12. Sole, spiaggia, sesso

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ALBA
Ischia, estate.


Mi sei scoppiato dentro al cuore,
all'improvviso.
All'improvviso, non so perché
Non lo so perché, all'improvviso
Sarà perché mi hai guardato
Come nessuno m'ha guardato mai
Mi sento viva
All'improvviso
Per te.
— Mi sei scoppiato dentro al cuore di Mina.










Bollino rosso.
🔴












Schiusi gli occhi, sospirai. Aggrottai piano la fronte, la mia mano s'infilò sotto il cuscino, piegai la testa all'indietro.

I suoi capelli si strofinavano all'interno della mia coscia. Baciava con impeto e dolcezza la mia intimità, il palmo della sua mano a intrufolarsi sotto la maglietta ad accarezzarmi i fianchi e la pancia.

«Riccardo...», sussurrai, ansante, aprii gli occhi e spalancando la bocca priva di respiro a causa della sua lingua che torturava delicatamente il centro pulsante del mio piacere. «Dio...»

Rapidamente, con l'altra mano gli tirai appena i capelli. Continuò con quella giravolta di spinte ed io mi persi nel soffitto bianco e il mare celeste dietro il vetro della finestra. Gemetti quando le sue dita entrarono dentro di me, procurandomi dei brividi lungo la spina dorsale. In uno scatto spasmodico mi cedetti al piacere, lasciandomi andare nel lenzuolo con il respiro affannato e irregolare.

Riccardo s'insidiava piano nei miei pensieri come un diavolo persuasivo, soggiogava le mie emozioni e dannava ogni pensiero che lo riguardasse.

Mi passai una mano tra i capelli, deglutendo a stento. Quando riaprii gli occhi Riccardo sorrideva beffardo sul mio volto paonazzo e ancora assonnato. Mi accarezzò le cosce con le sue mani calde, con voce travolgente disse: «Buongiorno, principessa.»

«Stai zitto», sussurrai, alzai la nuca dal cuscino e chiusi le labbra sulle sue.

Una voragine mi aprì lo stomaco, gli circondai il collo con un braccio e lo spinsi su di me, Riccardo mi abbracciò per la vita, stringendomi a sé. Inspirò il mio odore e sospirò sulla mia bocca mentre gli accarezzavo il mento.

«Come...», sussurrai, dandogli un altro bacio, «Come ti viene in mente di farmi una cosa del genere?»

«Volevo darti un bel risveglio», ammiccò un sorriso, togliendomi i capelli dalla guancia.

«Di solito non è così che una persona si sveglia dopo aver dormito con qualcuno», ridacchiai, strofinando il naso contro il suo, lentamente, «Sai... ci sono i pancake, fiori e caffè, di solito.»

Mi diede un altro bacio, i ciuffi dei suoi capelli a formare una tenda d'oro tra i nostri occhi, trafilati dalla luce del sole.

«Ci sono anche quelli», alzò le sopracciglia con soddisfazione, mi lasciò un bacio sullo zigomo, «Hai fame?»

«Un po'», mi stirai le braccia quando lui si alzò da me, facendo in modo che il Sole mi baciasse la pelle e invadesse le lenzuola.

Mi tirai sù, mi tenni sul gomito, il palmo della mano spiaccicato sulla guancia. Lo guardai mentre si rivestiva: i muscoli della schiena a creare un mosaico di linee congrue, definivano una forza naturale sulle sue spalle. I capelli ricci cadevano sulla nuca in maniera scombinata, sembravano morbidi solo alla vista.

Domani sarò albaWhere stories live. Discover now