9. Maggio 2020

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Izan era combattuto: da una parte era contento perché Ethan aveva fatto una figura di merda come Capitano, dall'altra gli dispiaceva per la sconfitta incassata dai Reapers.

Il getto della doccia era tiepido, molto piacevole mentre scorreva sul suo corpo nudo.
Rilassò i muscoli del fisico atletico, godendosi quel momento di pace dopo la frenesia del match. Avrebbe voluto essere più calmo, ma il via vai nello spogliatoio lo innervosiva.
Era stata data la colpa a lui per la sconfitta, ma non gli importava: era solo un modo per contraddire Ethan.
Nessuno lo aveva accusato apertamente, ma ogni giocatore sapeva che la chiamata del Capitano era la più sensata in quella situazione delicata della partita.
Izan aveva preso una decisione, dimostrando al suo rivale che lui era fondamentale per i Reapers e senza il suo contributo la squadra non rendeva al meglio.

Dopo un po' tutti iniziarono ad andarsene amareggiati, lzan invece si trattenne ancora qualche minuto sotto la doccia, prima di chiudere il rubinetto e avvolgersi un asciugamano intorno alla vita.

«Sei contento? Era una partita importante» ringhiò Ethan mentre calzava le scarpe da ginnastica.

«Sapevo che avremmo avuto questa conversazione, anzi, pensavo mi avresti fatto picchiare da tutti i Reapers» brontolò Izan asciugandosi i capelli.

«Per chi mi hai preso? Al massimo ti prenderò a calci in culo da solo, se dovrò...» mormorò l'italoamericano.

«Non aspetto altro».

«Lo so bene ed è per questo che io non ti farò un bel niente, se non parlarti faccia a faccia».

Ethan si avvicinò e fissò negli occhi l'altro atleta.
Ci fu un lungo silenzio; Izan non si aspettava una reazione così pacata, c'era sicuramente sotto qualcosa.
Il Capitano non poteva fargliela passare liscia in quella maniera.

«Vedi, un buon leader sa quando è l'ora di combattere qualcuno o quando è il caso di averlo dalla sua parte».

Le mani di Ethan andarono a finire sulle spalle allenate di Izan.

L'ispanico era sugli attenti, si irrigidì perché si aspettava di essere aggredito in qualche maniera dal Capitano.
Quella vicinanza lo metteva stranamente a disagio.

«Credo che tu e io dovremmo lavorare più insieme invece che farci la guerra. I Reapers sono la cosa a cui tengo di più. Se per vincere devo essere carino con te, lo sarò.»

Izan alzò un sopracciglio quando vide Ethan avvicinare le labbra alle sue, il quarterback era senza maglietta e il loro pettorali ora erano uniti, pelle contro pelle.

Il ragazzo si spostò istintivamente, ma le mani di Ethan strette ai lati del suo viso gli impedirono di sfuggirli.
Si arrese e baciò il rivale, lo strinse perfino a sé intensificando quel contatto e cercando urgentemente la sua lingua.

Finirono contro gli armadietti e solo allora si staccarono l'uno dall'altro.

«Ma che cazzo... » mormorò Izan sospirando.

«Lo sapevi che ero membro della Bi-squad, non fare il finto tonto».

Ethan alzò un angolo della bocca carnosa.

«Non ti sopporto: Bi, gay o etero che tu sia» sbottò lzan, dando una lieve spinta al suo rivale.

«Neanche tu mi stai simpatico. Ma ciò che è bello mi attira. Donna, uomo o... stronzo spagnolo che sia»

 Lo indicò con una mano sorridendo beffardo.

«Stai con Yuna. Non avresti dovuto farlo».

La mano di Ethan saettò al collo di Izan che impattò di nuovo con la schiena contro uno degli armadietti.
Non reagì, ma si morse il labbro, provocando il Capitano.

DarkvylleWhere stories live. Discover now