𝟛𝟡 - 𝔸 𝕣𝕖𝕒𝕤𝕠𝕟 𝕥𝕠 𝕤𝕥𝕒𝕪. [ℙ𝕒𝕣𝕥 𝕀]

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PREMESSA: la seconda parte del capitolo uscirà stasera!🤍

Effettivamente qualcosa era successa: l'intero laboratorio era esploso

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Effettivamente qualcosa era successa: l'intero laboratorio era esploso.

Quando Tony Stark riuscì ad aprire lentamente gli occhi, si sentì come se avesse avuto un enorme dejavù. La stanza era ricoperta di fumo, non riusciva a vedere nulla, ma la sensazione di freddo nella pelle gli fece capire che si trovava disteso per terra. Provò ad alzarsi sui gomiti, sentendo in pieno dei piccoli crampi sul corpo che la botta gli aveva procurato. Si, quella sensazione l'aveva già vissuta quasi cinque anni prima, ma a differenza della prima volta Tony si era risvegliato subito. Oserebbe dire che non aveva nemmeno perso i sensi, era solo stato sbattuto violentemente contro la parete fino a finire per terra. Il dolore era stato atroce, ma si era riuscito a riprendere immediatamente.

Non era certo di poter dire la stessa cosa degli altri. Non sentiva nessun suono, solo qualcuno che ogni tanto tossiva per il troppo fumo nero che circondava la stanza. Tony si voltò verso una direzione ben precisa, quella da cui provenne l'ennesimo tonfo, riuscendo a vedere qualcun'altro per terra poco più distante da lui. Quando scorse una figura dai capelli rossi, Tony si sollevò di nuovo sui gomiti e lottò con tutte le sue forze restanti per raggiungerla.

«Romanoff...»  una scia di fumo colpì i polmoni di Tony velocemente, facendolo tossire portandosi una mano nel petto. Nonostante la difficoltà, l'uomo riuscì comunque a raggiungere Natasha che, nel frattempo, continuava a tossire ininterrottamente. Una volta ritrovatosi accanto a lei, la aiutò a sollevarsi con le schiena dritta e a darle dei colpi sulla schiena. «Forza, riprenditi.»

«Come se fosse facile.» un altro colpo di tosse, seguito ad un altro colpetto sulla schiena da parte di Tony. Natasha spalancò gli occhi e cominciò a guardarsi intorno. «Che cosa è successo? Perché non si vede niente?»

«Zoe ha fatto esplodere tutto. Questa è opera sua.» Tony agitò le mani in aria pur di allontanare le nuvole di fumo. «Ho già vissuto questa scena cinque anni fa. Belial deve averla fatta arrabbiare, o esasperare.» si alzò in piedi, seppur con fatica, allungando un braccio verso Natasha. Lei lo afferrò rimettendosi in piedi proprio come Tony. Quest'ultimo continuò a guardarsi intorno, continuando a spostare le nuvole di fumo. «Se c'è qualcuno morto, cercate di trovare la via più semplice per tornare in vita!» urlò per farsi sentire dal resto della squadra, nella speranza che qualcuno rispondesse. «F.R.I.D.A.Y. spalanca porte e finestre. Dobbiamo alleviare il fumo, rischiamo di morire soffocati.» ordinò, infine, dopo aver richiamato a se anche la sua armatura che in pochi secondi rivestì il suo corpo.

«Ragazzi?» fu una terza voce a parlare, ed era quella di Clint. Tony fu sollevato quantomeno di sentirlo, ma gli altri continuavano a rimanere in silenzio. «Qualcuno mi spiega cosa è successo?»

La polvere era ovunque, tanto che i loro visi erano ricoperti di cenere nera. Tony e Natasha si mossero nell'ombra in mezzo al fumo, non avendo nemmeno idea di dove stessero mettendo i piedi. Ogni tanto calpestavano fogli e residui di macchinari, fortunatamente a Tony non sembrò importare che il suo laboratorio era andato distrutto. La priorità, in quel momento, era riunire la squadra e assicurarsi che stessero tutti bene. La visuale era ancora impossibile da mettere a fuoco, così dovettero affidarsi solo a dei piccoli suoni pur di raggiungere determinati punti del laboratorio. Con sollievo, Natasha scorse Clint e si avvicinò a lui per assicurarsi che stesse bene. Tony, invece, all'interno della sua armatura riuscì ad attivare la vista ad infrarossi per capire meglio la situazione che li circondava.

GROWN • Steve RogersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora