𝟜𝟡 - 𝔹𝕦𝕔𝕜𝕪.

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La fabbrica in cui Steve e Sam si erano rifugiati non era di certo un posto sicuro, ma quantomeno se avessero fatto tutto con la massima attenzione sarebbero potuti rimanere nascosti li per un po' fin quando Bucky non si sarebbe svegliato

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La fabbrica in cui Steve e Sam si erano rifugiati non era di certo un posto sicuro, ma quantomeno se avessero fatto tutto con la massima attenzione sarebbero potuti rimanere nascosti li per un po' fin quando Bucky non si sarebbe svegliato.

Non erano lì da molto, forse una o due ore, ma in tutto quel tempo nessuno era riuscito a trovarli. Nonostante Steve riuscisse a scorgere elicotteri sorvolare sulla città per tutto il tempo, momentaneamente nessuno era sceso a controllare proprio quella fabbrica abbandonata. Steve sapeva che stavano cercando Bucky, ma sapeva anche che stavano cercando lui e Sam. Non si era stupito, si aspettava che prima o poi sarebbe diventato un ricercato a tutti gli effetti, ma nonostante ciò era deciso a proteggere Bucky e a capire cosa fosse realmente successo al suo migliore amico.

Dal momento in cui Steve aveva cominciato ad avere dei sospetti su quanto accaduto a Vienna si era deciso ad andare fino in fondo a quella storia. Steve e Sam avevano cercato Bucky per due anni senza sapere dove si trovasse, ma la notizia che il suo migliore amico avesse provocato un attentato all'ONU non gli quadrava. E i suoi sospetti erano aumentati dal momento in cui la Task Force aveva fatto girare quella foto di Bucky come prova. Era stata Sharon Carter a dare una definizione ben specifica sul perché di quella foto e quella stessa definizione aveva fatto capire a Steve che Bucky era stato incastrato: fai esplodere una bomba, fai girare una foto e tutti cercano il Soldato D'Inverno. Era più che palese, qualcuno voleva che proprio loro trovassero Bucky. Ma la domanda era: perché?

Quando Steve, una volta scattato il blackout, si era recato immediatamente nei sotterranei in cui tenevano Bucky, il suo primo obbiettivo era stato proprio quel falso dottore. C'era lui dietro tutta quella storia, ma Steve non aveva idea di chi fosse e nemmeno del perché se la stesse prendendo proprio con Bucky. Una cosa che Steve aveva capito fu che, il risveglio del Soldato D'Inverno era stato causato proprio dal dottore, anche se non avesse idea di come ci fosse riuscito. Steve, Sam e Bucky avevano lottato ed i primi due avevano perso miseramente, all'inizio. Avevano completamente perso di vista il dottore, ma a Steve importava poco ormai: doveva fermare Bucky. Ci era riuscito, sul tetto dell'edificio, nonostante un piccolo intoppo che gli aveva fatto perdere la concentrazione.

E no, non era stata la caduta in acqua ad averlo distratto, ma una persona.

«Capitano!» la voce di Sam lo attirò, così Steve si staccò dal portone da cui stava controllando la situazione esterna dal momento in cui erano arrivati.

Raggiunse correndo la stanza in cui si trovava Bucky, capendo che il suo amico si stava risvegliando. Steve non l'aveva mai visto in quel modo: debole, stanco, stremato. La faccia era interamente sporca, così come ogni centimetro dei suoi vestiti, i capelli disordinati e persino fisicamente non era per niente messo bene.

Steve era abituato a vedere un altro Bucky, non quello nelle vestiti di Soldato, ma il solito Bucky a cui piaceva sistemarsi perfettamente per far colpo sulle ragazze che trovava sempre in fila per lui. Quel Bucky sfacciato, sorridente e che non aveva mai paura di affrontare le difficoltà era lo stesso Bucky che negli anni quaranta proteggeva il gracile Steve ad ogni costo.

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