𝟟𝟡 - F𝕠𝕣 𝕖𝕧𝕖𝕣𝕪𝕓𝕠𝕕𝕪.

772 45 135
                                    

Non era solo Natasha Romanoff ad essere morta, era anche un pezzo del loro cuore ad essere stato portato via per sempre con lei

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Non era solo Natasha Romanoff ad essere morta, era anche un pezzo del loro cuore ad essere stato portato via per sempre con lei.

Perché con gli anni, tutti avevano imparato ad amare quella ragazza per davvero. C'era anche chi l'aveva amata fin dal primo giorno, ma in entrambi i casi il dolore era lo stesso. Nel loro tentativo di vincere, di rimediare a tutto, la squadra aveva perso di nuovo. E questa volta, per sempre. Avevano perso una donna, un membro della squadra, ma ancor di più avevano perso una grande amica. Forse la più intelligente e matura tra tutti loro, che non erano niente in confronto a Natasha.

Lei, che negli anni aveva sofferto in silenzio ma era sempre stata forte abbastanza da mostrare il migliore dei suoi sorrisi pur di non far pesare a nessuno i suoi problemi. E Natasha, di problemi nella vita, ne aveva avuti di miliardi. Era solo sempre stata brava a nasconderli, perché il suo malessere per lei era sempre stato un punto di forza. Un motivo per ricominciare, per andare avanti, per costruire lentamente da sola la sua storia. Non aveva mai avuto bisogno di nessuno, se l'era sempre cavata da sola, ed in un certo senso tutti l'avrebbero sempre ammirata per questo.

Ma non avere bisogno di nessuno, non significava di certo che anche una come lei non soffrisse.

Tra tutti chi l'aveva sempre capita di più erano Steve e Clint, i suoi migliori amici. E proprio per questo, i due sembravano essere quelli più affranti nel sapere che una loro grande amica fosse morta per recuperare la Gemma su Vormir. Quel piano, aveva avuto un altro problema che aveva strappato via la sua vita. Natasha si era sacrificata per quella Gemma, ma il prezzo peggiore lo stavano pagando i suoi amici con il dolore di quella perdita. Senza Natasha, gli Avengers non erano più gli stessi. E non lo sarebbero stati mai più.

«Lei aveva famiglia?» domandò Tony, a voce bassa.

Persino lui era scosso da quella notizia, in un modo o nell'altro anche lui era affezionato a Natasha. A parte Clint, tra tutti lui era quello che l'aveva conosciuta per primo. Sotto un altro nome, per essere più precisi, ma nonostante i loro continui diverbi avuti in tutti quegli anni Tony sapeva di volerle bene come se fosse una sorella. Ed era certo che anche lei, nonostante tutte le volte in cui l'aveva fatta incazzare, gli volesse bene. Tony non aveva mai dato peso al fatto che lei si fosse presentata come una finta segretaria, che aveva come unico obbiettivo quello di valutare Tony per il progetto Avengers, con il passare degli anni aveva cominciato a trovare quella storia divertente. E a volte, ci rideva su.

Natasha aveva avuto la capacità tale da non far mai insospettire Tony su quale fosse la sua vera identità, già da allora aveva cominciato a capire il suo potenziale. La tanto conosciuta e cazzuta Black Widow, però, non era entrata nei cuori di tutti solo per via del suo lavoro. Lo aveva fatto conquistando la loro fiducia, con la sua capacità di far ragionare tutti nel modo migliore, col suo continuo voler dimostrare la sua fedeltà ai suoi amici. A volte facendo il doppio gioco, ma alla fine le sue erano sempre azioni fatte per una buona causa.

GROWN • Steve RogersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora