Capitolo 25

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Un giorno, due, tre...
Una settimana...
Sono passate due settimane da quando Leo ha consolato Alex nel bagno.
Da quel giorno, Alex ha chiesto il permesso di chiamare la mamma di Leo "mamma". Lei lo ha guardato un po' sorpresa.
Si è portata le mani davanti alla faccia, dopodiché e saltata su, urlando:

"Caro, abbiamo un altro figlio!"

"Porca miseria, ho perso la scommessa!"

Il padre ha percorso il corridoio quasi correndo e ha guardato la moglie stritolare Alex in un abbraccio.
Leo li fissava sorridendo, poi con un cenno del capo, si rivolge ad Alex come per dire "te l'avevo detto."
Alex si è sentito felice. Forse dentro quella casa avrebbe trovato una vera famiglia.
Una con un padre e con una madre.
La sera, a tavola, i genitori stavano litigando per la scommessa.
Il padre non voleva portare alle terme la moglie, anche se lei aveva vinto ed Alex, anche se pensava che il motivo del litigio era stupido e quasi rideva per come sembravano due bambini, si è sentito calcolato.
Dopo due settimane, la notizia di Alex come "nuovo fratello" ha raggiunto Alice e Andrea.

<Porca miseria!>

Alice sbatte la porta di ingresso.
Alex, ormai abituato alle stranezze di quella famiglia, non si sorprende più di tanto.
In quella casa, se non c'era confusione, allora qualcosa non andava, o molto probabilmente, nessuno era in casa.
Alex getta un +4 a Leo.

<Ah! Ma allora sei proprio uno stronzo!>

Leo pesca quattro carte dal mazzo, mormorando come tutti lo odiassero e tutti gli andavano contro in quella partita, persino la fortuna visto che il colore scelto da Alex non ce l'aveva in mano.
In quella partita vigeva la regola della "pesca a strascico": finché non hai la carta da poter buttare, non smetti di pescare.
Leo aveva pescato ormai mezzo mazzo, da quante volte non trovava le carte.
Alice, comunque interrompe la partita, per fortuna di Leo, che non ce la faceva più.

<Io ho un fratello da due settimane, due! E voi me lo dite solo ora!>

Alice aveva perso altri chili, pensò Alex che fissava il corpo della ragazza, ora veramente diverso da quello che ricordava. Era più magra. Le spalle sempre larghe, ma più magra.
Andrea sospira di nascosto.

<Tutto ok?>

Alex lo raggiunge e lo aiuta con le borse, approfittandone così per allontanarsi dal casino.
Andrea scuote la testa.

<No... È solo che Alice mi preoccupa. Non fa che perdere peso.>

Si morde il labbro.

<Non è una cosa positiva?>

<Sì, ma... C'è. Sai. A me andava bene anche prima. È meglio per la sua salute, per carità, ma quando prima era una pallina...>

Andrea si morde il labbro di nuovo.

<Nessuno la guardava ecco. Ora invece si girano a fissare le tette. Risaltano molto senza la pancia. Fanculo a tutti.>

Calcia lo zaino con la sua roba dentro.

<La piccola Kirby col pugnale non c'è più.>

Alex fissa Andrea mentre sistema la roba uscita dallo zaino calciato.
I ricordi di lui in seconda, lo assalgono: rideva, quando i suoi compagni prendevano in giro la ragazza. Rideva quando le dicevano che non si sarebbe mai fidanzata perché era una palla di lardo e basta.
Lei non ha mai risposto, li guardava e basta.
Alex non sa come sono andate le cose poi, perché lui é bocciato, mentre lei no. Ma i suoi "amici" quando erano con lui, avevano smesso gradualmente di prenderla in giro.

<Cosa ti ha fatto innamorare di preciso?>

Andrea si rialza.

<Non c'è un vero motivo, ma se ti devo per forza rispondere... penso, la sua stupidità.>

-𝔻𝕚𝕡𝕖𝕟𝕕𝕖𝕟𝕫𝕒-  𝓑𝓸𝔂 𝔁 𝓫𝓸𝔂  [Completata]Where stories live. Discover now