.
Voleva aspettare il rientro di Leo in camera, almeno per dargli la buonanotte.

Leo era ancora in salotto, un bicchiere d'acqua in mano.
Poggia la mano libera sull'acquaio, seguita poi dalla schiena.
Con gli occhi fissi davanti a sé, accompagna lentamente il bicchiere alla bocca.
In tutta la sera, aveva buttato giù si e no due bicchieri. Non era tanto per lui, abituato a peggio.
Eppure sentiva caldo, come se l'alcool lo stesse bruciando da dentro.
Tira su col naso e si sveglia dallo stato di trance.
Sistema il bicchiere sul piano, sbatte le mani fra loro e si avvia in bagno.

Alex si rigira un'altra volta nel letto, sposta il cuscino e lo sistema accanto a sé.
Lo circonda come se fosse un peluche, accavalla una gamba e chiude gli occhi.
I passi nel corridoio si fanno più vicini e al tempo stesso, il respiro di Alex si fa più pesante.
Il suo cuore aumenta di velocità, senza darsi tregua e peggiorando di secondo in secondo, fino a quasi scoppiare quando la maniglia della porta si abbassa.
Leo fa il suo ingresso in camera. Aveva la canottiera molle per colpa dell'acqua del lavandino e delle gocciole cadevano ancora dal suo viso.
All'inizio si era sentito rinfrescato, ma dentro quella stanza, la temperatura era come aumentata.

<Alex, senti...>

Inizia a parlare con voce bassa e roca.
Alex si scuote un attimo, preso da dei brividi. Con coraggio, risponde.

<Sì?>

<Ti dispiace se apro la finestra per stanotte? Fa un caldo.>

Alex non risponde fa cenno di sì con la testa. E comunque, Leo non si aspettava una risposta: avrebbe aperto quella finestra, punto e basta.
Quel calore che sentiva addosso doveva andarsene.
Quando la sua pelle si scontra con l'aria fresca, per un momento, sente quello stesso sollievo provato con l'acqua.

<Ti faceva tanto caldo?>

Leo annuisce.
Alza la testa e fissa il cielo stellato, senza una nuvola.
La luna sembrava sorridergli.
Alex si alza piano dal letto e affianca il biondo.
Anche lui si lascia colpire del fresco della sera e, forse, proprio come spinto da quel fresco, piega di poco la testa e la appoggia sul braccio del biondo.
Leo si irrigidisce a quel contatto. Trattiene il respiro, per paura di spostarsi e perdere quella sensazione.
Piano, circonda le spalle di Alex e lo stringe a sé.
Entrambi si concentrano a guardare le stelle trattenendo la voglia di girarsi e osservare il volto dell'altro ragazzo.
I minuti passano e il momento viene interrotto da uno sbadiglio.
Alex si porta una mano alla bocca e sbatte gli occhi.

<Sarà meglio andare a letto.>

Detto questo, Leo allontana il braccio, ma cercando di fare terminare il contatto il più tardi possibile. Non stacca subito la mano dal corpo di Alex, la fa scivolare dietro la sua schiena, sfiora la scapola e infine allontana la mano completamente.
Leo si gira velocemente e i suoi capelli seguono il movimento del corpo, passando vicini al volto di Alex.
Entrambi si sdraiano nel proprio letto.

<Notte.>

<Notte.>

Nel silenzio della notte, Alex sente solo il battito del suo cuore e spera con tutto sé stesso che Leo non lo senta.

La luce che entra dalle finestre del salotto illumina una figura seduta sul divano.
Alice teneva il telefono in mano e nell'altra mangiava una fetta biscottata.
Scriveva con una mano sola, eppure andava molto veloce.
Dall'altra parte dello schermo, la sua amica Rebecca si era appena svegliata.

Giorno signora Cumberbatch. Allora, come è andata la notte? Suo marito l'ha fatta dormire?

Signora Cumberbatch...
Le guance di Alice si infiammano e istintivamente inizia a fantasticare sull'attore Benedict Cumberbatch.
Un altro messaggio.

Avete fatto scintille?

Con le guance ancora più rosse, Alice ridacchia fra sé e sé, mentre risponde all'amica.

<Cosa hai da ridacchiare già di prima mattina?>

Leo entra in salotto, una mano che sfiorava la nuca.

<Nulla che ti riguardi.>

Leo si avvicina e si siede accanto alla sorella. Lei non ha il tempo di spegnere il telefono, che Leo domanda.

<Signora Cumberbatch? Che è, stai già tradendo Andrea?>

Alice sbuffa.

<No. Lo sai bene che il tradimento è l'unica cosa che non potrei mai fare e che non perdono. E comunque, Andrea sa che sono sposata con Benedict Cumberbatch.>

<E questo non è tradimento?>

<No... Perché Benedict non sa che siamo sposati.>

Leo socchiude gli occhi, cercando di capire il ragionamento, senza successo.
Alla fine sbuffa e si alza per andare a fare il caffè.

<Come è andata con Alex stanotte? Usati i preservativi?>

Leo non si sorprende della domanda, quasi se l'aspettava.
Si gira, con un sorriso come a volerla sfottere.

<Mi dispiace per te, ma non c'è stato sesso, ieri.>

<Ma come no?!>

Alice lancia il telefono sul divano e raggiunge il fratello, che intanto stava afferrando le due tazze per il caffè.

<No. Non per forza noi due dobbiamo farlo. Non stiamo insieme.>

<Quella è solo questione di tempo.>

<Non c'è stato sesso, ma abbiamo passato dei minuti a fissare il cielo insieme.>

Alice si siede a tavola e avvicina il caffè bollente alle labbra. Soffia sopra e poi ne prende un sorso.
Leo osserva la miscela e la gira nella tazza.

<Ali, pensi che io possa innamorami?>

<Perché questa domanda?>

<Stamani...>

Leo alza il palmo della mano e lo fissa.

<Stamani, appena sveglio, ho visto il viso di Alex e, tolta la voglia che avevo di baciarlo, ho avuto l'istinto di avvicinare la mia mano a lui e sfiorargli la guancia. Tu che sei fidanzata, ti è mai successa una cosa del genere?>

Alice lo guarda da dietro gli occhiali.
Il suo telefono squilla e lei abbassa lo sguardo sullo schermo.
Sorride.

<Perché non cerchi di scoprire cosa provi al mare?>

---angolo me---
rebekahwriter

-𝔻𝕚𝕡𝕖𝕟𝕕𝕖𝕟𝕫𝕒-  𝓑𝓸𝔂 𝔁 𝓫𝓸𝔂  [Completata]Where stories live. Discover now