Tregua

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Draco's pov

Dovetti trattenere l'impulso di scoppiare a ridere per evitare di farmi male con il collare.
Ma sul serio, per farlo mi stavo facendo violenza da solo.
L'espressione di Hermione Granger era impacabile.
Divenne viola per l'indignazione, sgranò gli occhi e spalancò la bocca.
La capivo...anche io sarei rimasto scioccato se mi avessero insultato per poi guardarmi con un sorriso sfacciato e la sicurezza negli occhi, soprattutto se il tipo che ti insultava se ne stava stravaccato sulla sedia di fronte a te, con la sicurezza di essere il re del mondo.

- Come...come mi hai chiamata? -

- Sei una strega no?! - fece Percy - Streghetta ti si addice -

Granger sbuffò dal naso, con l'indignazione alle stelle e non riuscii a trattenere una risata questa volta.
Lei mi fulminò.

- Io e te facciamo i conti dopo - disse - Ti farò pentire amaramente questa cosa -

- Sei tu che hai insistito per incontrarlo - ribattei indicando Percy con un cenno del capo - Non ti ho mai detto che sarebbe stato facile o alla tua portata -

- Taci Malfoy-

- Solo questo sai fare...darmi... - iniziai ma una stilettata al cervello mi fece vedere le stelle e la bocca mi si chiuse in automatico, con la lingua incollata al palato.

Mi lamentai ma poi sbuffai dal naso. Dannata arpia! Finché non avesse deciso sarei rimasto in quello stato, sempre e comunque alla sua mercè.

Percy ci guardò, con una leggera curiosità negli occhi, poi sospirò.

- So che per liberarlo l'unico modo è che sia tu a volerlo - esordì riportando l'attenzione su Granger - Tu vuoi qualcosa da me, ne sono consapevole quindi...io vedo se posso darti ciò che cerchi e tu liberi Draco -

- No! - esclamò lei senza pensarci.

Mi voltai a guardarla scioccato.

- No...wow, senza pensarci - ridacchiò Percy - Eppure pensavo che per te quella storia di Serpeverde fosse più importante invece...non vuoi rinunciare a Draco o all'idea di perdere il controllo su di lui? -

- Io...tu...non sono qui per negoziare e Draco non è sul tavolo delle trattative -

Continuai a fissarla...mi aveva chiamato...Draco?! Mai successo in vita mia.

Ma che cavolo le prendeva a quella strega?

                               ***

Percy's pov

Non ero un figlio di Afrodite e per fortuna mi veniva da dire, ma anche Ares con il suo cervello vuoto come una pignatta rotta l'avrebbe capito.

La streghetta era molto confusa su quello che provava per il mio amico e se prima il mio era solo un vago sospetto adesso ne avevo la prova.

Avevo scoperto una cosa interessante sull'asservimento durante le mie ricerche: per rendere schiava una persona bisognava renderla debole e vulnerabile ma c'era anche un altro fatto, bisognava disprezzare "lo schiavo" o almeno provare per lui la totale indifferenza.
Mi ero accorto che inizialmente non lo controllava del tutto e avevo fatto due più due: la strega provava qualcosa per Draco e forse qualcosa di forte, questo era l'unico motivo e adesso addirittura si alterava se gli proponevo di lasciarlo andare.

Insomma, c'era da divertirsi.

Draco la guardava confuso ogni oltre limite e lei mi guardava malissimo, come se gli avessi detto di uccidere il suo gatto...non sapevo nemmeno se ce l'aveva, il gatto!

- Non faccio le cose gratis - dissi guardandola dritta negli occhi.

Come avevo notato, il fegato non le mancava, era forse una dei pochi in grado di sostenere il mio sguardo in una conversazione.

- Altro! Scegli qualcos'altro, te l'ho detto, lui non rientra nei termini - insistè.

Draco si lamentò, impossibilitato a parlare.

- Forse dovresti chiederlo a lui - feci notare.

- Se non fiata stiamo tutti meglio -

Il mio amico fece il gesto di volerla strangolare e ridacchiai.

- Quindi? Siamo in una brutta situazione - iniziai - Mentre ero nel vostro territorio non ho avuto altra scelta se non quella di ritirarmi ma ora siete nel mio...qui ho i miei alleati e sono più forte, visto che è la mia casa...ti assicuro che non finirà bene per te -

Lei, con l'aria da sapputella che mi fece pensare ad Annabeth, incrociò le braccia sotto al seno.

- So che tieni a Malfoy, non puoi farmi del male senza ferire anche lui - disse.

Incrociai a mia volta le braccia e mi poggiai sul tavolo.

Sapevo di avere il controllo in quel momento e ne avrei approfittato fino all'ultimo.

- Non lo permetteresti mai - dissi - Non permetterai a nessuno di fargli del male...ho ragione? -

Lei sgranò gli occhi alle mie parole mentre Draco riprese a fissarla, con gli occhi sgranati a sua volta, come se fosse in ansia di sapere la risposta. E accidenti, aveva tutta la mia solidarietà in quel momento.

A quel punto mi alzai.
Io non avevo di certo fretta, non adesso che avevo capito che Draco con lei era al sicuro.

- Rifletteci - dissi - Ti do tutto il tempo che ti serve ma se vuoi la mia collaborazione allora questo è il mio prezzo -

Mi diressi verso l'uscita e sentii la sedia ribaltarsi.
Mi voltai per vedere: la strega si era alzata in piedi e mi guardava male, con le braccia lungo i fianchi e i pugni stretti.

- Rilancio l'offerta - disse - La libertà di Draco in cambio della tua -

Il mio amico si alzò di scatto e l'afferrò per un braccio, lei si limitò a schiaffeggiargli la mano e a sibilare qualcosa che non sentii.

- Allora Percy Jackson? - fece - Adesso chi è che deve riflettere? -

Strinsi gli occhi ma non replicai, gli diedi le spalle e uscii.
Avevo capito che tipo era: le piaceva provocare e avere il controllo su tutto.
Ma non aveva calcolato una cosa: su di me non poteva averlo, era paradossalmente impossibile.



La dinastia di Serpeverde Where stories live. Discover now