Capitolo 29

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Alice lo fissa. Tira su la gonna del vestito per evitare di ammollarla e si avvicina di nuovo al ragazzo.
Alza un sopracciglio e lo fissa curiosa.
Non ha il tempo di rispondere, che due ragazze si avvicinano.

<Ciao, come ti chiami?>

Alex si gira sorpreso di vedere qualcuno giovane oltre a loro due, a quell'ora della mattina.
Fissa la ragazza col costume rosa che ridacchia insieme all'amica, dal costume azzurro.
Alex scruta quel fisico che tanto tempo prima lo avrebbe fatto impazzire sicuramente. Adesso le guarda senza esserne attratto.

<Come, scusi?>

<Come ti chiami. Vorremmo sapere il tuo nome.>

Alex lancia un'occhiata, veloce, ad Alice.
Era intenta ad osservare le due nuove arrivate con occhi indagatori. Si passa una mano sui capelli neri e sposta un ciuffo dietro l'orecchio. Poi, come se nulla fossa, raddrizza la schiena, porta le mani dietro e si allontana silenziosa, come se non fosse mai stata lì

<Allora? Ci dici come ti chiami? E poi, ti andrebbe di venire con noi a prendere un caffè?>

Ammicca la ragazza col costume azzurro.
I capelli biondo cenere erano chiusi in una coda a cavallo che muoveva con la testa.
Alex rimane un attimo disorientato. Quando si riprende, sorride alle due ragazze e scuote la testa.

<Scusate, ma non sono interessato a venire con voi.>

Si porta una mano al cuore e le guarda con occhi pieni di scuse.

<Mi dispiace davvero. E siccome non voglio venire con voi, non credo vi possa interessare il mio nome ulteriormente.>

Detto questo, si gira dando le spalle alle due amiche e cerca di richiamare l'attenzione di Alice, arrivata ormai abbastanza lontano.  
La ragazza si gira, alzando un sopracciglio. 
Una folata di vento sposta un po' di sabbia e Alex si ferma per coprirsi gli occhi.

<Quella è la sua ragazza?>

Un sussurro basso gli arriva alle orecchie.

<Non penso, hai visto quanto brutta?>

<Vero, ed è grassa.>

<Le starà vicino perché prova compassione.>

Entrambe le ragazze iniziano a ridacchiare fra di loro.
Alex si gira. Tiene i pugni stretti e sente le orecchie fumare dalla rabbia. 
Nemmeno lui sa perché la sensazione di prenderle a pugni è così forte.
Ricomincia a camminare verso di loro, ma nemmeno due passi, ed una mano gli afferra il polso e lo inizia a tirare via.

<Mi hai chiamato te, ed ora torni indietro?>

Alex si gira ed affianca Alice che camminava con passo svelto nell'acqua.

<Ma hai sentito cosa hanno detto?>

Un'espressione scura cala sugli occhi dell'amica.
Si lecca le labbra poi annuisce piano. Quando Alex riesce a vederle gli occhi, scorge un'espressione distante che si tramuta subito in una tranquilla.

<Non è la prima volta che qualcuno fa un commento sul mio aspetto. Ciò che mi da noia è che ci rimettete voi, i miei amici.>

Sospira e si ferma. Porta le mani sulla vita e guarda a terra.

<Io sto bene. Possono offendermi quanto gli pare, starò bene. Non mi toccano i loro commenti, i loro scherzi, le loro parole cattive. Mi hanno detto di tutto di più, Alex. A scuola, ogni giorno era così.>

Alex si stringe nelle spalle, provando a rendersi più piccolo.
Anche se prima voleva difenderla, nulla nega il fatto che un tempo anche lui rideva quando qualcuno la offendeva. Scherzava sul suo aspetto e tutto.

-𝔻𝕚𝕡𝕖𝕟𝕕𝕖𝕟𝕫𝕒-  𝓑𝓸𝔂 𝔁 𝓫𝓸𝔂  [Completata]Where stories live. Discover now