39. Giugno 2021

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Mist Lake era molto suggestivo in quel periodo dell'anno, Noah osservò la luna specchiarsi sull'acqua nera e fece un debole sorriso, pensava a quanto era stato bene con Yuna all'ultima festa sul lago.
La brezza notturna lo sferzò, pregna di profumo dell'acqua misto a quello del bosco, inebriandogli i sensi.
La musica, che proveniva dalla festa, lo stava trasportando sul viale delle sue memorie, mentre rimetteva nel suo zaino il libro "Ricordi Immortali".
Stava iniziando ad arrivare tutti gli altri studenti e non era più il momento di leggere.
Il biondo alzò la testa verso il suo migliore amico, che gli stava facendocenno di avvicinarsi dopo averlo chiamato a gran voce.
Appena  furono vicini, Izan gli circondò le spalle con un braccio e gli batté una mano sul petto.

«Hombre, mi fai un favore? Puoi andare a prendere altre birre sul mio pick-up?» chiese l'ispanico con tono cordiale.

«Certo che sì, amigo, i campioni fanno così!» ribatté scherzando Noah, dandogli una pacca sulla schiena.

Eleanor e Elliot lasciarono la console da DJ, montata vicino alla riva su lago, mentre riproduceva una playlist casuale e poi ai allontanarono lungo il vialetto sterrato, seguendo Noah da lontano.

«Dobbiamo farlo stasera e quando è isolato, mi sembra il momento perfetto» affermò risoluto il figlio della Signora Hunter.

«Sei sicuro? Adesso?» chiese preoccupata la gemella.

«La colpa potrebbe ricadere su chiunque, è il momento perfetto!»

La ragazza si morse nervosamente il labbro e poi sospirò.

«Dobbiamo fare le cose per bene, sono mesi che studiamo il piano».

«Muoviamoci... » mormorò infine Elliot, mettendosi un paio di guanti di pelle, mentre la sorella faceva lo stesso.

«Ho controllato prima lo zaino, c'è tutto, andiamo».





«Togliti di mezzo, coglione, tanto non riesci a sollevare quella cassa» sbraitò Ethan a Noah.
Vicino al pick up in cui c'erano le birre che doveva portare a Izan.

Il biondo sospirò e si voltò lentamente.

«No, vattene a fanculo da dove sei venuto e non rompermi le palle».

Il capitano dei Reapers rimase interdetto.

«Come ti permetti a rispondermi male, sfigato di merda?» ringhiò andando a muso duro contro l'altro ragazzo.

«Dovresti tagliargli la gola con una bottiglia, ti bullizza da troppo tempo» suggerì sussurrando l'Ombra accucciata sul retro del veicolo.

Noah fece un lungo respiro per riuscire cacciare quella voce nella testa che gli consigliava di fare cose orribili.

«So che sei frustrato perché ti sei dovuto accontentare della povera Skylar. Yuna sta con me, Izan ha capito che sei un coglione e Chase è scappato il più lontano possibile. Deve essere difficile per te non poter avere ciò che desideri, vero?» lo provocò, lasciando alla sua parte più oscura un po' di campo.

Ethan tremò di rabbia e lo afferrò per la maglia.

«Non ti lascio qui agonizzante solo per Yuna, altrimenti non mi farei problemi a farti fuori, tanto non vali nulla» ringhiò a denti stretti.

«Tu pensi ancora a lei, ma di te a lei non fotte più un cazzo, come ci si sente a essere messo da parte da un comune nerd?»

Il moro alzò un pugno in direzione dell'altro ragazzo e lo tenne sollevato per diversi attimi, per poi mollare la presa.

«So cosa stai cercando di fare e non ci riuscirai» mormorò infine, indietreggiando con un ghigno divertito.

«Non hai le palle, questa è la verità».

DarkvylleWhere stories live. Discover now