...e ci mancavano i Mangiamorte

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Hermione's pov

- Va a farti un giro - disse Annabeth - Ci sono altre 4 persone in questa casa e uno deve ancora nascere -

Percy sbuffò continuando a fare avanti e indietro per il salotto. Andava avanti così da quando la McGranitt se ne era andata. Sembrava letteralmente un leone in gabbia e l'aria era irrespirabile. L'ossigeno sembrava girare intorno a lui come un vortice ad una velocità sempre maggiore. Mi sentivo schiacciare dalla pressione dell'aria e brividi di freddo mi facevano venire la pelle d'oca sulle braccia.

- Percy dico sul serio! Non si respira qui dentro! - sbottò lei - Va a prendere un pò d'aria fuori da questa casa -

- Hai sentito quello che ha detto si? - ribattè Percy.

- Si e non sono così scemi da attaccarci- rispose lei - Penso che dopo la gentilezza con cui l'hai detto se ne andranno -

- Ma... -

- Ma niente! Se non ti dai una calmata evita di tornare in questa casa -

Percy imprecò in modo molto colorito ma se ne andò, sbattendo la porta.
Annabeth sbuffò e l'aria pian piano tornò normale.

Mi rilassai e anche Draco tirò un sospiro di sollievo. Lui non aveva più detto una parola da quando Percy aveva minacciato la McGranitt. Non che io fossi stata da meno, era da pazzi provare a contraddire Percy in generale, figurarsi quando era in quello stato. Solo Annabeth sembrava avere abbastanza fegato da dargli persino gli ordini.

- È giustificabile...ha ragione ad arrabbiarsi - disse Draco.

- Si è vero ma gradirei che lo fosse lontano da qui - rispose Annabeth - La pressione ci avrebbe schiacciato e i tubi dell'acqua sarebbero esplosi. Non è una bella esperienza quando perde il controllo. Come stai? -

Quando lo chiese mi guardò preoccupata.

- Sto bene, grazie - risposi - Mi dispiace per tutto quello che vi stiamo causando -

- Non fa niente - mi rispose - Percy ci si è infilato da solo in questo casino, voi c'entrate poco -

- Mi dispiace comunque...se non avessi insistito... -

Lei scosse il capo per fermarmi. Come se non volesse sentire ragioni.

Purtroppo, per quanto sia lei che Percy cercassero di non farmi pesare la cosa sapevo di essere, nella maggior parte, la causa della battaglia che sarebbe scoppiata di lì a poco.
Speravo solo che la McGranitt li avrebbe fatti ragionare in tempo.
Dubitavo fortemente che i numeri che avevano detto potessero essere campati in aria.
E Percy era molto arrabbiato. Non avrebbero avuto scampo, ormai ne ero sicura.

Guardai Malfoy. Per una volta, da quando era iniziata quella storia sentivo la necessità di conoscere il suo parere anche se mi preoccupava che si era fatto avanti poco prima, pronto a sacrificarsi senza pensare alle conseguenze a cui saremmo andati in contro.
Fu a quel punto che mi resi conto di una cosa strana.

- Che stai facendo? - gli chiesi.

Si stava grattando l'avambraccio destro e si bloccò di colpo.

- Che c'è? -

- Dimmelo tu! - esclamai - Ti stavi grattando... -

Solo a quel punto sembrò pensare a quello che stava facendo e sollevò la manica della maglia, scoprendo il tatuaggio dei Mangiamorte. Lo fissò, aggrottando la fronte.

- Prude...perché diavolo prude? - fece.

- Che significa? - chiese Annabeth.

- Non è mai buon segno quando il marchio nero da segni di vita - spiegai - L'ultima volta che si è attivato Voldemort è tornato in vita...fino ad ora non aveva dato più problemi o sbaglio? -

- Dalla morte di Voldemort sembrava un semplice tatuaggio - rispose Draco - Nemmemo quando si è parlato del nuovo Signore Oscuro si è attivato -

- E quando i Mangiamorte ti hanno preso? -

Non rispose...dubbioso.

- Non ho avuto il tempo di rendermene conto - disse perplesso.

Non fece in tempo a dirlo che i vetri dell'appartamento esplosero e delle figure incappuciate riempirono la stanza, circondandoci. Gridarono un incantesimo che non riconobbi e poi vidi tutto nero.

                               ***
Draco's pov

All'ennesimo gridò di Hermione sbottai.

- Fermatevi! Fermali cazzo! -

Mi arrivò uno schiaffo in pieno viso che mi fece voltare dall'altra parte e sputai sangue.

Quando mi ero risvegliato mi ero reso conto che eravamo stati presi dai Mangiamorte. Ero seduto su una sedia e mi avevano legato i polsi ai braccioli e le gambe alle zampe della sedia. Hermione e Annabeth erano in piedi, una accanto all'altra, con le braccia sollevate sopra la testa, con i polsi legati da una catena che era collegata al soffitto.
E le colpivano senza pietà: gambe, schiena, fianchi e viso.
Annabeth non emetteva una fiato e si limitava a maledirli in greco antico, che avevo capito essere la loro lingua d'origine. Ma Hermione gridava, sentiva tutto il dolore e non era in grado di sopportarlo.

- Cosa te ne importa di una schifosa sangue sporco? - chiese mio padre.

- Mi importa più di lei che di te sicuramente - risposi.

Il mio unico pensiero era che potessero farle seriamente del male. Era incinta maledizione! E ogni minuto che passavamo in mano loro avrebbe potuto fargli perdere il bambino.
Ma non potevo nemmeno dire loro che aspettava mio figlio. Se lo avessero saputo avrebbero ucciso sia lei che il bambino.

Mio padre fece un cenno al Mangiamorte che le stava maltrattando e quello tirò un manrovescio ad Hermione facendole girare la testa e spaccandole il labbro.

Imprecai e strattonai le corde.

- Hermione...resisti ok? - le fece Annabeth e stranamente la vidi annuire e stringere il labbro tra i denti.

Mio padre schioccò la lingua.

- Sai cosa vogliamo Draco - mi disse - Ti lascio un'ora di tempo per farti venire in mente dove si trova l'erede di Serpeverde. Dopodiché, quando rientrerò ammazzo prima quella schifosa mezzosangue e poi la babbana, ti è chiaro? -

Deglutii guardandolo male e lui mi diede uno schiaffetto in faccia per deridermi.

Dovevo trovare il modo di liberarci e anche velocemente.

La dinastia di Serpeverde Where stories live. Discover now