capitolo 15

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Lo avevo detto veramente...
Lo vidi immagazzinare ciò che avevo appena detto, aveva lo sguardo puntato sulle scarpe.
<<non puoi, non possiamo>> disse.
Alzò lo sguardo e lo puntò dritto nel mio, rispose nel modo più freddo e distaccato che gli avessi mai sentito pronunciare.
<<sai che la prima volta che ti ho visto  non riuscivo a levare i miei occhi dai tuoi?
Non riuscivo a smettere di seguirti con lo sguardo.
Qui a scuola tento sempre si starti intorno perché non si sa mai cosa può accaderti...
Pensi che a me non interessa niente di te? Bhe te lo assicuro, non è così. >>
Lo disse con cattiveria, era arrabbiato con me perché avevo ammesso quello che lui non voleva ammettere.

<<perché non me lo hai mai detto Theo?>> sussurrai.
<< "non t'ama chi amor ti dice, ma t'ama chi guarda e tace" diceva Shakespeare >> esclamò sorridendo.

<<proviamoci... Non posso assicurarti niente, dovrai sopportare me e i miei demoni... >>
<< Shivani ognuno di noi ha i suoi demoni>>...
SI avvicinò lentamente fin quando non alzò il mio mento con l'indice e mi guardò dritto negli occhi.
 I suoi occhi scintillavano, mi avvicinai a lui e lo baciai.

Era come se uno di noi fosse la chiave e l'altro il lucchetto, quando ci baciavamo si apriva un mondo, c'eravamo solo noi...

Quando ci staccammo mi venne d'istinto abbracciarlo così lo feci.
Da quando i miei erano morti le uniche persone che abbracciavo erano Draco, Narcissa e Pansy ma stare tra le sue braccia era diverso, era il posto sicuro che avevo cercato a lungo...

Le ore di detenzione finirono così andammo al lago nero.
<<perché mi hai portato qui? >> chiese Mattheo.
<<mi hai detto di saper parlare tutte le lingue... Io qui ho un'amica con cui comunico a modo mio ma volevo mi aiutassi a parlarle sul serio... Se vuoi>> dissi velocemente.

<< fammela conoscere >> Esclamò il ragazzo ridendo leggermente.
Emisi un suono vocale simile ad una canzone per chiamarla, vidi le acque del lago ritirarsi e la testa della piovra spuntare.

<<tu sei amica di... questo? >> sibilò indietreggiando.
Lo presi per mano, lo guardai e dissi
<<fidati di me è buona, è semplicemente sola >>

Ci avvicinammo all'animale che alzò un tentacolo per picchiettarmi il capo in segno di saluto.
<<Lui è Mattheo, noi... Ci stiamo frequentando ecco e sa parlare la tua lingua>> le dissi entusiasta.
La piovra guardò Mattheo da capo a piedi e le porse un tentacolo, lui lo toccò e ascoltò il suono che l'animale emetteva.
<< dice che è felice che non sei più da sola e che io e te stiamo bene insieme>> tradusse.
<<mi dispiace che tu sei da sola... Io posso provare a parlare con qualcuno per liberarti se vuoi... >> le proposi.
<<non può essere liberata perché gli umani la troverebbero subito e poi lei sta bene qui perché ha fatto amicizia con le sirene>>.

Parlammo un'altro pò con la piovra ci disse che si chiamava Jiselle e che le faceva piacere sapere che qualcuno parlava la sua lingua.

Tornammo in sala comune e salutai Mattheo con un bacio, salii in camera e trovai Pansy sul mio letto con un espressione preoccupata in volto.

<<Draco ti stava cercando, a quanto pare Tu-Sai-Chi ha scoperto cosa raffigurava il tuo molliccio e vuole parlarti>> disse con la voce flebile.

&quot;Come neve d'inverno&quot;  -Mattheo Riddle-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora