10. A caccia di fiori e pranzi stravaganti

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ALBA
Ischia, estate.



Quando fummo sulla barca, fu doloroso trovare un modo per separarci

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Quando fummo sulla barca, fu doloroso trovare un modo per separarci.

«Hai richieste per domani?», mormorò cauto, consapevole che tutti stessero dormendo.

Io ridacchiai dondolandomi sui talloni con le mani congiunte. «Stavolta non ne ho una precisa, però vorrei vedere qualcosa di colorato. Non so, qualche baita che porta ai lunghi sentieri pieni di verde e fiori. Robe del genere.»

«Tenterò di accontentarti», mi fece un occhiolino.

Gli sorrisi, e, prima che potessi aprire la porta dell'oblò, mi voltai. Esitai un secondo. «Grazie», mi esplose dalle labbra in un mormorio forte.

Lui alzò gli occhi su di me. «Per cosa? Per averti fatto provare la birra? Sì, lo so, se non fosse per me non saprei dove andresti a finire.»

«Non solo per quello, idiota», alzai gli occhi al cielo, «... per avermi portata con te», dissi, «Ne avevo bisogno, veramente.»

«Non che ti abbia portata nel posto più bello che possa esistere...», tentò di minimizzare, di farmi capire che non avesse fatto granché. «Però... prego.»

«No, lo era, sul serio. Non potevi scegliere luogo più giusto. Mi ha fatto piacere parlare con te», mi mordicchiai il labbro, «Forse dovrei rimangiarmi l'accusa del "pessimo argomentatore".»

Lo feci ridere. E quello fu un regalo immenso.

«La prossima volta saprai perché non dovresti rifiutare un invito da parte mia, allora», alzò le sopracciglia.

Un sorriso più ampio si allargò sulle mie labbra. «Ah, dunque l'hai presa sul serio la questione del corteggiamento?»

«Certo. Ti pare io sia una persona poco seria?»

«Avrei da ridire», ottenni un'occhiataccia.

«Dormi bene, Alba», scosse il capo.

Ridacchiai, «Buonanotte, Riccardo.»

Quando entrai in camera, mi tolsi le scarpe per non fare baccano. Ma fu complicato, poiché a fare un casino tremendo non era nientemeno che il mio cuore.

Quando passai di fronte camera dei miei, la porta era aperta e intravidi la luce soffusa della lampada sul comodino di mio padre.

Domani sarò albaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora