5. Marzo 2020

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Eva camminava per i corridoi con passo deciso, le gambe allenate lasciate scoperte, visto che ormai era arrivata la primavera. Le piacevano gli abiti che coprivano poca pelle, rispetto a quelli pesanti del periodo invernale che a Darkvylle si faceva sentire particolarmente con le sue basse temperature.

Mia la stava osservando già da un po' mentre Noah le parlava, continuava a trovarla sempre bella e dannata nonostante quelle che le aveva fatto.
La mora passò accanto ai due e fece un occhiolino a Mia, per poi baciare Noah sulla guancia.

«Se mi piacessero i maschietti questa tua faccia da cucciolo sfigato mi farebbe eccitare da morire» esordì la cheerleader, leccandosi le labbra e andandosene con la stessa andatura disinvolta di poco prima.

«Quella era una molestia sessuale!» brontolò il biondo, mentre Mia aveva avuto a malapena la forza di guardarla negli occhi.

«Come se non ti fosse piaciuto, puerco!» sibilò la ragazza, sbattendo l'anta del suo armadietto con forza, poi si incamminò a passo svelto verso l'aula.

«Sono io che dovrei essere geloso! Tu hai avuto più che un bacetto!» la inseguì il giovane scherzando.

«Lo hai detto davvero? Lo fai apposta a peggiorare le tua posizione, già sempre precaria?»

«No, è un talento naturale! Come l'Ultra Istinto!»

«Signori e signore, abbiamo qui il Goku dei poveri.»

«Ma pur sempre un Goku!»

«Coglione, cucciolo di nerd sfigato...»

Ci fu un lungo silenzio tra i due ragazzi, riempito da sguardi straniti.

Mia rise più del dovuto e Noah la seguì a ruota.



Eva ascoltava distrattamente Skylar che l'aveva fermata in mezzo al corridoio.

«Quando le ho chiesto delle cheerleader sai cosa mi ha detto?» esordì l'afroamericana, incrociando le braccia sotto il seno, fasciato da una maglia con delle stampe in stile street art.

«Ti avrà detto che potevi baciarle il culo.»

«Esatto! Come facevi a saperlo?»

«Ha questa sorta di frase a effetto da un po' di tempo ormai ...» asserì Eva alzando le spalle e posando una mano sul fianco.

I movimenti, il tono della voce e lo sguardo di quella ragazza facevano effetto su Skylar.
Sapeva che era una femme fatale, ma non riusciva a fare a meno della sua compagnia.
L'attenzione delle due liceali si posò su Mia che colpiva con un pugno sulla spalla Noah, mentre entrambi ridacchiavano.

Skylar si rese conto che il sorriso dolce di quella ragazza aveva lo stesso effetto su lei ed Eva; sembrava una tacita competizione per ricevere le sue attenzioni, o era tutto nella sua testa e la cheerleader aveva già avuto ciò che voleva da Mia e l'aveva scaricata per sempre?
Forse sarebbe stata lei stessa la sua prossima vittima?

«Scusa, devo andare, ci sentiamo più tardi» tagliò corto Eva, salutando velocemente l'amica che non ebbe il tempo di replicare.

La cheerleader percorse con passo rapido il corridoio ed entrò nel bagno delle donne.


«Se avessi saputo che le piacevano le ragazze, avrei vinto quella scommessa per farci un giro» affermò Leah appoggiandosi al lavandino, per poi girarsi verso una sua amica.

Eva mal sopportava quella tizia; era una tomboy punk che si atteggiava troppo.

«Dubito che a Mia piacciano i maschi mancati» provocò la mora andando a sistemarsi i capelli, guardandosi nello  specchio vicino a Leah e all'altra tizia che non conosceva.

«Se non fossi così stronza probabilmente attizzeresti tutti di meno. Com'è stato farsela con quella ispanica caliente?» le chiese arrogante, spalleggiata dall'altra ragazza.

Eva guardò il suo riflesso: la rabbia nei suoi occhi avrebbe fatto paura a qualsiasi persona l'avesse vista in quel momento.

«Manca di rispetto ancora una volta a lei o a me e spaccherò quella tua faccia da ometto represso su questo cazzo di lavandino» sbottò la cheerleader girandosi di scatto.

Leah non si tirò indietro.

«La sua dignità l'hai già calpestata tu quando hai fatto quella scommessa per portartela a letto» ghignò, passandosi una mano tra i capelli corti e tinti di blu.

Gli occhi scuri di Eva si ridussero a due fessure: la sua mano saettò dal fianco fino alla tempia dell'altra ragazza e, con una forza e rapidità accecanti, fece impattare la testa della rivale sulla ceramica bianca del lavandino.

Leah non si aspettava quella mossa così avventata e rimase stordita sul pavimento senza riuscire a reagire, mentre la ferita le sanguinava.

L'amica della giovane colpita strillò ed Eva le afferrò le guance con una mano.

«Siamo d'accordo sul fatto che sia inciampata o devo annegarti nel cesso?» le ringhiò vicina, facendo scontrare le loro labbra.

La liceale aggredita e terrorizzata annuì più volte mentre stava iniziando a piangere dalla paura.

Eva le diede un bacio a stampo e la lasciò andare, poi fissò Leah.

«Va' in infermeria, subito. Non parlare mai più di me o Mia, altrimenti la prossima volta finirai peggio» sibilò velenosa, per poi voltarsi e uscire a passo deciso.

Jennifer restò terrorizzata nel bagno con una mano premuta sulla bocca. Eva le aveva fatto paura, era lieta di essere stata nascosta lì dentro.
Il lato oscuro e perverso della sua amica le aveva messo i brividi, tuttavia voleva solo proteggere Mia.
Non riusciva a capire perché lo stesse facendo, alla fine era stata con lei solo per una stupida scommessa.

DarkvylleOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz