Capitolo 33.

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<<Dio, ti giuro, è così odioso! Non riesco a sopportarlo, davvero!>> sbuffo, continuando ad udire le continue lamentele della mora.

Piton, al termine delle lezioni, l'ha scoperta sonnecchiare sul banco e l'ha messa in punizione questo pomeriggio.

<<Dai amore...>> Blaise sembra esasperato ed in completa difficoltà; non sa che affermare per tranquillizzare la furia della mora.

Ed infondo posso ben capirlo. Neanche io sarei in grado di trovare delle adeguate parole per calmarla, senza rischiare di averla contro in pochi attimi.

<<Dovevamo vederci, cazzo!>> con le lacrime agli occhi, posa il capo sulla spalla del ragazzo.

<<Non importa, possiamo vederci dopo la punizione>> annuisce, un pó contrariata, per poi stampargli un delicato bacio sulle labbra.

<<A proposito di questo pomeriggio...>> prendo parola, volendo informare Blaise delle ripetizioni che farò con Draco.

<<Oh, sì. So già tutto, non preoccuparti, non vi disturberò>> strizza l'occhio, incurvando le labbra.

Cosa cazzo gli avrà detto quello stronzo platinato per far sì che sul viso del moro si stampasse un sorriso malizioso?

Sbianco in volto, appena vari ed osceni pensieri, si insinuano nella mia mente e li spazzo via appena la presenza di Mattheo si frappone tra noi.

Un silenzio agghiacciante prende a stringersi attorno al tavolo e volgo uno sguardo alla mora, in cerca di aiuto.

<<Oh, beh, allora...come sono andate oggi le lezioni?>> impacciata com'è, spara la prima frase che le passa per la mente, e ciò risulta sospetto agli occhi di mio fratello.

<<Da quando ti interessa sapere com'è andata la mia mattinata?>> il moro inarca un sopracciglio, mettendo in seria difficoltà Pansy, che prende a deglutire e a ridacchiare nervosamente.

<<Oh...ehm...semplice curiosità>> le scruta attentamente il volto, per poi afferrare un pezzo di pane.

<<Perdonalo Pansy, ora la sua vita è una completa privacy...guai a chi la invade>> lo guardo con aria di sfida, ignorando il fatto che da quando si sia seduto a tavola, non mi abbia minimamente sfiorata con gli occhi.

<<Hai sempre avuto una brutta abitudine: impicciarti in fatti e discorsi che non ti riguardano. Che ne dici di farti i cazzi tuoi e tenere a freno la lingua, per una buona volta?>> sbotta, bevendo un lungo sorso d'acqua.

<<Mi dispiace, ma ogni tuo desiderio, non sarà mai, un ordine per me>> scrollo le spalle, provocando il suo autocontrollo.

<<Se vuoi nuovamente tutta l'attenzione degli studenti puntata su di te, dillo pure, almeno preparo il copione che dovrò recitare>> intreccia i miei occhi nei suoi.

<<No, oggi passo, magari domani>> sventolo una mano in aria con noncuranza, strizzandogli l'occhio.

<<Oh, che peccato>> si porta una mano all'altezza del cuore, simulando un'espressione mortificata.

<<Nah...attirare ogni giorno l'attenzione su di sé diviene scocciante, soprattutto se non c'è qualcosa di nuovo e fresco da raccontare>>

<<Hai ragione...dovremmo inziare a pensare a qualcosa di allettante su cui discutere>>

<<Mh...>> picchietto l'indice sul mento.

<<Che ne dici se raccontiamo a tutti di te che scopi la Greengrass nei bagni delle ragazze dopo avermi fatto la predica di stare lontana da Draco? Questo si che sarebbe un bel gossip, sai? Mostrerebbe a tutti l'incoerenza che hai>> sgrana leggermente gli occhi, per poi guardare i miei due amici, e puntare lo sguardo su di me, nuovamente.

<<Ora mi spii?>>

<<Spiarti? Scusami se devo pisciare e poi sento orgasmare te e quella troia in uno dei tanti cessi>>

<<Troia, troia...non hai altri termini per cui identificarla?>>

<<Li avrei, però...>>

<<Nessun però. Sentiamoli, son curioso>>

<<Mh, aspetta...fammici pensare: bastarda, cogliona, trimona, cagna, puttana, deficiente...sono sufficienti? Quale dei tanti ti piace?>> serra le mani in due pugni, fulminandomi con lo sguardo.

<<Mi dispiace, non giocherò al tuo giochino>>

<<Peccato, hai appena perso l'opportunità di scegliere come dovrò chiamarla d'ora in poi...>> sbuffa, alzandosi da tavola.

<<Non mangi?>> lo provoco, strafottente.

<<Mi è passata la fame>> ribatte brusco ed io scrollo le spalle, lasciandolo sgattaiolare via.

Pansy e Blaise mi guardano, osservano ogni mia espressione, cercando di scorgere un minimo senso di dispiacere, per la lite appena avuta, nei miei occhi.

<<Non guardatemi così>> sbuffo.

<<Non potete continuare a litigare come se foste cane e gatto>> mi rimprovera, Blaise.

<<Chi è il cane e chi il gatto tra i due?>> mi porto una mano sotto il mento ed entrambi scuotono il capo, divertiti ma, al contempo, rassegnati dal mio atteggiamento.

Dopo pochi minuti cambiano discorso, rispettando il mio silenzio, e consumiamo il pranzo con qualche risata e tanta spensieratezza.

<<Potrei rotolare da un momento all'altro, se solo ora mi alzassi>> sbotto all'improvviso, interrompendo il discorso che sosteneva Blaise e, poco educatamente, mi stendo sulla sedia, ponendo le mani sulla mia pancia ormai gonfia.

<<È il minimo dopo tutto quello che ti sei ingerita>> sghignazza, ironicamente, la mora.

<<Hey, parla per te! Io almeno posso affermare di non essere incinta, perchè non scopo da settimane, tu invece? Sembri mangiare per due>> mi lecco il labbro, ridendo di gusto al viso pallido di Blaise.

<<Oh, ehm...tu>> il moro balbetta, agitato, e strizzo l'occhio nella direzione della mora facendole capire di restare al gioco.

<<Oddio!>> mi porto una mano sulla bocca, fingendomi sopresa.

<<Non te lo aveva detto, Pansy?>> sgrana gli occhi, appena la mora, si porta entrambe le mani sul viso.

Mi trattengo dal ridere, osservando la bravura della mia amica, nel recitare.  Quest'ultima infatti, dopo pochi attimi, con una voce sottile prende a giustificarsi sul perché non glie lo avesse detto prima, facendo scivolare sul viso qualche lacrima.

Il moro beve un sorso d'acqua ed è lì, mentre vedo il suo tremore alle mani, che scoppio in una fragorosa risata capace di mozzarmi il fiato in gola.

Mi piego in due sulla sedia, seguita da Pansy, appena Blaise, dopo aver compreso di essere stato preso per il culo, ci manda a quel paese, uscendo dalla sala grande.

<<Io...vado da lui>> la mora respira a fondo, per poi alzarsi.

Cerco di riprendere fiato, asciugandomi le guance e, sorridendo divertita, la saluto.

Afferro, prima di andar via, una mela verde e, con ancora un'espressione compiaciuta sul volto, agguanto la mia borsa e raggiungo con un magone all'altezza del petto, la camera del biondo.

Spazio autrice:

Una mela verde...la preferita di Draco. Preparatevi al prossimo capitolo, ne vedremo delle belle.
Vi aspetto su:
Ig: son.simpaticaa_
Tik tok: annawattp89
A lunedì!

Anna<3

Per sempre tuo//Draco MalfoyWhere stories live. Discover now