𝟜𝟘 - 𝕋𝕠 𝕥𝕙𝕖 𝕞𝕠𝕠𝕟 𝕒𝕟𝕕 𝕓𝕒𝕔𝕜.

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L'amore era qualcosa che non aveva mai preso in considerazione per se stessa

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L'amore era qualcosa che non aveva mai preso in considerazione per se stessa. Non le era mai importato scoprire quel tipo di amore, se ne era sempre mantenuta alla larga. Non perché non ci credesse, ma perché non pensava che sarebbe mai potuto capitare a lei. I momenti in cui il vago pensiero dell'amore le aveva sfiorato la mente erano stati davvero pochi, ma ritornava a tenersi di nuovo distante subito dopo. Più guardava negli occhi le persone e più credeva che nessuno fosse in grado di amare davvero.

Nemmeno lei.

Si che era sempre stata una ragazza molto tosta, nonostante le insicurezze che teneva ben nascoste, e che magari spesso era lei ad essere troppo negativa sull'argomento. Ma, in fondo, nessuno era mai stato in grado di dimostrarle che forse valeva la pena amare qualcuno. Ogni volta che si cadeva sull'argomento, con chiunque, la domanda era sempre una: perché qualcuno dovrebbe essere così stupido da mettere i propri sentimenti nelle mani di qualcuno? L'essere umano è egoista, sciocco, perfido, talmente tanto che lei aveva imparato a sue spese che non valeva la pena fidarsi di qualcuno. Ed era andata avanti in quel modo per anni, persino da adolescente reprimeva qualsiasi tipo di sentimento particolarmente affettuoso per qualcuno che non fosse suo fratello. Anche perché, in passato, l'unica volta che si era sbilanciata un po' troppo alla fine aveva capito che i suoi erano dei sentimenti - deboli, ma pur sempre sentimenti - non erano ricambiati come magari si aspettava.

Alla fine si fa sempre così, dopotutto: si passano dei brutti momenti, o semplicemente delle esperienze poco piacevoli, e di conseguenza si costruisce una corazza. E la sua l'aveva costruita da cima a fondo. Niente sentimenti, niente parole dolci, magari solo qualche beneficio sessuale e, soprattutto, niente amore. La cosa non le dispiaceva, però c'era comunque un piccolo pensiero che le frullava sempre nella mente anche se in modo molto sbiadito.

L'idea di una famiglia era l'unica cosa che le faceva pensare che forse l'amore poteva avere dei lati positivi, ma anche lì c'erano degli intoppi che la bloccavano. Non lo ammise mai ad alta voce e probabilmente non lo avrebbe mai fatto, ma se da un lato il suo più grande desiderio era avere dei figli un giorno, dall'altro lato c'era qualcosa del concetto di famiglia che la terrorizzava. Anche in questo caso, entravano in gioco le esperienze passate. La sua famiglia era stata distrutta in poco tempo e la sua seconda famiglia non aveva avuto neanche il tempo di viverla in pieno. Quello era uno dei suoi più grandi traumi, nonostante per anni avesse sempre fatto la forte. Sapere che una parte di lei, i suoi genitori e quelli adottivi, erano morti e che non aveva potuti viverli in pieno era il suo più grande tormento. Dopo aver ricominciato anche a ricordare molti avvenimenti, tra cui la morte dei suoi genitori, lo erano diventati ancora di più.

Ma tuttavia, immaginava sempre come potesse essere avere un piccolo pargoletto tra i piedi. Quello era un altro tipo di amore, che dentro di se sperava di provare un giorno. Non rincorreva quell'idea, non era nemmeno sicura di essere pronta nonostante avesse già trentun'anni, ma non era qualcosa da escludere. Però si, ci pensava. Immaginava spesso come sarebbe stata la sua vita con dei figli, magari due, e con una persona accanto in grado di darle quell'amore che meritava. Ma se lei non aveva mai creduto di poter amare qualcuno, e di essere amata a sua volta, come poteva pensare già ad una famiglia tutta sua?

GROWN • Steve RogersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora