Prigioniero...di nuovo!

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Draco's pov

- Allora? Dov'è? - chiese mio padre.

- Te l'ho detto, ci troverà lui - risposi e non stavo nemmeno del tutto mentendo.

Dopotutto se Percy avesse voluto trovarmi e affrontare i Mangiamorte l'avrebbe fatto.

Manhattan era la sua città, se c'era qualcuno che poteva controllare tutto quello che c'era in quel posto era proprio Percy Jackson.

I Mangiamorte erano un bel gruppo, forse una ventina e avevano trovato una casa in città dove se ne stavano tutti stipati a discutere in continuazione. Alla fine i Mangiamorte non erano mai stati un gruppo molto unito.

Mi aveva trascinato nella loro base temporanea e non facevano altro che chiedermi dov'era l'erede di Serpeverde che loro chiamavano il Re...erano pazzi, erano ancora più fomentati di quando c'era Voldemort.
Erano talmente agitati ed entusiasti che non mi stavano nemmeno troppo con il fiato sul collo.

E a quanto pareva mio padre si era proclamato il capo temporaneo, anche se era un completo idiota.

- Sono ancora dispersi? - chiese mio padre quando uno dei suoi sottoposti si avvicinò.

- Si Signore - disse - Da quando hanno attaccato vostro figlio e i suoi compagni non si trovano più -

Ecco...erano gli idioti che avevano attaccato Percy e chissà che fine gli aveva fatto fare.

- Tu sai qualcosa Draco? - mi chiese mio padre rivolgendosi a me.

Mi strinsi nelle spalle.

- Ne so quanto voi -

- Chi erano quelle persone? Avevano a che fare con il Re? - mi chiese.

Scossi il capo.

- Le ho conosciute qui per caso - dissi - Non avevo niente di meglio da fare e ho fatto un pò d'amicizia -

- Queste tue risposte vage non mi piacciono Draco - mi disse per poi afferrarmi per i capelli.

Stava perdendo la pazienza, me ne rendevo conto perché prima di allora mio padre non mi aveva mai messo le mani addosso.
Stava facendo una pessima figura davanti ai suoi sottoposti ed era più facile prendersela con me che fare scenate che non era in grado di tenere in piedi.

Ma se erano riusciti a malapena a cavarmi le parole di bocca quando mi avevano asservito con un collare, farmi parlare con delle minacce era un tentativo futile.

E poi...

- Sta nascondendo qualcosa...mente - sibilò il genio accanto a mio padre - Possiamo torturarlo? -

- No, ci serve vivo e poi...- rispose lui guardandomi - Quello che sta facendo è proteggere il nostro Re, non so quanto sia sbagliato. Tu...gli sei fedele vero? -

Ghignai.

- Diciamo che gli sono debitore - ammisi.

- Una simile lealtà nemmeno per il Signore Oscuro l'ha dimostrata - disse il Mangiamorte.

A quel punto non resistetti e mi scappò una mezza risata.

- Voldemort non gli avrebbe fatto nemmeno il solletico - dissi - È molto, molto più potente del signore oscuro -

- Con lui potremmo vincere contro il Ministero allora?! - si fomentarono.

Glielo lasciai credere.
Percy sapeva come scegliersi gli alleati e come individuare i nemici, purtroppo in quella storia per lui, sia Hogwarts, sia il Ministero, sia i Mangiamorte, lo erano. E avevo la brutta sensazione che avrebbe sbaragliato entrambi gli schieramenti.

Percy Jackson era un folle. Ma era un folle che sapeva il fatto suo, al contrario di Voldemort.

                              ***

Annabeth's pov

Camminavo tranquillamente per strada quando mi ritrovai circondata da dei tizi con i mantelli e le bacchette sguainate.

Non erano i tipi della volta prima, non indossavano maschere e non mi trasmettevano istinti omicidi.

- Attirerete un pò troppo l'attenzione dei mortali così - dissi fermandomi.

Fortunatamente in quella zona e a quell'ora non c'era molta gente e poi...i Newyorchesi erano abituati a vedere le cose strane.

- Sentiamo su di te una flebile traccia di Draco Malfoy, dov'è? - disse uno - Siamo Auror e manteniamo la pace nel nostro mondo -

Mi strinsi nelle spalle.

- Se volete davvero la pace nel vostro mondo vi conviene andarvene. Non siamo molto ospitali verso i prepotenti - li avvisai.

Erano in quattro...potevo batterli. Con un pò di fatica si, visto che ero disarmata, ma potevo farcela. Però era pur vero che io ero quella razionale.

Poi quello di fronte a me abbassò la bacchetta.

- Senti, non vogliamo guai - disse - Siamo tutti usciti da Hogwarts e tutti abbiamo avuto come insegnante la McGranitt...se lei ha detto che non dobbiamo farvi la guerra c'è un motivo. Cerchiamo Malfoy perché i nostri nemici, i Mangiamorte, sono qui, lo stanno cercando e vorremmo evitare che lo prendano -

Incrociai le braccia sotto al seno.

- Siete in ritardo per questo - dissi - L'hanno già preso -

I maghi si guardarono e qualcuno di loro imprecò.

- Dobbiamo impedirgli di scoprire dov'è e chi è l'erede di Serpeverde - mi disse quello che aveva parlato fino ad ora - Non possiamo permetterlo! -

- Mai sentito nominare - dissi.

Quella storia stava diventando uno stress perenne. Tutti a cercare questo erede, tutti a dar fastidio al mio ragazzo...ero molto tentata di andare a darle di santa ragione ad Hermione. Avevano cominciato proprio perché lei si era messa in mezzo, perché era stata lei la prima a mettersi in mezzo.

- Da quello che ha detto la signorina Granger ci siete dentro fino al collo e che siete complici di Malfoy e dell'erede-

- Complici è?! - feci - Allora abbiamo decisamente un problema-

Misi la mano nella tasca posteriore dei jeans e tirai fuori il mio cappello...quel cappello che aveva ricominciato magicamente a rifunzionare da quando quella storia con i maghi era iniziata; lo misi in testa e i miei avversari si agitarono.
Purtroppo per loro c'erano due punti in loro svantaggio: io ero invisibile e soprattutto ero una maestra di arti marziali.

5 minuti ed erano tutti a terra, chi privo di sensi chi cosciente ma dolorante e stordito.

- Vedo che trattenerti non è nemmeno il tuo forte - disse Will guardandomi con un sopracciglio alzato.

- Ho provato ad essere razionale - dissi.

Lui scosse il capo.

- Prova ad essere razionale con questo - fece - Percy è scomparso e ho la brutta sensazione che faccia tutto parte di un piano ideato da lui -

La dinastia di Serpeverde Où les histoires vivent. Découvrez maintenant