capitolo 16

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Era sabato e molti degli studenti erano ad Hogsmeade così io e Mattheo ne approfittammo per andare a casa di Draco(che era anche casa mia) dove ci aspettava Voldemort.

Eravamo in salone quando sentimmo una voce acuta sibilare alle nostre spalle.
<<Shivani credo che tu mi debba dire qualcosa, non credi? >>
<<mio Signore>> dissi con voce riluttante, facendogli capire che lo stavo prendendo in giro chiamandolo così.
<<io non devo dirle proprio un bel niente su ciò che mi accade, soprattutto se si tratta della mia famiglia >> sbraitai.
Sapevo già cosa stava per fare, infatti sibilò un <<Crucio>> guardandomi dritto negli occhi.
Sentii milioni di coltelli attraversare la pelle che intanto sembrava aver preso fuoco.
Mi inginocchiai a terra ma non emisi un singolo suono, stavo ansimando e lacrime silenziose rotolarono giù dalle mie guance.
Poi finí.
<<non osare mai più rispondere così al tuo signore, potresti ritrovarti in polvere ancora prima di accorgertene>> urlò l'uomo.

Mi alzai a fatica, con l'aiuto di Mattheo, che fino a quel momento era rimasto in silenzio, cosicché il padre non capisse della nostra relazione.

<<perché sono qui? >> chiesi.
<< Ho saputo che poco dopo che sei entrata a far parte del mio esercito, hai tentato di usare il tuo potere per resuscitare i tuoi>> Esclamò.
<<ma non ci sei riuscita e sai perché....
Perché avevi paura... Paura di te stessa e perché sai che non puoi farlo con i tuoi parenti>> riprese.
<< io non ho paura di me stessa >>
<<devo ricordarti che dopo la prima volta che ti ho obbligato ad usare il tuo potere sei rimasta una notte intera a fissarti i palmi delle mani! >> urlò di nuovo.

Non poteva mostrare la mia più grande insicurezza così, poi soprattutto davanti a Mattheo.
Ma lui era Voldemort.

<<lo ricordo, anche fin troppo bene, quindi se non dobbiamo dirci nient'altro direi che io vado>> poi lo guardai << al suo servizio>> dissi facendo un inchino teatrale.
Aveva iniziato ad urlare ma io e Mattheo eravamo già troppo lontani per sentirlo.

Tornammo ad Hogwarts ed andammo in camera di Theo.
<<perché hai risposto in quel modo a mio padre? >>era infuriato e onestamente non ne capivo il motivo.
<<senti, non è che lui è il Signore Oscuro e quindi io gli faccio da cane eh>>esclamai.
SI avvicinò prendendomi i polsi poi disse a denti stretti <<ti ha fatto del male e ti giuro che chiunque oserà anche solo graffiarti lo ammazzerò>> i suoi occhi stavano diventando sempre più scuri e la stretta ai polsi più forte.               

 << Theo, lasciami i polsi>> dissi a bassa voce.

Si allontanò da me e si mise la testa fra le mani, mi avvicinai a lui e misi una mano sulla sua guancia, lo guardai incastrando i miei occhi nei suoi color miele (che poteva sembrare anche abbastanza banale come colore ma in quel momento per me erano come l'aria) e lo baciai.

Era un bacio lento ma non durò molto perché si staccò e appoggiò la sua fronte sulla mia.             
 <<Scusami, scusa, scusa... >>iniziò a dire.
<< non ti preoccupare va tutto bene>> gli dissi.           
 <<Andiamo a cena, dai>> mi disse prendendomi per mano.

Arrivammo sulla porta della sala grande e di colpo sfilai la mia mano da quella di Mattheo, lui smise di camminare e mi guardò, poi capì. 
 << cosa vuoi che ci dicano? Se loro non ci daranno una possibilità noi andremo avanti a testa alta, ci siederemo lontani da loro e vivremo la nostra relazione>> . Sorrisi a quel "nostra", gli ripresi la mano ed entrammo.

tutti gli sguardi, al tavolo dei Serpeverde, si girarono verso di noi compresi quelli di Pansy, Draco e Blaise... sorrisi mi erano sempre piaciute le attenzioni e a quanto pareva anche a Theo non dispiacevano, così ci andammo a sedere.

&quot;Come neve d'inverno&quot;  -Mattheo Riddle-Where stories live. Discover now