capitolo 35

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Io e Narcissa eravamo nelle segrete oramai da due giorni senza cibo né acqua.
Dormivo a malapena un pò per il freddo di fine gennaio e un pò per il fatto che al piano di sopra camminavano praticamente tutti i mangiamorte compreso Voldemort.
Se solo fossi riuscita a uscire dalle sbarre, avrei seminato il terrore in quella cazzo di casa.

<<a cosa pensi tesoro?>> sussurrò Narcissa accanto a me.
<<ho voglia di uccidere qualcuno>> pensai ad alta voce, poi mi girai verso la donna che sedeva tremante e stremata al mio fianco.
<< Narcissa non sforzarti a parlare se non riesci e perché non provi a dormire un pò, potresti riprendere le forze >> le consigliai dolcemente, mossa dalla mia preoccupazione, avevo solo e soltanto lei in quel momento.
<< oh piccola ti prego non farmi chiudere gli occhi... Rischierei di ritrovarmi Draco che corre per casa il giorno di Natale.>> rispose con gli occhi lucidi.

Ne avevo abbastanza.

Raccimolai tutta la forza che avevo nel mio corpo, creata soprattutto dalla mia rabbia, mi alzai in piedi e arreggendomi al muro arrivai alla cella.
Poggiai le mie mani sulle grate e urlai con tutto il fiato in gola << tiratemi fuori da questo posto!
Vi giuro che se adesso non scende qualcuno trovo il modo di buttare giù le sbarre, salgo su e vi cavo gli occhi con i cucchiaini che uso per girarmi il tè >>.
Narcissa scoppiò in una risata rauca ed esclamò << oh cara, è la prima volta che sento una minaccia del genere, ma non la sottovaluto>>,
la sua espressione mi fece sorridere.

Mi appoggiai con le spalle al muro fissando le grate fin quando non sentii dei passi lontani rimbombare per le scale.
Tre minuti dopo Peter Pettigrew era in piedi davanti la cella.
<< il Signore Oscuro mi ha chiesto di controllare se hai ancora tutte le rotelle>> sghignazzò beffardo.
<< No smidollato di un topo io le rotelle non le ho più da un pezzo quindi tirarmi fuori da questo posto>>
Dissi. Non avevo mai sopportato quell'essere.
Lo vidi avvicinarsi alla grata e disse <<rassegnati non uscirai di qui>>.
Era proprio un cretino con la C maiuscola.
Mi avvicinai anch'io alla cella e gli sferrai un bel cazzotto sul naso, lui perse l'equilibrio, cadde all'indietro e le chiavi gli caddero di mano così le presi al volo.

<<Narcissa alzati ti tiro fuori di qui>>
Le dissi.
Lei si alzò e con molta fatica mi raggiunse poi aprimmo la cella, ci chiudemmo Peter all'interno e buttammo la chiave in uno dei tombini delle segrete.

<<sei brava con gli incantesimi vocali?>> mi chiese Cissy.
<<ovvio>> le risposi.
<< al mio tre>> disse<<uno, due, tre>>
contò.
<< Accio bacchetta >> esclammammo all'unisono con le mani tese dove le nostre bacchette apparirono poco dopo.
Ora si che eravamo davvero pronte.

&quot;Come neve d'inverno&quot;  -Mattheo Riddle-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora