capitolo 7

5.1K 152 0
                                    

Entrai nella sala grande per la cena ma rimasi sulla porta per contemplarla un pò.
Non era più quella di una volta, Silente era morto e niente in quella scuola radiava più la gioia e la luce di prima.
Il soffitto metereologico era perennemente coperto da gonfie nubi corvine pronte a rovesciarsi per poi tornare come prima.
Erano oramai mesi che su quel soffitto non appariva il luccichio di una stella o semplicemente un fascio di luce.

Mi sedetti al tavolo dei serpeverde e la professoressa McGonegall iniziò a chiamare in ordine alfabetico i bambini pronti per il primo anno, erano sicuramente meno di 50, nessuno mandava più i figli ad Hogwarts, era troppo pericoloso.

Mattheo non fu smistato dal cappello parlante semplicemente perché in quel caso si trattava di generazioni di serpeverde perciò il sangue faceva ormai parte della casata.

Mentre mangiavamo la sala si riempí di chiacchiere e risate. Era quello che mi serviva, che serviva un pò a tutti noi, volevamo semplicemente vivere.

Io in realtà non toccai quasi per niente il cibo di fronte a me, le emicranie erano tornate e la sola vista del cibo mi provocava dei conati di vomito alla base dello stomaco.
Mi alzai diedi la buonanotte agli altri e mi diressi al lago nero, l'unico posto dove potevo avere pace.
In tempi come quelli mi avrebbero sconsigliato di uscire di sera da sola, ma ero una mangiamorte da quando avevo 15 anni, ancora prima di Draco, ancora prima dei genitori di Pansy, quindi niente mi spaventava.

Mi sedetti sulla riva del lago, l'erba era fresca e mi fece da tappeto.
Guardavo verso l'orizzonte dove si vedeva a malapena l'altra sponda.
Un movimento del lago mi riportò alla realtà, vidi le acque ritirarsi leggermente e un enorme figura sbucare dal centro di esso.

Scattai in piedi e corsi verso il punto che più era vicino al pelo dell'acqua
<<quanto mi sei mancata tesoro! >> esclamai presa dalla gioia.
La piovra gigante alzò uno dei suoi tentacoli verso di me ed io lo accarezzai gentilmente.
Era grazie ad Hagrid se ero riuscita a diventarci amica, solo tre persone nell'intera scuola potevano avere questo privilegio e quelle eravamo io, Hagrid ovviamente e Neville Longbottom.
L'animale che avevo di fronte si avvicinò di più a me ed io entrai in acqua avvicinandomi a lei.
Ero ormai vicina all'altezza dei suoi occhi ed iniziai ad accarezzarla e a farle i grattini per farle capire quanto mi era mancata.
Avevo l'acqua all'altezza delle ginocchia ma non mi importava.

Nonostante quell'animale non parlasse ci capivamo benissimo entrambe volevamo vite diverse, una volta, lei nel lago nero stava una meraviglia, ma ora tutto era diverso, la maggior parte delle specie nel lago erano morte perché le acque si erano inacidite.

Restai con lei ancore un pò, poi mi passò un tentacolo dietro la schiena e mi spinse delicatamente in direzione del castello per farmi capire che per me era l'ora di andare a dormire.
Così tornai sulla riva, le diedi una piccola pacca sull'estremità del suo tentacolo e lei ricambiò con una sulla mia spalla, dopodiché sparí sotto la superficie del lago ed io tornai nei dormitori.

&quot;Come neve d'inverno&quot;  -Mattheo Riddle-Where stories live. Discover now