Capitolo 28

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Tanaka, dopo aver portato i bagagli nelle stanze di ognuno, si è appartato per un po' con Alice.
Quando la ragazza è tornata, il maggiordomo è passato per un saluto, poi è uscito di casa.

<Ci lascia tutti da soli, tornerà fra due settimane.>

<Non sta con noi?>

Alice ridacchia.

<No, Andre. È qui in vacanza col suo ragazzo. È passato a pulire casa solo perché il prof Inoue gli ha chiesto di assicurarsi che tutto andasse bene e per consegnarmi due paia di chiavi, uno da mettere davanti alla porta d'entrata.>

Guardando l'ora sull'orologio, le due ragazze si fissano.

<Ho controllato mentre tu parlavi con Tanaka. Ha fatto un po' di spesa...>

<Ma niente birre vero?>

Angela annuisce.
Entrambe corrono nelle rispettive camere per afferrare le borse e i portafogli. E mentre le due si occupano di prendere le birre e, subito dopo, di preparare la cena, i ragazzi si trasferiscono in salotto.
Andrea accende la televisione e fa zapping fra i vari canali, senza trovare nulla di appassionante.
La stanza era silenziosa, rispetto a quella della cucina dalla quale provenivano le risate delle ragazze.
Nel silenzio, Leo rimane a pensare: Alice non gli ha dato una risposta alla sua domanda, la mattina. 
La voglia di sapere se è normale ciò che ha provato è grande, ma il coraggio di sopportare la sorella che lo tormenta non c'è. E' rischioso già averle accennato del suo dubbio.
Alex stava seduto accanto a lui, con le gambe alle ginocchia, strette fra le mani. Lo sguardo rifletteva la luce della televisione.
Leo inizia a fissarlo, senza riuscire a distogliere lo sguardo.

<Ma tua sorella, Andre? Quando ritorna?>

<Non lo so, sai. Non mi ha scritto niente e non ho chiesto niente ai nostri genitori.>

Riccardo annuisce.

<Almeno sai se si trova bene?>

<Sì, questo sì. E' sempre stato il suo sogno quello di andare a Londra.>

<Hai una sorella?>

La voce di Alex sembra distante, eppure fissa i due ragazzi con occhi curiosi e sinceri.
Andrea annuisce. 
Spenge il televisore e poggia piano il telecomando sul tavolino. Si tira su a sedere e incrocia le gambe per vedere i tre amici.
Con un gesto della testa si sposta un ciuffo dei capelli rosa.

<Sì, è più piccola di me.>

Prima di aggiungere altro, però, guarda Alex con sguardo interrogativo.
Il finto biondo, di rimando, lo fissa anche lui con una espressione strana, senza capire se Andrea vuole fargli una domanda.
Il rosa infine riprende a parlare della sorella senza altre interruzioni, con voce fiera. 
Il loro discorso, poi, si butta su altro: sui giochi, sulla scuola. Alex è quello che fra tutti, parla meno di sé, ma scherza e ride alle battute.

<A tavola!>

La conversazione si interrompe e una nuvola cupa si manifesta sopra le teste di Riccardo, Andre e Leo.

<Dite che è stata Alice a cucinare?>

<Speriamo di no.>

E con il morale a terra, vanno a tavola.

Il giorno dopo, una sveglia suona. 
Su nel sottotetto, Alice si mette a gattoni e esce da sotto il lenzuolo. Con molta attenzione, scavalca il corpo del suo ragazzo e si dirige verso le sue borse.
La borsa da spiaggia è già pronta. Alice stacca il cellulare dal muro e abbassa la luminosità.
7 e 31. 
Scende le scalette e, con religioso silenzio, va in cucina a prendere dei biscotti. Prepara del caffè (una delle poche cose che sa fare in cucina).
Mentre aspetta, raccoglie la roba dalla spazzatura e la richiude in un sacco, lo trasporta all'ingresso e si sbatte le mani.

<Già sveglia?>

Alice si gira. Con fare sorpreso, si porta un ciuffo di capelli dietro l'orecchio.

<Buongiorno Alex. Come mai già in piedi?>

Il ragazzo scrolla le spalle.
Alice lo fissa per qualche secondo, poi lo prende a braccetto e lo porta in cucina.

<Fame? Vuoi del caffè?>

Alex non risponde.

<Non farti problemi a dirmi se non ti piace cosa c'è.>

La ragazza cammina in cucina e prepara la tavola per la colazione di tutti.
Alex rimane ancora in silenzio. Tiene le mani strette in mezzo alle gambe e lo sguardo fisso per terra. 
Nonostante fosse di spalle, Alice riesce a vedere le rotelle del cervello di Alex che lavorano senza sosta. Quasi quasi ne sente anche il rumore.
Grazie ad un vassoio, porta a tavola due tazze di caffè, insieme a dei biscotti al cioccolato. 

<Buon appetito!>

E Alice inizia ad inzuppare dei biscotti nel caffè. 
Alex avvicina la tazza alle labbra e sorseggia quel liquido marrone. 
Lento, si gusta il caffè: i suoi muscoli si svegliano e si sente tirare su. La stanchezza che provava inizia a sparire piano piano.

<Io mi metto il costume e vado in spiaggia. Vieni con me?>

Alice si toglie gli occhiali per pulirli e fissa i suoi occhi azzurri in quelli di Alex. Annuisce mentre appoggia la tazza sulla tavola.
Dopo soli 20 minuti, si ritrova in strada a camminare fianco a fianco con Alice. Il rumore delle ciabatte è ciò che fa da sfondo a quella camminata.

<Secondo me, è meglio prendere due ombrelloni...>

Alice tira fuori un borsetto e conta i soldi.

<Siccome siamo tanti, penso che sia meglio fare così.>

<Menomale che tu hai un cervello e la pensi come me. Leo ha detto il contrario. Quasi lo facesse apposta.>

Sbuffa e Alex sposta subito lo sguardo di lato, trattenendo una risata.
Dopo aver preso i due ombrelloni, uno accanto all'altro, nella quarta fila, entrambi si siedono sulla sdraio.

<Perché siamo venuti così presto?>

<Perché di normale io mi sveglio presto per andare in spiaggia, Alex. E mi dispiaceva lasciarti da solo, quindi eccoci qui. Vuoi andare a fare una camminata?>

Con un sorriso sulle labbra, Alice si alza e tira fuori due creme solari, protezione 50. Sul tavolino dell'ombrellone, appoggia un libro di almeno 600 pagine e la custodia degli occhiali.

<Dove?>

Alice indica dietro di sé, il lungomare.

<Mettiamo i piedi a mollo e camminiamo. Così tanto per aspettare gli altri e per buttare giù i due biscotti che ho mangiato.>

Alex si alza e, con un gesto quasi elegante, si toglie la maglietta e la sistema dentro il suo piccolo zainetto.
La luce del sole illumina il suo fisico e lui  ne sente il calore sulla pelle.
Il finto biondo si guarda intorno: sembrava tutto deserto, se non per qualche anziano signore che era arrivato poco prima di loro.

<Let's go!>

Alice afferra il polso di Alex e lo trascina sulla sabbia.
Affondano i piedi nella sabbia bianca, fino ad arrivare a quella bagnata. Alice immerge subito i piedi, sentendo il fresco dell'acqua mattutina.
Alex la guarda mentre si abitua alla sensazione. Col copricostume ancora addosso, gira nell'acqua come se stesse danzando e sorride.
Il sole le illumina la pelle bianca e la rende più felice.

<Perché?>

Alex sussurra piano, attirando l'attenzione dell'amica.

<Perché cosa?>

<Perché sei così gentile con me?>

---angolo me---
C'ho messo più tempo del solito perché vedo tutto sfocato.
Ma fra poco arrivano gli occhiali yey (~ ̄▽ ̄)~

-𝔻𝕚𝕡𝕖𝕟𝕕𝕖𝕟𝕫𝕒-  𝓑𝓸𝔂 𝔁 𝓫𝓸𝔂  [Completata]Where stories live. Discover now