𝟜𝟙 - 𝕎𝕙𝕪 𝕒𝕣𝕖 𝕪𝕠𝕦 𝕙𝕖𝕣𝕖?

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22 dicembre 1991, New York

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22 dicembre 1991, New York.

Il Natale era sempre stata la festa più apprezzata in tutto il mondo. Quel periodo dell'anno era forse l'unico periodo in cui ogni cosa diventava più bella: le decorazioni, le luci, le canzoni che la gente si divertiva a canticchiare per strada, l'amore che si metteva nel cercare il regalo perfetto. Ecco, forse quella dei regali era la parte un po' più complicata. Dover scegliere con cura il regalo perfetto per qualcuno era un compito un po' arduo molte volte, ma alla fine tutti erano sempre stati più o meno in grado di strappare un sorriso sincero anche con il regalo più bizzarro.

Ma la parte più bella del Natale era la famiglia. Quello forse era l'unico periodo dell'anno in cui ogni famiglia aveva l'occasione di riunirsi, di stare insieme e di entrare con gioia in quello che era lo spirito natalizio. Non tutte le famiglie le avevano, ma molte avevano anche delle tradizioni. Non chissà quali, ma a volte anche il semplice dover preparare una particolare pietanza o dei semplici dolci natalizi era uno dei momenti più belli del cenone natalizio. Altre, invece, avevano come semplice tradizione il riunirsi, magari sul divano o intorno al fuoco, solo per passare più tempo possibile insieme con gioia, armonia e tranquillità.

Quell'anno, però, per Tony Stark era cambiato tutto.

«Puoi calmarti, per favore? Non è ancora stato deciso nulla.» lo pregò ancora una volta un giovane e paffutello Happy, che guardava il suo amico - il suo capo, ormai, a dirla tutta - muoversi nervosamente avanti e indietro per l'ufficio.

L'ufficio non era, tecnicamente, di Tony. Apparteneva a suo padre, ma a malincuore dovette accettare con fatica che tutto quello che apparteneva ad Howard era passato a lui nel giro di una settimana. Ogni centimetro di quella casa adesso portava non più solo la firma di Howard Stark, ma anche quella del figlio legittimo Tony Stark. Era accaduto tutto così velocemente che nemmeno lui era pienamente consapevole di tutta la responsabilità che stava per ricadere addosso.

La casa, la Stark Industries, la fortuna che aveva ereditato una volta che i suoi genitori erano morti. Cose di cui, fondamentalmente, non gli importava all'inizio poi così tanto, ma la responsabilità di ciò che lo circondava era una cosa che gli era stata insegnata proprio da loro. Saperli morti, da un giorno all'altro, era ancora difficile da sopportare. Era passata solo una settimana dal 16 dicembre, e Tony Stark non riusciva nemmeno a concepire che avrebbe passato il suo primo Natale senza sua madre. E si, anche senza suo padre.

Ma nonostante ciò, Tony sapeva di avere la responsabilità anche su un altra cosa.

«Col cazzo che mi calmo!» sbraitò. Fortunatamente quella maledetta casa in cui viveva era enorme e circondata da tecnologia avanzata, quindi anche le urla erano facilmente camuffabili nelle altre stanze. «Non è stato deciso nulla, ma è nell'aria e mi fa già innervosire così. Questa me la chiamano Legislazione?» urlò di nuovo, Happy non riuscì a ribadire nulla e si limitò ad un sospiro. «Posso avere la responsabilità dei beni materiali, di tutto ciò che era di mio padre, ma non posso avere questo tipo di responsabilità? E' una cosa assurda.»

GROWN • Steve RogersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora