8. Izan

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Il Vicesceriffo accolse Izan nella piccola e claustrofobica stanza degli interrogatori, in maniera stranamente amichevole, di solito era molto burbero e scontroso.

«Scusa per l'attesa, ma siete tanti ragazzi e abbiamo bisogno della collaborazione di tutti per scoprire cosa sia successo».

Il giovane, dopo aver ascoltato quelle parole, si mise seduto davanti al tavolo in metallo e vi puntò sopra i gomiti con disinvoltura, annuì, ma nella sua mente albergavano invadenti altri pensieri.
Era preoccupato sia per se stesso che per i suoi amici.
Molti liceali erano stati invitati a recarsi in centrale dalle forze dell'ordine di Darkvylle sotto richiesta dello sceriffo, il caso che riguardava il Corpo doveva avere la priorità assoluta.

«Posso iniziare con le domande?» chiese l'uomo accomodandosi di fronte all'atleta.

«Si sente bene? Mi sembra strano oggi... » mormorò Izan.

«Certo! Sono solo un grande tifoso dei Reapers e tu sei uno dei giocatori di punta. Sono ancora soddisfatto per la vostra ultima vittoria» confessò Balver.

Izan non sapeva se credergli: tutta quella storia sul Corpo lo metteva a disagio, soprattutto non conoscere chi fosse e cosa diavolo stesse succedendo con quelle strane indagini.
Il ragazzo era titubante, forse quella facciata del vicesceriffo era solo un trucco.

«La ringrazio molto» si limitò a dire con un sorriso forzato.

«Possiamo iniziare. Sei stato tutto il tempo alla festa sul lago, dall'inizio alla fine?» domandò il tutore della legge, accigliandosi.

«Sono arrivato un po' dopo e sono andato via prima di quelli che sono stati fino all'ultimo» parlò con tono neutro e si sistemò le maniche della camicia bianca che indossava.

«Hai interagito con tutti quanti? Hai notato se mancava qualcuno tra i tuoi amici?»

«Non ricordo ogni cosa alla perfezione, ma quelli che conosco erano lì, nessuno escluso.»

«Conosci bene Ethan Giusti e Noah Rain?»

«Sono i miei più grandi amici, certo».

«Nonostante tu abbia litigato con loro più volte?»

Izan alzò un sopracciglio.

«Capita di litigare, non si chiudono delle amicizie per questo» polemizzò il giovane allargando le braccia.

«Yuna, Mia e Skylar sono del tuo gruppo?»

«Non proprio, conosco Mia da un po', è l'unica delle tre con cui ho dei rapporti.»

«Sai dirmi qualcosa su Eva Valenti?»

«No, non abbiamo quasi mai parlato».

«Mi pare abbiate qualcosa in comune...»

Il liceale  rimase impassibile, schioccò la lingua sul palato e poi fece una risata sardonica.

«L'omosessualità intende?»

Balver si schiarì la gola, ma prima che potesse parlare, Izan continuò.

«Non ci riuniamo in stile "club del libro" e non mi scambio i vestiti e i trucchi con lei solo perché siamo nella gay-squad».

«Io non volevo ... »mormorò il vicesceriffo.

«Si sente in difetto? Sono l'unico interrogato ad aver messo a disagio il mio interlocutore? Sono un campione anche in questo allora, non solo nel football, o a letto con i ragazzi!»

Balver cercò di mantenere la calma.

«Guarda la mia pelle, ragazzo. So meglio di te cosa vuol dire essere discriminati per cose che non puoi cambiare. Quindi taglia corto con questa storia, sai bene che non volevo essere offensivo.»

«Se non ha altro da chiedermi, faccio un favore a tutti e due e mi levo di torno» disse Izan pronto ad alzarsi, infastidito da quella situazione.

«Sì, ho ancora da domandarti alcune cose.»

Izan si rimise seduto.

«Parliamo di Chase Hiroshi».

La sicurezza del giovane vacillò e cambiò espressione.

«Va tutto bene? Non dovevo nominarlo?» chiese falsamente preoccupato l'uomo.

«Gli è successo qualcosa?»

«Non lo sappiamo ancora, magari puoi aiutarci a scoprirlo».

Erano riusciti a trovare il suo nervo scoperto, era dannatamente preoccupato per quel ragazzo.

Balver stava giocando sporco, era davvero un figlio di puttana e la sua facciata gentile si era sgretolata in pochi minuti.

Izan fu assente per diversi secondi e poi alzò la testa facendo un lungo sospiro.

«Se questo può essere utile a lui, lo farò, spero solo non sia un trucco per farmi vuotare il sacco, perché sarebbe una mossa del cazzo. Non so se è pronto a sentire determinate cose, è pur sempre un poliziotto ...»

«Mettimi alla prova, ragazzone».

«Non sapevo fosse attratto da quelli più giovani...»

«Di' un'altra stronzata del genere e ti sbatto al fresco!»

«Non ha migliorato la sua posizione con questa infelice scelta di parole !» sorrise malizioso Izan.

DarkvylleUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum