Sono solo...incinta

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Hermione's pov

- Ne vuoi parlare? -

- Non vedo di cosa dobbiamo parlare -

- Mh...della tua condizione ad esempio? -

- Ultimamente succedono troppe cose hai notato? - dissi - Non so se parlarne risolverà qualcosa -

- Si però...è una situazione...delicata - continuò Harry con la sua apprensione.

Sospirai e mi passai le dita sulle tempie.

- Non sto morendo Harry, sono solo...incinta -

- Di Malfoy-

- Fino a prova contraria sono stata solo con lui quindi direi che è abbastanza ovvio che il bambino è il suo -

Il mio migliore amico non aveva preso molto bene la notizia. Si insomma, nemmeno io avevo programmato di ritrovarmi con un bambino nella pancia, però avrei dovuto pensarci. Io ero cresciuta tra i babbani, sapevo alcune cose che i maghi nati e cresciuti come tale non sapevano ma cavolo! Non avevo pensato al fatto che potessi restare incinta. Una cosa ovvia! Talmente ovvia che l'avevo ignorata!

Che poi...Harry non era l'unico ad averla presa male se proprio dovevo essere puntigliosa. Anche se, a sua discolpa, Malfoy era convinto che i bambini si potessero avere solo dopo il matrimonio, quindi era stato un colpo vero e proprio quello che gli aveva dato Percy con la sua incapacità di essere delicato.

In breve?
Percy Jackson gli aveva fatto una rapida lezione sulla riproduzione umana per arrivare ad informarlo che io aspettavo un bambino da lui.

Il risultato?
Il signorino Malfoy, rampollo della sua casata era...semplicemente...svenuto.
Non c'era un modo delicato per dirlo.
Percy aveva detto che Draco era sbiancato all'improvviso, aveva rivolto gli occhi all'indietro ed era piombato sul materasso a peso morto.
Reazione eroica...nulla da aggiungere.

Non che Percy, svolto il suo compito, aveva avuto una reazione normale.

"Qualche ora prima...

- Adesso hanno un problema - annunciò Percy di punto in bianco.

- Chi? E cosa? - chiese Harry.

- Hermione aspetta un bambino da Draco, che è mio amico, e di conseguenza il mio compito è proteggere il bambino e la mamma -

- Non ti ho chiesto niente del genere - borbottai.

- Non serve che lo chiedi - mi rispose - Il bambino è di Draco e tu sei praticamente il suo contenitore quindi devi essere protetta -

Lo guardai scioccata.

- Percy tu sei totalmente esaurito - disse Annabeth - Detta così è proprio brutta la cosa, è un bambino ed Hermione è una ragazza, la mamma del bambino, non è un contenitore -

Per la prima volta da quando la conoscevo Annabeth Chase si decise a prendere le mie parti.

Probabilmente per solidarietà femminile.

- No che non lo sono, è un dato sicuro - ribattè il fidanzato.

- Allora se io ti dicessi che sono incinta tu che cosa faresti? Mi vedresti come un oggetto? - chiese lei.

Percy la guardò, strinse gli occhi, prese le chiavi della macchina e uscì di casa senza aggiungere altro..."

E da allora non era ancora rientrato.

- Comunque è decisamente una situazione delicata - disse Harry togliendosi gli occhiali e massaggiando la radice del naso.

- Perché sarebbe una situazione delicata? C'è tanta gente che fa figli Harry, altrimenti il mondo non andrebbe avanti- ribattei.

La McGranitt decise di raggiungerci proprio in quel momento.
Era andata a controllare Draco per vedere come stava.

- Il signor Malfoy è sveglio, mi ha guardato allucinato e si è girato dall'altra parte, come se non volesse parlarne - ci informò - E se posso dire la mia. Il signor Potter intende che è una situazione delicata perché il bambino ha il sangue dei Malfoy, potrebbe essere anche un discendente di Serpeverde e perché... -

La professoressa mi guardò con intensità, come se stesse cercando di trasmettermi qualcosa con la sola forza del pensiero. Spostò lo sguardo dal mio viso alla mia pancia e d'istinto misi le mani davanti, come a voler proteggere il bambino. Un gesto involontario ma di cui non mi pentivo.

Harry si schiarì la gola e sbuffò.

Una porta sbattè con forza facendoci sussultare. Alzai lo sguardo: Draco, senza maglia, con la fasciatura in bella vista, il volto pallido, si reggeva a malapena in piedi, tenendosi al muro.

- Non una parola - sbottò - Il bambino è mio e di Hermione e dovessi far cadere il Ministero se qualcuno osa dire qualcosa o toccarlo -

Poi barcollò verso di me e si sedette sul divano al mio fianco, gemendo.
Mi prese le mani tra le sue e poggiò la fronte contro la mia, cercando il mio sguardo, che non gli negai.

Non ero rimasta troppo sorpresa dal fatto di essere incinta. Forse una parte nascosta di me ne era consapevole in fondo. Ma per quanto riguardava quello che avevo provato nel constatare che Draco era il padre ero confusa: ero in contrasto con me stessa, letteralmente.
Ero felice che il bambino fosse il suo perché sapevo che il nostro legame non era dettato solo da un incantesimo, da quel momento.
Ero terrorizzata perché in fin dei conti nel suo corpicino scorreva il sangue dei Malfoy e di conseguenza dei Mangiamorte.
Mi veniva da piangere perché le male lingue si sarebbero sprecate.
Avevo paura che avrebbero potuto fare del male al bambino e a me perché io ero una mezzosangue e Draco un puro sangue e nessuno avrebbe mai accettato l'unione, da parte della sua famiglia in particolare.
E temevo, più di tutto il resto, che Draco avrebbe rinnegato il bambino.

Ma dalle sue parole e dal modo in cui mi guardava era chiaro che non aveva intenzione di rinnegarlo.

- Mi dispiace... - fece e lo guardai preoccupata - Per essere svenuto dico. Ma...passami l'effetto sorpresa...non...pensavo che potesse succedere ecco -

Scossi il capo e d'istinto gli lasciai un bacio sulla guancia.

- Non è colpa tua, si fa in due -

- Non è colpa di nessuno dei due. È successo perché doveva succedere. Se c'è una cosa che mi ha insegnato Percy è che la vita bisogna prenderla come viene e viverla giorno per giorno - mi disse senza la minima esitazione, poi si accigliò - Si può sapere dove è andato quel pazzo piuttosto? -

Io mi separai da Draco e guardai Annabeth che se ne era rimasta in disparte per tutto il tempo ad osservare quello che facevamo. Ci stava studiando, anche se guardava in modo strano la professoressa.

Lei si strinse nelle spalle.

- Probabilmente a comprare una fabbrica di test di gravidanza - rispose - Per fortuna che non ha i soldi per permetterselo -

- Perché? - chiese Draco - I test dico -

Io lo ignorai e guardai Annabeth.

- È vero? O l'hai detto solo per ipotesi? - chiesi curiosa.

Annabeth fece un mezzo sorriso.

- Forse - disse - Ho un ritardo ma è troppo presto per dirlo -

- Cioè? Che significa? - chiese ancora Draco che non ci stava capendo nulla visto che aveva dormito fino a poco prima.

- Di bene in meglio - borbottò invece Harry.

La dinastia di Serpeverde Where stories live. Discover now