capitolo 44

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Fissavo la figura nello specchio che avevo difronte.
Non ero più la Shivani di prima.
I solchi violacei sotto i miei occhi mi ricordavano ogni giorno che dormivo sempre meno.
In quanto ai miei occhi... era diventato difficile se non impossibile scorgere un lieve, flebile bagliore di luce.
Le mie mani si erano indurite, la pelle costantemente fredda mi sussurrava parole crudeli all'orecchio, ci teneva a ricordarmi che se essa era congelata era perché rispecchiava ciò che ero dentro.
I miei capelli una volta di un color mogano acceso, venati d'oro, si sollevavano ora, privi di vita, in un caschetto disordinato sopra le mie spalle oramai prive di forze.

Avevo promesso a me stessa di amarmi ogni giorno di più.
Ma quando gli altri smisero di amarmi o anche solo considerarmi mi resi  conto del fatto che non mi interessava più amarmi...
Se gli altri non amavano me come potevo io stessa amarmi?

Se credete che io sia la protagonista forte che porta il peso del mondo sulle spalle, beh... Vi sbagliate.
Mi sono sempre sentita un errore.
Sono debole, le mie mani goffe non sono in grado di stringere la mia fragile, sottile e misera anima...

Eppure ero una ragazza come tante, sognavo delle amiche con cui passare il tempo, desideravo come ogni singola bambina di trovare un ragazzo che mi avrebbe chiesto di sposarlo nel più romantico dei modi, che avrei vissuto con mio marito e i miei figli in una casa gigantesca.
Per un lunghissimo tempo la mia vita è rimasta vuota, se voi fosse stati li, verso tarda notte avreste potuto sentire dei sonori singhiozzi far tremare la scatolina in cui ero rinchiusa.

Ma avevo trovato la mia luce.
Anche se tardi, avevo capito che io non sarei mai potuta essere la luce della mia stessa vita e che ad illuminarla ci sarebbe dovuto essere un altro sole, indipendente dal mio piccolo sistema dei pianeti.

La mia luce aveva un nome...
La mia luce si chiamava Mattheo Riddle.
È strano come due galassie come le nostre fossero talmente tanto buie che solo se coese in una sola creavano un unico grande sole.
Ogni mattina mi svegliavo ringraziando Dio di avere ancora il mio sole accanto e sono sicura che lui facesse lo stesso.

Non sempre la luce si trova, a volte l'unica cosa che puoi fare è tentare di costruirla.

Hey!
In questo capitolo c'è un po più di me e un po meno di Shivani, anche se infondo l'ho creata pensando a me.
Amatevi voi perché nessun altro lo farà  completamente.

"Come neve d'inverno"  -Mattheo Riddle-Where stories live. Discover now