Capitolo 73.

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<<Alyssa!>> la voce di Pansy mi schiaffeggia il volto prepotentemente.

Con la fronte madida di sudore e le guance rigate dalle lacrime, butto nel cestino al mio fianco tutta l'angoscia che ho accumulato.

La mora mi raggiunge in un attimo, allarmata.

<<Cosa ti succede?>> mi scosta i capelli fradici dal volto.

<<Mi sento uno schifo, Pan>> le confido, senza troppi giri di parole, perché di mentire, in questo momento, non ne ho le forze.

Si sporge verso il comodino al mio fianco e riempie un bicchiere di acqua, portandolo dinanzi le mie labbra.

La ringrazio con un semplice sguardo e, con le mani che tremano, lo afferro per berne un lungo sorso.

<<Perché?>> senza esitazione le porgo la pergamena e lei, con un briciolo di titubanza, l’afferra.

Solo dopo aver letto il contenuto, alza lo sguardo sorpreso sul mio volto e mi stringe in un caloroso abbraccio.

<<Mi dispiace…>> mi accarezza la schiena per darmi un po' di conforto ed io mi mordo il labbro con gli occhi gonfi.

<<È tutta colpa mia, Pan…>> singhiozzo sul suo petto, nascondendomi tra le sue braccia.

<<Tu non potevi saperlo…>> scuoto il capo energicamente.

<<Avrei dovuto, per un solo momento, non pensare al mio dolore e tutto mi sarebbe stato chiaro. Era…era evidente se ora mi soffermo a pensarci>> si allontana dal mio corpo, mi toglie il bicchiere dalle mani e, successivamente, mi accarezza il volto con le dita snelle.

<<Basta incolparti, per favore. Guardati, sei sopravvissuta alla malvagità di tuo padre e ne sei uscita a testa alta. Con qualche taglio sul corpo, questo sì, ma… sei qui, con noi, sana e salva. Quindi smettila, smettila di buttarti giù, solo perché per una singola volta, una cazzo di singola volta Alyssa, hai pensato al tuo di dolore, piuttosto che a quello degli altri>> le lacrime prendono il sopravvento e, ben presto, entrambe ci ritroviamo con le guance rigate.

<<Kevin non ti odia, lui sapeva fin dal principio in che guaio si stesse cacciando e ha fatto la sua scelta. Tu non hai colpe>> mi asciuga il volto, delicatamente.

<<Non puoi proteggere tutti>> chino il capo, accogliendo nel mio animo le sue profonde parole, e lei ne approfitta per posare un lungo bacio tra i miei capelli.

<<Ora prendi un bel respiro profondo, asciugati le lacrime e torna a vivere Alyssa>> sorrido e faccio ciò che mi dice, avvertendo il petto farsi più leggero.

Pansy ha ragione.

La mora segue i miei stessi gesti. Successivamente piega la pergamena e la ripone nel cassetto da cui Draco l'aveva estratta.

<<Ora, per favore, mangiamo perché io, non so tu, sto morendo di fame>> scuoto il capo con un sorriso sul volto.

È così che trascorro la successiva ora. Con Pansy e la sua stupidaggine, con Pansy e i gossip su cui dovevo essere aggiornata, con Pansy e con infinite risate, con Pansy. Cioè la mia migliore amica. E questo mi basta per stare bene, per tornare a respirare.

<<Alyssa…>> io e la mora veniamo interrotte da una chioma bionda che fa capolino nella stanza.

<<Draco…>> saluta la mora al mio fianco e si avvicina rapidamente al mio corpo, mentre io alzo il capo per unire le nostre labbra.

Si allontana leggermente dal mio viso e, con un sorriso sul volto, mi porge una scatola di cioccolatini che aveva dapprima trattenuto dietro le sue spalle.

Schiudo le labbra, sorpresa.

<<Se solo in quel cazzo di negozio quel vecchio rimbambito muovesse le sue mani più velocemente sarei qui già da un pezzo, ma c'era una fila enorme ed ho aspettato un'eternità il mio turno>> si giustifica ed io scuoto il capo.

<<È un gesto bellissimo, Draco>> ammetto, senza parole.

Non ho mai ricevuto dei cioccolatini da qualcuno.

Si siede sul materasso ed io mi avvicino al suo viso. Poggio una mano sulla sua nuca e lo spingo verso la mia figura.

<<Grazie>> mormoro, con un sorriso imbarazzato sul volto, prima che schianti le sue labbra sulle mie.

<<Non sai quanto mi sei mancata oggi>> mi confida, tra un bacio e un altro, accarezzandomi tutto il corpo.

<<Anche tu, anche tu mi sei mancato. Moltissimo>> sorrido e chino il capo per aprire la scatola.

Una miriade di cioccolatini entrano nella mia visuale ed io, dopo aver alzato lo sguardo e scosso il capo verso il biondo, ne afferro uno.

<<Spero possano affrettare il tuo processo di guarigione perché muoio dalla voglia di farti mia>> mi sussurra, ad un palmo dall'orecchio, mentre assaporo la dolcezza del suo gesto.

Un fremito al basso ventre invade il mio corpo e lui sorride vittorioso, in quanto consapevole di ciò che riesce a provocarmi anche a distanza di tempo.

La mora ridacchia alla vista del mio volto imbarazzato e raccoglie tutte le sue cose, prima di salutarmi.

<<A dopo>> mi abbraccia ed io la stringo forte a me.

<<Grazie>> le sussurro e mi sorride, lasciando la stanza.

Il biondo prende posto al mio fianco, nel momento in cui gli faccio un pó di spazio, e poggio il capo sul suo petto avvertendo, subito dopo, le sue mani accarezzarmi i capelli.

<<Come va il fianco?>> sussurra calmo, mentre continuo a far scivolare la mia mano lungo la sua maglia.

<<Va meglio. Spero di potermi muovere con meno fatica i prossimi giorni, però>>

<<Vedrai che sarà così>> mi lascia un bacio sulla fronte ed io socchiudo gli occhi a quel dolce contatto.

<<A te, invece, come sono andate le lezioni?>> alzo di poco il capo per guardarlo negli occhi.

<<Tutto bene anche se il tempo sembrava non scorrere mai. Bramavo il momento in cui ti avrei raggiunto>> sorrido e mi spingo verso il suo viso per baciarlo.

<<Ti ho già detto che mi sei mancato da morire?>> accarezzo il mio naso con il suo, in un gesto estremamente dolce.

<<Mi avevi detto che ti ero mancato, ma non da morire>> mi morde il labbro.

<<Ora lo sai>> gli bacio gli angoli della bocca e sorride, mostrando le fossette di cui sono perdutamente innamorata.

<<Ed io ti ho detto che ti amo?>> mi soffia sul volto.

<<Oggi no>> gli lascio un bacio a stampo sulla bocca, alternando lo sguardo tra essa e i suoi occhi.

<<Ora lo sai>>

Spazio autrice:

Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo! Alla prossima,

Anna<3

Per sempre tuo//Draco MalfoyWhere stories live. Discover now