𝟙.𝟠 - 𝕃𝕒 𝕗𝕖𝕤𝕥𝕒 𝕕𝕚 𝕔𝕠𝕞𝕡𝕝𝕖𝕒𝕟𝕟𝕠

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21/07/2023
💚

«Grande battaglia, peccato che me la sia persa

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«Grande battaglia, peccato che me la sia persa.»

Dall'altezza in cui si trovava, Steve riuscì a vedere la sala per intero. Era gremita di gente, ma ciò non lo stupì. Sapeva bene quanto Tony ci tenesse a fare le cose in grande, sopratutto per quel giorno tanto particolare. La festa era iniziata da qualche ora, eppure continuava ad arrivare gente.

Era impossibile decifrare un numero esatto di invitati. Non gli dava fastidio tutta quella folla, anzi, gli mancava vedere così tanto movimento. Le uniche volte che aveva visto una folla esagerata era stato durante la guerra e, settant'anni dopo, durante le missioni negli ultimi anni. Sapere che tutta quella gente fosse li solo per divertirsi lo rilassò.
Ci voleva ogni tanto un po' di bisboccia, come la chiamavano Tony e Thor, no?

Steve sorrise a Sam Wilson, suo grande amico da qualche anno ormai, e rispose: «Se avessi saputo che avremmo dovuto usare le armi ti avrei chiamato.»

Sam scosse la testa divertito. «No, non è che mi dispiaccia, e poi a quanto si dice eravate ben forniti.»

Capì subito dove il suo amico stesse andando a parare e sorrise. Steve fece scorrere lo sguardo su tutti gli invitati individuando quasi tutte le persone che conosceva. Quasi.
Non tardò a notare che in realtà qualcuno mancava ancora e sospirò.

Sam, accanto a lui, cercò di seguire il suo sguardo. «Allora? È davvero così tanto potente questa fata magica?»

Steve rise. «Lo è davvero, si. Ma se ti sentisse che la chiami in questo modo credo che potrebbe dare di matto.»

«Be', i media parlano di lei come se fosse la nuova Loki al femminile. Parlando dei suoi poteri, per intenderci.»

Rise ancora, ricordando il loro primo incontro. «L'ho pensato anche io quando ci siamo conosciuti. No, non c'entra nulla con uno come lui.»

Sam guardò Steve, che aveva ancora lo sguardo rivolto in sala, e notò il suo sorriso. Spalancò le labbra, sorridendo e scuotendo la testa. «Mio Dio.»

Steve si voltò verso di lui. «Cosa?»

«Stai sorridendo da quando abbiamo iniziato a parlare di lei.»

«Non farti strane idee, siamo colleghi. Ed è la sorella di Tony.»

Sam annuì, spostando lo sguardo da Steve alla sala di fronte lui. «Certo, Capitano.»

Steve si appoggiò alla ringhiera distogliendo di nuovo lo sguardo da Sam. Rifletté per un attimo su quello che Sam aveva appena detto e scosse la testa. Da quando elogiare i poteri di una persona significava provare qualcosa? Insomma, lei neanche gli piaceva.

Era scorbutica, arrogante, troppo sicura di sé...

Non era per niente il tipo di Steve. Lui la trovava potente, questo si, ed era preoccupato per lei dopo quanto accaduto la sera prima. È così che si fa tra gli Avengers, pensò Steve, ci si supporta nonostante le divergenze. E loro due di divergenze ne avevano avute parecchie in pochi giorni.
Steve non aveva litigato così tanto in poco tempo nemmeno con Tony quando lo conobbe. Caratterialmente loro erano incompatibili, lo sapeva.

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