Capitolo 71.

261 15 6
                                    

<<Come ti sei permessa!>> le ginocchia cedono ed io, per via di un forte dolore al petto, mi raggomitolo in me stessa.

Questa mattina mi sono svegliata nel mio letto. Non ricordo cosa sia successo questa notte dopo che Kevin mi ha stretto tra le sue braccia. So solo che ho pianto, per un tempo indefinito e che, per questo motivo, nel momento in cui ho schiuso le palpebre, ho avvertito le tempie pulsare.

Perché Kevin sia rimasto nella mia camera, seduto a terra, con il capo sul letto e la sua mano a stringere la mia, questa notte, mi è ancora un mistero. Entrambi siamo stati svegliati da Daniel il quale, con un'espressione dura sul volto, ha guardato male prima me e poi il rosso.

Riddle tuo padre vuole vederti” È stata questa la frase che ha pronunciato prima di chiudersi la porta alle spalle.

Ed ora eccomi qui. Nel suo studio. Da sola.

Serro le labbra, non emettendo alcun suono. Lascio che gli occhi si riempiano di lacrime e che, quest'ultime, mi scorrano sul volto.

È questo ciò che mi merito, dopo aver ferito Draco questa notte.

<<Pensavi che non ne sarei venuto a conoscenza?>> Voldemort mi urla contro, con la bacchetta puntata verso il mio corpo accasciato.

Mi sta cruciando e non è una novità.

<<Ho videocamere dappertutto e non c'è giorno, ora, minuto e secondo in cui io non le controlli>> si china alla mia altezza e mi afferra il mento prepotentemente, affinché i nostri occhi si incrocino.

Ho la vista annebbiata dalle lacrime ma, il ghigno di vendetta che ora gli solleva gli angoli della bocca, non mi è indifferente.

No, no, no, no.

Abbandona il mio corpo velocemente, smette di infliggermi del male e, senza darmi modo di realizzare cosa sta facendo, esce dalla stanza.

<<No!>> lascio il pavimento, tirandomi su a fatica e raggiungo la porta. Provo ad aprirla, ma con scarsi risultati.

Mi ha chiuso a chiave dentro.

<<Papà!>> batto le mani, con insistenza, sulla superficie di legno, avvertendo il capo pesante.

Sta raggiungendo Draco e Mattheo nello scantinato.

<<Cazzo, cazzo, cazzo!>> mi porto le mani tra i capelli facendo avanti e indietro nella stanza.

Ho sbagliato tutto. Tutto.

Le lacrime tornano ad invadere le mie guance ma il bisogno di salvarli, di proteggerli, è innescato nel mio animo.

Senza pensarci ulteriormente, inizio a frugare nei vari cassetti della scrivania di Voldemort, alla ricerca di un qualcosa che potrebbe aiutarmi.

Una bacchetta entra nella mia visuale e la afferro, con le mani che tremano.

<<Alohomora>> sospiro di sollievo, nel momento in cui, la porta si spalanca e, facendo mente locale, cerco di ripercorrere gli stessi corridoi intrapresi questa notte, per raggiungere Draco e Mattheo.

Cammino spedita verso la grossa scalinata che mi porterà da loro avvertendo le urla del biondo farsi sempre più vicine.

Corro verso la stanza in cui sono imprigionati, con il fiato in gola e le mani che tremano, trovando Voldemort dinanzi il corpo di Draco, con la bacchetta puntata contro la figura di quest’ultimo.

Mattheo continua ad urlare contro nostro padre, divincolandosi dalla presa delle corde, mentre Draco si contorce per il dolore che nostro padre gli infligge.

Per sempre tuo//Draco MalfoyUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum