capitolo 29

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Fissavo un punto casuale sulla parete davanti a me quando sentii l'uomo del giorno precedente arrivare con altri due uomini e un dissenatore insieme a lui.
<< alzati>> disse.
Continuai a fissare il muro.
<< non mi alzo perché me lo dici tu tesoro. Non ascolto gli ordini di Voldemort pensa se ascolto I tuoi >> detto così mi alzai e mi avvicinai alle sbarre.
L'uomo aprì la cella con cautela, prendendomi per un polso in modo che una volta aperta del tutto non sarei potuta correre via.

Mi mise le mani dietro la schiena e le strinse all'interno di due manette che chiuse con un incantesimo in modo che nessuno potesse aprirle.
Mi diede una spinta alla schiena per farmi comminare << non serve che mi spingi cammino anche da sola amore>> dissi e una risata risuonò d'istinto nella mia gola.
<< tu sei pazza >> sussurrò una delle guardie così mi girai verso di lui e sorrisi rispondendogli << grazie>>.
Mi incamminai da sola verso il corridoio buio che avevo davanti ma sentii una mano prendermi il braccio per sicurezza.
Non mi ero mai sentita così piena di forza da quando ero lì, sapevo che quello che stavo per fare sarebbe stato epico e ciò mi caricava da morire.

Mi portarono in una grande sala e poi ci smaterializzammo davanti quella che doveva essere la porta dell'aula dove si sarebbe svolta l'udienza.
<< sentite ma per caso sapete quando arrivano gli altri, no perché io mi stufo a stare in piedi sapete con tutti questi tagli sulle gambe>> gli stavo dando fastidio ed era proprio quello il mio piano.
Sentii un rumore dall'interno dell'aula, dopodiché le porte davanti a me e alle guardie si aprirono.

Mentre camminavo all'interno con tutta nonchalance chiesi a una guardia << senti che me le puoi togliere queste manette che mi fanno male i polsi? Ah non puoi? Che peccato>> poi mi girai verso il giudice ed esclamai << buongiorno >> facendo un piccolo inchino.
La stanza era piena di persone sedute e con l'aria giudicante e maligna, mi fecero sedere su una sedia in legno  in mezzo alla stanza ma ero talmente presa dall'infastidire le guardie che non feci caso al fatto che accanto alla mia sedia vuota ce n'era una su cui sedeva un ragazzo o meglio il mio ragazzo.
Mi sedetti e mi girai a guardarlo, in quel momento eravamo solo io e lui in quella stanza.
Era sfinito.
La giacca e i pantaloni erano sporchi di polvere mentre la camicia aveva i primi due bottoni aperti ed era strappati e sporca di sangue.
Il volto e il collo erano pieni di tagli e sangue asciutto ciò vuol dire che lo avevano torturato.
Mi fissò dritto negli occhi e sussurrò
<< sei viva >>.
<< sei vivo anche tu>> gli risposi con la voce rotta.

Venimmo interrotti dal giudice che fece iniziare l'udienza.
<< Shivani Jaanan Taylor e Mattheo Thomas Riddle siete qui a causa dei molteplici omicidi che entrambi avete commesso sotto ordine del Signore Oscuro.
Lasceremo votare i componenti della camera gli anni che secondo loro dovrete scontare nel Carcere di Massima Sicurezza di Azkaban dopodiché sentiremo le vostre versioni. >>disse.
Dopodiché tutte le persone presenti nell'aula iniziarono a sussurarre e a discutere così io e Mattheo usammo quel tempo per guardarci.
<< qualsiasi cosa io faccio reggimi il gioco capito? >> gli sussurrai.
<< cosa hai intenzione di fare Shiv? >> mi rimproverò lui.
Il silenzio calò improvvisamente nella stanza e il giudice disse << Mattheo Riddle vogliamo sapere cosa ha da dire a sua discolpa >>
Lui si alzò in piedi e disse << non penso che ci sia qualcosa che io possa dire... Insomma sono il figlio di Voldemort e ogni singola persona, tranne questo splendido essere seduto accanto a me, si aspettano che io sia un assassino spietato ma in realtà io  sono solo un figlio devoto a suo padre nonostante lui mi tratti da cane>> poi si sedette.

<< Shivani Taylor vogliamo sapere lei cosa pensa degli omicidi che ha commesso a nome di Voi-sapete-chi>> Esclamò il giudice girandosi verso di me.

Mi alzai in piedi e guardai il giudice poi chiusi gli occhi e sussurrai <<Animae in profundo solo contextae evigilant et miseros hosce instruunt>>***
Quando li riaprii i miei occhi erano rossi e centinaia di spettri stavano sbucando dal pavimento confondendo e attaccando i presenti in aula, così ruppi le mie manette che un antico incantesimo verbale e poi corsi sul banco del giudice dove si trovavano la mia bacchetta e quella di Mattheo.

Andai a levare le manette a Theo e corremmo verso la porta d'uscita mentre i miei spettri stavano torturando tutti i consiglieri dell'aula.
Il mio piano aveva funzionato, eravamo liberi.

***Spazio autrice
Ciao ragazzi scusate se questo capitolo  è così lungo ma è abbastanza importante nella storia.
Vi lascio la traduzione letterale dal Latino all'italiano della frase pronunciata da Shivani
" anime intessute negli abissi, sorgete per far vedere a questi miserabili ciò di cui siete capaci" non cercatela su Google traduttore perché ve la darà sicuramente sbagliata.
Love y'all 🌪️<33

&quot;Come neve d'inverno&quot;  -Mattheo Riddle-Where stories live. Discover now