17. Mia

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La ragazza sembrava realmente spaventata e il vicesceriffo Balver la osservava preoccupato.

«Sono giorni duri, lo sappiamo. Stiamo facendo il possibile per parlare con voi e chiudere questa storia una volta per tutte» affermò l'uomo dalla pelle color ebano.

Mia si limitò ad annuire nervosamente e poi si accomodò, facendo scivolare le mani sulle gambe e strofinandole per scaricare la tensione che aveva accumulato.

«Perché sei terrorizzata?» domandò curioso l'uomo di legge.

L'ispanica scosse la testa e trattenne le lacrime; nonostante questo a Balver non sfuggirono i suoi occhi lucidi.

«Sono meno stronzo di quello che si dice in giro, tranquilla!» provò a scherzare il vicesceriffo.

Mia sorrise forzatamente e si asciugò gli occhi con la manica della maglia bianca che indossava.

«Ti va di dirmi cosa ti spaventa? Non hai emesso un suono da quando sei entrata qui» disse un po' burbero l'uomo.

«Sì, ho solo paura ... di non essere creduta!» si sforzò la giovane.

Balver si mise sull'attenti.

«Tu c'entri qualcosa?»

«No.»

«Sai qualcosa d'importante?»

Mia scosse la testa e poi cercò di ricomporsi a fatica.

«Hai scoperto qualcosa che ti ha terrorizzata?»

«Sì. Ho tanta paura di quello che ho visto!»

Balver restò impassibile e la lasciò  usare dei fazzoletti per asciugarsi le lacrime.

«Raccontami tutto.»

«Non so se mi crederà, credo mi prenderà per pazza!»

«Lo sembrerai se non mi dirai tutto nei dettagli dopo che stai facendo tutta questa scenata» rispose secco il vicesceriffo.

Mia rimase in silenzio per diversi istanti e poi fece un respiro profondo.

«Io ... ho visto una ragazza nel bosco la sera della festa. Aveva un abito bianco, i capelli neri e lunghi e mi fissava da lontano. Non lo avrei raccontato a nessuno se non fosse successa tutta questa storia.»

La giovane sputò quelle parole a forza, quasi come se provasse vergogna.

Balver si prese qualche momento per pensare.

«Stai parlando della Dama del Lago?» domandò freddo e incredulo.

«No! Io non credo a queste cavolate, proprio per questo sono spaventata da ciò che ho visto!»

Mia si agitò e batté un pugno sul tavolo.

La reazione improvvisa ammutolì Balver.

«Avevi bevuto tanto quella sera?»

Mia lo guardò in cagnesco.

«No, mi sono ripromessa di limitare certe cose nella mia vita.»

«Eri da sola quando è successo tutto?»

«Sì, stavo un po' per conto mio, avevo litigato con la mia ragazza quella sera. Anzi ex ragazza.»

Mia parlò con rabbia nella voce.

«Quindi dopo questa litigata hai visto quella strana tizia nel bosco?»

Mia annuì e poi respirò a fondo.

«Chi è la tua fidanzata?»

«Ex. Ex fidanzata» ringhiò Mia.

Balver alzò le spalle con nonchalance.

«Quindi?»

«Quella stronza di Eva Valenti!» ribatté a denti stretti l'ispanica.

DarkvylleWhere stories live. Discover now