capitolo 33

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Era passato un mese esatto dalla conversazione che io e Mattheo avevamo affrontato e adesso stavamo camminando nella foresta solo con la borraccia che conteneva la pozione Polisucco.
Stavamo ufficialmente uscendo dal bosco per dirigerci all'aeroporto di Londra.
Indosammo dei vestiti che avevamo fatto comparire con la magia in modo che nessuno ci avrebbe riconosciuto dagli abiti con cui eravamo scappati.

Arrivammo ai limiti del bosco quando Mattheo mi porse il braccio chiedendomi << pronta ad andare? >>
Lo guardai per un pò scrutando ogni tratto del suo volto come se avessi potuto perderlo da un momento all'altro.
<<pronta>> confermai afferandogli il braccio.

Ci smaterializzammo davanti al Gate numero 14, quello che ci avrebbe condotto in America verso la nostra nuova vita.
Ci avicinammo a due babbani, una coppia probabilmente, mi piazzai difronte a loro e chiesi<< scusate il disturbo ragazzi sapete dirmi che ore sono ho paura di aver perso l'aereo per Los Angeles? >>.
A quel punto la ragazza alzò lo sguardo verso di me e disse << sono le 12:45 cara>>.
Con una rapidità indescrivibile Mattheo, dietro di loro, era riuscito a prendere un capello sia alla ragazza sia al suo compagno.
<< grazie mille credevo di essere in ritardo>> la congedai allontanandomi.

<<Shivani alzati il cappuccio della felpa, credo che non siamo soli>> mi sussurrò Theo all'orecchio.
<< cosa intendi? >>mi allarmai tirando su il cappuccio.
<< sento qualcuno parlare in lingua celtica e oramai solo i maghi o le streghe parlano il celtico, soprattutto i scagnozzi di mio padre>> disse facendo finta di niente e continuando a camminare verso il bagno.
Mi tastai la tasca per assicurarmi di avere la bacchetta a portata di mano e poi sussurrai << te l'avevo detto: non vivremo in pace finché c'è lui in giro>>.

Entrammo nel bagno e aggiungendo i capelli bevemmo la pozione.
Sentii il mio corpo trasformarsi, la ragazza era più robusta di me ma non era un problema.
Quando uscimmo ci dirigemmo dove eravamo prima così da poterci imbarcare il prima possibile.
<< Mattheo non sei più scaltro come una volta, che peccato,  pensa che delusione se tuo padre sapesse che suo figlio è stato indebolito dalla sua bambolina più devota>> sentimmo dire da una voce profonda alle nostre spalle.
Non ci voltammo, ma continuammo a camminare come se nulla fosse.

Mi accorsi che eravamo fottuti quando sentii delle forti mani prendermi le spalle bloccandole e stessa cosa successe a Mattheo.
Ci teletrasportarono in un millesimo di secondo senza neanche darci il tempo o l'opportunità di combattere.

Non vidi Theo da nessuna parte e persi completamente i sensi quando sentii un fortissimo odore di candeggina che mi graffiò violentemente la gola facendomi perdere tutta la forza che avevo.

&quot;Come neve d'inverno&quot;  -Mattheo Riddle-Where stories live. Discover now