Hai scelto te

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Draco's pov

Spalancai gli occhi di scatto e mi misi seduto guardandomi intorno agitato, con una strana sensazione all'altezza del petto.

C'era una figura poggiata alla finestra ed ero sicuro che non fosse la Granger, visto che era alta il doppio e aveva i tratti decisamente maschili.
Strinsi gli occhi e riuscii a mettere a fuoco dopo un pò visto che la luce entrava prepotente dalle imposte aperte e la figura era contro luce.

Mi strofinai gli occhi quando mi accorsi che si trattava di Percy.

- Buongiorno - mi disse.

- Quanto ho dormito? - chiesi guardandomi intorno e a quel punto mi resi conto che Hermione Granger non era lì con noi - Hermione? -

Il mio amico storse la bocca e sbuffò.

- Se ne è andata -

- Sul serio? Guarda che non è possibile che mi ha lasciato...qui - finii toccandomi il collo.

Perché me ne ero accorto, il peso sulle spalle a cui mi ero abituato era scomparso.
Deglutii.
Non avevo più il collare.

- Ti ha liberato - disse Percy.

Mi poggiai alla testiera del letto e fissai il vuoto.
Mi aveva...liberato.
Ero un uomo libero.
Non ero più legato a lei, non dovevo stare attento a quello che dicevo o facevo...potevo...fare quello che mi pareva.

Mi scappò da ridere e non mi trattenni in realtà: risi, scoppiai proprio a ridere e ad un certo punto mi vennero anche le lacrime agli occhi.
Sentivo lo sguardo preoccupato di Percy addosso ma non riuscivo a fermarmi, a smettere.
Alla fine mi si avvicinò e mi mise una mano sulla spalla, stringendo.
Mi calmai poco dopo e tirai un sospiro di sollievo.

- Tutto ok? - mi chiese il mio amico che si era seduto al mio fianco.

Mi strofinai il viso e mi girai a guardarlo.

- Non lo so - risposi - Credo di sì, insomma...sono libero, non rischio più di dire cose sbagliate e lei non mi obbligherà più a fare quello che non voglio...quindi si -

- Stai seriamente bene? Non ti da fastidio? -

- Si -

No. Non stavo bene.
Quella strega mi aveva preso, trasformato in uno schiavo. Mi aveva usato, torturato e sfruttato, mi aveva fatto capitolare e poi...mi aveva lasciato indietro, mi aveva abbandonato e aveva deciso di riprendersi la sua vita, magari di tornare a frequentare Weasley, se mai si erano lasciati, aveva ottenuto il mio corpo, le mie attenzioni e mi aveva lasciato indietro, gettato, come un oggetto usato.

Ero nero.
Se solo l'avessi avuta tra le mani gliene avrei detto di tutti i colori, l'avrei maltrattata come lei aveva fatto con me. Cavolo, sarebbe stato il minimo.

Non mi piaceva essere usato e buttato via.
Ma proprio per niente.

Scossi il capo per riprendermi dai miei pensieri tetri.

- Sto bene...l'unica cosa è che non so che fare...me ne torno in Inghilterra? Dubito che mi abbia lasciato i soldi o il biglietto per tornare -

- No infatti - mi disse - Mi dispiace ma mi ha detto che ti devo impedire di tornare a casa tua -

- Cosa? - chiesi scioccato - E come...non ne ha il diritto...mi ha liberato no? Quindi non ha più nessun diritto su di me -

Percy si stese sul letto al mio fianco e si mise le mani dietro la nuca.

- È stata chiara su questo, non puoi tornare. Ha detto che non vuole che ti sbattano ad...A...mh...non ho capito bene dove -

- Azkaban - borbottai.

Era palese, se ero inutile, cosa ovvia visto che Percy non era sul tavolo dei trattati, quello che avrebbero chiesto era che io venissi imprigionato.
Anche se Potter aveva detto che ero fortunato ad essere diventato uno schiavo perché così non potevo essere arrestato ma...evidentemente non era così, potevano permettersi benissimo di chiedere ad Hermione di lasciarmi andare per portarmi alla prigione di massima sicurezza per maghi.

- Io...non capisco quella donna - confessai.

- E chi le capisce le donne - disse Percy - Per me sono ancora un mistero, creature difficili da decifrare -

Lo guardai di nuovo, confuso.

- Non hai intenzione di rispettare quello che ti ha chiesto vero? - chiesi.

- Non lo so - mi rispose - Credo dipenda da te. Vuoi tornare a casa tua? Hai qualcosa che vale la pena farti tornare la e rischiare di essere arrestato per qualcosa che sai di non aver fatto? -

- Io... -

Non avevo niente.
Non mio padre, non il nome della mia famiglia, non i miei amici.
L'unica cosa che poteva pesarmi era il fatto di lasciare lì mia madre, l'unica con cui avevo qualche legame.
E ora...forse Granger...ma visto e considerato che lei non aveva esitato ad andarsene e lasciarmi indietro non capivo perché dovevo pensare a lei e quello che comportava il fatto che lei fosse là.

- Non per difenderla ma ti ha liberato e lasciato qui perché vuole proteggerti, perché non vuole farti arrestare - mi disse Percy - È giusto che tu lo sappia..ma non la giustifico perché doveva darti la possibilità di scegliere. Nel caso, qui sei il benvenuto e secondo me ti conviene restare, almeno per un pò. Per schiarirti le idee...datti del tempo per pensare-

Alzai gli occhi al cielo.

- Non ho nulla - dissi - Nulla che mi obbliga a tornare...se non ti da fastidio... -

Lui si mise seduto e mi sorrise, allegro.

- Non vedo l'ora di farti conoscere la mia casa allora, ma prima...prendi le tue cose e lasciamo questo Bed e Breakfast, o vuoi rimanere a vivere qui? -

- No...vengo con te -

Aveva ragione lui.
Avevo bisogno di schiarirmi le idee e stare lontano da casa mi avrebbe fatto solo bene.

La dinastia di Serpeverde Where stories live. Discover now