𝟞𝟡 - 𝔻𝕠𝕟'𝕥 𝕝𝕖𝕒𝕧𝕖.

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«Guarda chi ti ho portato!» esclamò Zoe, con un sorriso sul volto, avvicinandosi verso Rhodes seguita da Steve, Natasha, Sam, Wanda e Visione

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«Guarda chi ti ho portato!» esclamò Zoe, con un sorriso sul volto, avvicinandosi verso Rhodes seguita da Steve, Natasha, Sam, Wanda e Visione.

Nell'avvicinarsi, si accorse subito che Rhodey non era da solo. Insieme a lui, c'era Thaddeus Ross. Non fisicamente, per essere precisi, ma il suo ologamma in collegamento. Lei non si curò di lui poi così tanto, anche se rivederlo le fece alzare subito gli occhi al cielo, era più decisa a raggiungere Rhodes.

Quest'ultimo, infatti, quando la vide arrivare allargò subito le braccia tirando un enorme sospiro di sollievo. Zoe gli si gettò praticamente addosso, abbracciandolo proprio come aveva fatto qualche ora prima, e stringendolo per rassicurarlo. Non aveva avuto modo di sentirlo per tutto il tempo del volo, ma il quinjet era stato rintracciato e quindi sicuramente Rhodes si aspettava l'arrivo di Steve e gli altri da un momento all'altro. E, a giudicare dalla sua faccia, persino Ross in fondo se lo aspettava.

Stringendosi la ragazza tra le braccia, Rhodes chiuse gli occhi solo per un attimo. «Stai bene, grazie a Dio.» sussurrò, accarezzandole la schiena. «Non riuscivo a rintracciarti, cosa è successo?»

Abbozzando un sorriso, Zoe sciolse l'abbraccio per guardare meglio il suo amico. «Altri figli di Thanos a rompere i coglioni. Abbiamo fatto un volo piuttosto brusco, nella botta deve essersi rotto qualcosa nei sistemi della divisa.» spiegò con calma, poi guardò Ross che, nel frattempo, lasciava scorrere lo sguardo tra lei ed i nuovi - vecchi, per meglio dire - arrivati. Zoe portò due dita in fronte, salutando il Segretario con un ironico saluto militare. «Segretario.»

«Avete un bel coraggio, soprattutto lei Knox.» commentò, studiandoli tutti ad uno ad uno e soffermandosi un po' di più su Zoe. «Dopo il casino di qualche ora fa-»

Zoe alzò gli occhi al cielo, interrompendolo. «Che c'è, si è offeso? Non si arrabbi troppo o potrebbero spuntarle le rughe sul viso.» disse ancora, assottigliando lo sguardo. «Ah no, quelle le ha già. Allora stia più rilassato, Signore, abbiamo cose più di importanti di cui parlare. Non con lei, voglio dire, le ho già detto che ho chiuso con gli Accordi?»

Che la arrestassero o no, a Zoe non importava più. Non le importava nemmeno rispondere male al Segretario, consapevole che non aveva più nessuna intenzione di lasciarsi intimorire da lui e dalle sue minacce. Ed inoltre era certa che, tutta quella storia degli Accordi sarebbe ben presto passata in secondo piano. L'aiuto di Steve e gli altri avrebbe fatto comodo a tutti, al diavolo l'essere o no dei criminali. E, per altro, erano dei criminali solo perché il governo decideva di chiamarli così. Il Segretario Ross sapeva bene che loro, in realtà, non lo fossero. Era solo fin troppo bastardo per poterlo dire.

Zoe era così felice di averlo mandato al diavolo.

L'ologamma di Ross si spostò, questa volta guardando in faccia Steve. «Il mondo sta bruciando. Pensate che sia tutto perdonato?»

Steve, che mantenne uno sguardo serio rivolto verso il Segretario, non tardò a rispondere. «Io non sto cercando il perdono. E sono lontano dal chiedere il permesso.» cominciò, calmo e distaccato, facendo un piccolo passo in avanti quasi a fronteggiare Ross. «Siamo quì per combattere e se lei vuole impedircelo... Combatteremo anche lei.»

GROWN • Steve RogersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora