Percy riscrive il concetto d'imprecazione

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Percy's pov

Mi limitai a fissarli.
Non avevo niente da dire, assolutamente.

Nel tragitto casa/luogo che mi aveva indicato Annabeth, ne avevo dette talmente tante che per poco Ade in persona non saliva dagli Inferi per prendermi a calci.

Quindi...in quel momento non avevo. Assolutamente. Nulla. Da. Dire.

Draco era pallido come un cadavere ed era giustificabile visto che Will era in camera con Hermione da due ore e non si degnava di darci nessuna informazione sulle condizioni della ragazza. Quando li avevo recuperati Hermione era in braccio a Draco svenuta e i lividi che avevo visto sul suo corpo non mi erano piaciuti.
Anche su Annabeth si stavano formando dei lividi ma non avevo ancora raggiunto la fase zen per controllare bene le sue ferite e preoccuparmi di guarirla.

Will decise di uscire proprio in quel momento e Draco scattò in piedi.

- Come sta? Il...il bambino? - chiese lui.

Annabeth teneva gli occhi spalancati in ansia, aspettando notizie.

Speravo fortemente che non lo avesse perso.

- Ringrazia Artemide che la tua donna è incredibilmente forte- annunciò Will - Con i lividi che ha riportato sull'addome un'altra persona avrebbe abortito...vedi di badare a lei, adesso -

Draco si alzò barcollando e gli si mise davanti chinando il capo in segno di ringraziamento, per poi andarsene in camera da Hermione.

Il figlio di Apollo sbuffò alzando gli occhi al cielo.

- Se mi chiamate ancora per emergenza non vengo più, dico sul serio - disse a noi - Annabeth...fammi vedere che cosa ti hanno fatto a te -

- Sto bene Will, non preoccuparti- rispose la mia ragazza - Ho solo qualche livido che passerà mettendo un pò di ghiaccio -

- Ma... -

Sospirai e lui chiuse la bocca, guardandomi.

- Ci penso io, tranquillo - dissi e non replicò.

- Allora me ne vado, ciao- fece.

Prese le sue cose e se ne andò.

Mi guardai intorno: almeno Draco, mentre aspettavamo notizie di Hermione, mi aveva fatto la cortesia di sistemare i danni che i Mangiamorte avevano fatto in casa mia. Le finestre erano tornate al loro posto, così come le altre cose che mi avevano rotto quando avevano deciso di invadere casa mia.
Erano stati fortunati ad essersela vista con Annabeth, io non mi sarei limitato a prenderli a calci.

- Li ho sistemati...erano tutti lì e ho detto a Nico di finire di ripulire - mi informò lei.

E un problema era risolto. Almeno la questione Mangiamorte era sistemata. Adesso mi auguravo che la loro professoressa e la gente del Ministero mi prendessero sul serio. Dovevano lasciare la mia città. L'esercito greco era pronto a rispondere alla mia chiamata se fosse stato necessario e li avrei personalmente presi a calci.

Sbuffai passandomi le mani sulla faccia.
Mi alzai dal divano e andai in cucina, facendo segno ad Annabeth di seguirmi.
Lei non se lo fece ripetere.

- Spogliati - dissi.

Lei fece un verso stizzito e incrociò le braccia al petto. La guardai alzando gli occhi al cielo.

- Di solito lo fai tu - mi rispose.

- Annabeth...ti prego - risposi andando in frigo a prendere del ghiaccio.

- Sei irritante - fece - Possibile che tu...non hai niente da dire? Ci credo poco. Per una volta che potresti criticare le mie decisioni non lo fai? Sto aspettando-

Sbuffai e poggiai il ghiaccio sul tavolo.
Mi stavo trattenendo e non immaginava quanto. Avevo sfogato la mia rabbia e la mia frustrazione prima di andare a prenderli.
Non potevo dare la colpa e nessuno tranne che a me stesso. Io avevo trascinato la mia ragazza in quella situazione ed ero abbastanza maturo da riconoscere che se c'era un colpevole, quello ero io.
Io che avevo scelto di proteggere Draco Malfoy.
Io che mi ero spinto anche a proteggere Hermione che aveva in grembo il figlio di quest'ultimo.

Non mi pentivo delle mie scelte, questo no. Ma non ero così scemo da dire ad Annie "Te l'avevo detto".

Un attimo che mi ero allontanato perché Annabeth aveva detto che dovevo calmarmi ed erano stati attaccati.

La presi per un polso con tutta la delicatezza di cui ero capace in quel momento e in quella situazione e la spogliai, lasciandola in intimo.
Mi guardò imbarazzata e arrossì, facendomi quasi scappare un sorriso.
Esaminai il suo corpo fino ad inginocchiarmi, passando le mani sul suo corpo, controllando i lividi che si stavano formando.
Ne aveva troppi: gambe, addome e schiena.

Scossi il capo e mi alzai. Annabeth mi guardò confusa e la presi in braccio, lei mi allacciò le braccia dietro al collo, tenendosi.

- Che fai? - mi chiese.

Andai in bagno e riempii la vasca, sempre tenendola tra le braccia. Per i miei gusti ero stato troppo negligente e troppo poco attento a lei nell'ultimo periodo.

La misi giù e finii di spogliarla. Feci lo stesso ed entrai nella vasca, prendendola per mano per farla entrare. 
Mi obbedì e si sedette tra le mie gambe, poggiando la schiena al mio petto, le legai i capelli per non farli bagnare e la strinsi a me, lasciandogli un bacio tra il collo e la spalla. Sospirò.

- Pensavo che fossi arrabbiato - disse lasciandosi coccolare.

- Non con te - risposi - E poi ho dato il peggio di me mentre venivo a prendervi -

- Percy mi di... -

- No - la fermai - E a me che dispiace, è colpa mia, io ho portato qua i casini e li ho gestiti male. Tu non hai sbagliato niente -

Lei scosse il capo e poggiai la fronte sulla sua nuca. Sospirò.

- Che vuoi fare adesso? - mi chiese.

- Dipenderà da quello che decideranno i maghi -

- E con Draco ed Hermione? Percy...non so come la pensi ma io, ora come ora, non me la sento di abbandonarli, ho paura che se tornano in Inghilterra troveranno tutto tranne che aiuto -

- Non voglio abbandonarli - risposi - Non è mia intenzione e se tu sei d'accordo vorrei che restassero -

Lei si girò a guardarmi.

- Voglio aiutare Hermione con il bambino - disse.

- Pensavo la odiassi -

Annabeth fece un mezzo sorriso e si avvicinò per baciarmi.

- Penso di avere il diritto...di essere gelosa del mio uomo -

- Tutto il diritto - risposi - Ora baciami però. Mi piace troppo -

E lei non se lo fece ripetere, sorridendo tranquilla.
Nel mentre attivai il mio potere, guarendo le sue ferite con l'acqua.

Se andava bene a lei, sarebbe andato bene anche a me, per qualsiasi decisione ci sarebbe stata da prendere.


La dinastia di Serpeverde Where stories live. Discover now