capitolo 30

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Ci smaterializzammo nel primo posto che mi venne in mente.
In un secondo ci trovavamo nel bosco accanto ad un lago, non avevo mai visto questo posto prima ma almeno nessuno ci avrebbe trovato lì.
Mi sdraiai a terra con il fiatone e sentii Mattheo sdraiarsi accanto a me.
Girai la testa verso di lui che fissava il cielo, i suoi occhi scrutavano ogni singola nuvola e i suoi pensieri erano molto lontani dal terreno così gli chiesi << a cosa pensi amore? >>.
<< penso al fatto che siamo ricercati in tutto il paese e stiamo tranquillamente sdraiati sull'erba chissà dove in un bosco >> disse ridendo, poi si girò a guardarmi e io mi persi negli occhi che per settimane avevo cercato sul fondo della mia mente.
Guardai il suo collo e il suo petto scoperto dalla camicia aperta a metà, mi misi a sedere e dopo aver preso il coraggio per dirlo chiesi <<ti hanno torturato vero?  Non mentirmi perché mi faresti ancora più del male >>.
Si tirò a sedere anche lui e mi prese le mani, poi mi guardò e disse <<Shivani... Perché non ti accontenti di sapere che siamo entrambi vivi e siamo insieme? >> Era ovvio non me lo avrebbe mai detto, era convinto di dovermi proteggere dal dolore che lui stesso aveva provato.
Sbottonai i polsini della sua camicia e ne tirai su le maniche scoprendo alcuni tagli, ma in particolare mi colpirono delle incisioni sopra il suo Marchio Nero.
<<Non ci credo... Non è vero>> sussurrai.
Lui teneva la testa bassa, con lo sguardo fisso sui tagli praticamente freschi sul suo avambraccio.
<<hanno tentato di toglierti il simbolo... Perché? >> gli chiesi.
Gli presi il mento e lo obbligai a guardarmi negli occhi.
<< mi hanno chiesto quanto ero coinvolto nei crimini che ha commesso mio padre e io non ho risposto... Mi hanno anche chiesto cosa sapevo della morte dei tuoi genitori>> disse.
Era ovvio. I miei genitori erano le persone più vicine al Ministro della Magia visto che mio padre era viceministro e mia madre delegata del dipartimento omicidi ingiustificati.

Accarezzai delicatamente il suo braccio quando lo vidi stringere la mascella e chiudere gli occhi, capii che gli faceva davvero male così lasciai un bacio sul marchio e poi lo abbracciai.
<< ti amo così tanto >> sussurrò nell'incavo del mio collo.
<< ti amo anche io >> dissi.

Più tardi facemmo apparire una tenda con la bacchetta così che avremmo avuto un posto per dormire e per mangiare.
All'interno avevo un kit di pronto soccorso così disinfettai i tagli di Theo e poi anche i miei.
<< chi ti ha fatto quel taglio sul labbro? >> mi chiese leggermente irritato.
<<non lo so mi sono svegliata ad Azkaban e ce lo avevo già >> dissi mentre ci passavo sopra dell'ovatta con l'acqua ossigenata, sentivo ad ogni passata come se degli spilli mi stessero penetrando la pelle.

Quando la luce fuori dalla tenda se ne andò del tutto ci mettemmo a dormire nel letto che si trovava nella tenda.
Mattheo aveva fatto degli incantesimi di protezione sulla tenda in modo che se qualcuno fosse passato per di là non avrebbe né visto la tenda né sentito alcun rumore.

&quot;Come neve d'inverno&quot;  -Mattheo Riddle-Where stories live. Discover now