Capitolo 30.

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<<Sei...perfetta>> la mora mi posa una mano sul fianco mentre la mia figura si proietta nello specchio dinanzi i nostri corpi.

Una gonna a pantaloncino nera fascia alla perfezione i miei fianchi e un top a monospalla, del medesimo colore della nostra casata, mi stringe i seni e lascia scoperta una piccola porzione di pancia.

<<Prova questi>> mi giro nella direzione di Pansy e la vedo sventolarmi sotto il naso un paio di scarpe nere.

<<Tacchi?>> sospiro leggermente e mi guarda accigliata.

<<D'accordo>> mi arrendo e, senza ulteriori indulgi, li indosso.

<<Sei sicura di star bene?>> inarco un sopracciglio, confusa dalla sua domanda.

<<Non sembri così elettrizzata all'idea di andare stasera ad una festa, dall'espressione che hai sul volto sembra che tu stia per raggiungere un funerale>> scuoto il capo, sorridendo leggermente.

<<Sto bene, Pan. Non sono esattamente dell'umore giusto per divertirmi, ma ahimè non ho mai balzato una festa, quindi...>> scrollo le spalle.

<<Posso darti un consiglio?>> la guardo, facendole intuire facilmente la mia risposta.

<<Appena sarai in quella stanza, piena zeppa di gente, cerca di scacciare via tutti i brutti pensieri che invadono la tua mente e prova a divertiti. Balla, bevi, bacia, scopa, fa tutto ciò che ti farebbe star meglio>> le sorrido dolcemente, annuendo.

<<Vado io, sarà sicuramente Blaise>> si allontana, poco dopo, dal mio corpo appena ode la porta bussare.

Mi passo, un'ultima volta, una mano tra le ciocche ribelli dei miei capelli mentre di sottecchi osservo i miei due amici sbaciucchiarsi sull'uscio della porta.

Le mani di Blaise percorrono i fianchi di Pansy, stretti in un abito nero molto semplice, e le mani di quest'ultima si intrufolano sotto la maglia che indossa il moro.

Alzo gli occhi al cielo e, dopo averli salutati con un veloce movimento di mano, raggiungo la sala comune.

Ben presto una ventata di fumo infetta le mie narici e scruto la stanza, colma di ragazzi e ragazze che ballano tra loro, alla ricerca degli alcolici.

Quando il mio sguardo viene catturato da essi, adagiati su un tavolo poco distante da me, senza esitare mi muovo nella loro direzione.

Afferro dapprima del Whisky, sentendo lo stomaco bruciare, per poi proseguire con vari cocktail nel corso della serata.

Ballo spensierata, con la mente offuscata dall'alcol e, quando con un movimento di capo, addocchio una bottiglia di Vodka intera, sola soletta, mi isolo.

Con l'alcolico stretto tra le mani lascio la festa, camminando tra i corridoi, priva di una meta.

Barcollo più e più volte, posando una mano sulle pareti che mi si affiancano, per sorreggermi e, quando noto dove le mie gambe mi hanno portato, emetto un sospiro, sorridendo di conseguenza.

Poso una mano sulla maniglia dell'infermeria e apro leggermente la porta, affinché possa entrare, per poi richiuderla alle mie spalle.

Porto il collo della bottiglia sulle labbra, bevendone un lungo sorso e mi chino su me stessa, sfilando via i tacchi che iniziano a procurarmi dolore.

<<Chi c'è lì?>> sobbalzo, udendo la voce del biondo.

Che faccio? Vado via o resto?

La mia mente urla di correre via, correre lontana da lui, ma il mio cuore e il mio corpo sono così in disaccordo che ben presto mi ritrovo dinanzi il materasso di Malfoy.

Per sempre tuo//Draco MalfoyWhere stories live. Discover now