Un destino come la Bella e la Bestia

Solitudine

FOX

Sono rinchiuso in questo castello da sempre, vivo nella solitudine, ho solo mia nonna, lei è la mia unica famiglia, con noi vivono anche la signora Carmen che si occupa della cucina e di mia nonna, è una cuoca eccezionale, la signora Anna, la signora Manuela, la signora Raffaela e la signora Cinzia sì occupano delle faccende domestiche, la signora Fabiola e la signora Lory pensano al giardino.

La signora Lory si occupa anche del mio fedele cane Oliver, vanno molto d'accordo.
E poi c'è lui Jeremias, il tutto fare del castello.
Con loro io non ho nessun tipo di contatto, di loro si occupa nonna, non mi va di farmi vedere da nessuno, perché sono un mostro, mi faccio paura da solo per questo non ci sono specchi nella mia stanza, e in tutto il castello, quando ho bisogno di specchiarmi per curare qualche nuova ferita sul viso, vado in camera di mia nonna, è oggi è uno di quei giorni in cui purtroppo ho bisogno di uno specchio, il viso brucia più del solito e i dolori al petto sono atroci, il mio fedele amico Oliver mi lecca le ferite, mi dimostra il suo affetto.
Così col cuore a pezzi vado in camera di nonna mi tolgo la camicia, faccio un sospiro profondo e inizio a specchiarmi.

Sprofondo nel buio più profondo, ogni volta è un colpo al cuore, cerco di mantenere la calma, altrimenti se la rabbia si impossessa di me divento una bestia, e non ho mai idea di quale bestia si impossessa di me.

Esco poco, e se lo faccio, preferisco uscire di notte, quando nessuno può vedermi, odio essere giudicato, e odio farmi vedere dalle ragazze, preferisco tenerle lontane, tanto l'amore non fa per me, nessuna starebbe mai con un mostro come me, d'altronde come potrebbe mai una donna innamorarsi di un mostro, quando i miei stessi genitori mi hanno abbandonato alla nascita, perché avevano paura e non riuscivano a guardarmi, se non era per mia nonna sarei morto da qualche parte da solo.

Passo il maggior tempo delle giornate in camera mia, ma quando c'è bel tempo esco in giardino, ho un angolo tutto mio dove nessuno può vedermi, a farmi compagnia c'è il mio migliore amico Oliver, un cucciolo adorabile, l'ho trovato una notte fuori dalla porta del castello tutto infreddolito e lo preso con me, da quel giorno siamo inseparabili.

Rimetto la camicia e torno in camera mia tutto dolorante, lungo il corridoio incontro mia nonna, che appena mi vede mi abbraccia forte, mentre mi stringe dalla mia bocca esce un leggero gemito di dolore, si stacca immediatamente e mi chiede: "Scusami tesoro mio, non volevo farti male, hai nuove ferite quest'oggi? Vuoi che ti aiuto a medicarle?"
Rispondo: "Si ho delle nuove ferite, come sempre, ormai ne sono abituato, questo è il mio destino e me ne devo fare una ragione, comunque stai tranquilla nonna, non ho bisogno di medicarle, non porterebbe a nulla, curarmi non mi guarirà e non allieverá i miei dolori.
Curo le nuove ferite ogni volta, ma non guariscono, si formano delle enormi cicatrici e puntualmente si formano nuove ferite. Sono un mostro."
Cerco di trattenere le lacrime, per non farmi vedere debole davanti a mia nonna. Lei mi guarda dolcemente e dice: "Non sei un mostro nipote mio, sei bello dentro e questo ti rende bello anche fuori nonostante tutte quelle ferite e cicatrici."

Mi dà un bacio sulla guancia e si ritira nella sua stanza, io vado nella mia, mi metto sul letto, dal comodino prendo il mio diario di poesie, amo scrivere.
Prendo una penna, apro il diario e inizio a scrivere su una pagina bianca:

"Il dolore mi lacera la carne
la pelle si apre e
il sangue scorge da essa.
Il mio corpo punge
come se fosse trafitto
da spine pungenti.
Tutto brucia
e provoca dolore.
Il mio cuore affranto
che non proverà
mai l'amore.
Vivo di solitudine
chiuso nel castello
lontano dal pregiudizio
e da sguardi discriminatori.
Vivrò per sempre
in questa fortezza
che sin dal principio
è la mia casa
e essa sarà anche la mia tomba."

Chiudo il diario e mi abbandono sul cuscino, chiudo gli occhi e mi addormento.

NEL SOGNO DI FOX

Passeggio a piedi nudi su una spiaggia, la cui sabbia è sottile e morbida, l'acqua del mare mi bagna i piedi, il mio corpo è perfetto senza macchia alcuna, privo di ferite e cicatrici, mi sento libero e felice come non lo sono mai stato in tutta la mia vita.
In lontananza seduta su un pontile c'è una fanciulla dai lunghi capelli scuri che il vento gli fa volare, si gira verso di me, mentre io mi avvicino a lei, è bella da morire, mi guarda sorridente, il mio cuore inizia a battere all'impazzata come non aveva mai fatto prima.

Ora siamo uno di fronte all'altro, mi tende la mano, che afferro al volo, i suoi occhi colore nocciola mi conquistano.
Iniziamo a correre lungo la spiaggia, felici come due bambini, mi trascina dentro l'acqua, ci tuffiamo e all'improvviso ci troviamo con i volti vicini.

Il suo sguardo mi rapisce completamente, mi abbandono completamente, lasciandomi coinvolgere in un dolce bacio, che ha un sapore che profuma d'amore.
Ma tutto ad un tratto, la dolce fanciulla di cui non so il nome mi è sparita davanti agli occhi, si è smaterializzata tra le mie braccia, sono uscito dall'acqua confuso, il mio corpo è ritornato pieno di lividi, ferite e cicatrici, sono nuovamente un mostro, inizio a urlare forte, sudo caldo freddo, e immediatamente apro gli occhi e mi ritrovo nel mio letto, era tutto un sogno, e nella realtà sono una bestia, mi sono trasformato in una tigre malvagia mentre sognavo di essere perfetto tra le braccia di una fata.

Ma ahimè resterà solo un sogno, come quella fanciulla che non esiste se non nel mio inconscio.

NELLA REALTÀ

Sono destinato a vivere nella solitudine,
rinchiuso per sempre quassù, lontano da una vita normale.
L'amore per me non potrà mai esistere, e una fanciulla così bella non potrò fare altro che solamente sognarla.