Capitolo XI

280 13 0
                                    

Tsireya aveva appoggiato la mano sul petto di Lo'ak, e Lo'ak era diventato visibilmente rosso. Avevo sorriso con complicità a Kiri, e poi ad Aonung e Rotxo. Avevo, dopotutto, promesso a nostro padre che avremmo fatto del nostro meglio per essere amici dei ragazzi del clan, e, che questo includesse Rotxo o meno, era mio dovere farlo. Con uno sguardo d'intesa qualcosa si poteva cominciare. Per quanto ancora ci fossero una marea di cose che non capivo: perché Aonung mi aveva provocato quella reazione, perché mi aveva guardato in quel modo, perché non riuscissi a smettere di pensare a quanto Aonung fosse stronzo, e allo stesso tempo a quanto fosse magnetica la sua presenza, quanto mi faceva tenere i muscoli allerta la sua vicinanza, malgrado non mi fosse mai successo di avere paura di qualcuno che reputavo uno skxawng; non potevo disfarmi delle aspettative che mio padre aveva messo su di me, né disobbedirgli senza motivo. Mi aveva detto di fare amicizia, per cui mi sporsi verso Rotxo, e gli raccontai della scommessa che avevo fatto con Kiri. A sentire il nome di mia sorella anche lui parve cambiare un po' atteggiamento e dovetti soffocare la rabbia che l'idea che mia sorella si potesse unire ad uno come Rotxo mi provocava, continuando a raccontare. "Se vuoi partecipare io gli dò massimo due settimane" Ero poggiato alla sua spalla, mi coprivo la bocca con la mano. Rotxo ridacchiò, si voltò verso di me per parlarmi all'orecchio.

E fu allora, quando mi rimisi dritto per poter porgere l'orecchio al Na'vi, che mi resi conto dello sguardo con cui ci stava folgorando Aonung. Sembrava sul suo volto si fossero abbattute tutte le tempeste che avevamo superato io e la mia famiglia per raggiungere il reef: era pura furia nei suoi occhi azzurri. Mi ghiacciai un secondo, il cuore che tornava ad accelerare, impazzito da un battito all'altro. Di nuovo, mi mancò l'aria, mi sembrò di aver paura. "Entro tre crepuscoli massimo secondo me" Rotxo parlava al mio orecchio: sentivo la sua mano poggiare sulla mia spalla, il calore del suo respiro nel mio orecchio. Gli occhi azzurri di Aonung erano fissi proprio su quello. Si schiarì la gola, ma non per parlare: era un ammonimento. Rotxo alzò la testa di scatto, verso l'amico. Lo sguardo di Aonung avrebbe ucciso un Angstìk con facilità: Rotxo pietrificò.

A disagio, mi mossi appena dalla posizione in cui ero seduto, Rotxo sollevò la mano dalla mia spalla, si fece appena indietro, Aonung che non interrompeva il contatto visivo con lui. Si schiarì anche Rotxo la voce, visibilmente spaventato. Intorno a noi, nessuno faceva caso allo scambio: Lo'ak e Tsireya erano decisamente impegnati, Tuk e Kiri chiacchieravano a bassa voce. Mi sentii arrossire, come arrossiva Lo'ak con la mano di Tsireya sul petto. Chi si credeva di essere quel bulletto? Mi voltai deciso di nuovo verso Rotxo, mi riappoggiai alla sua spalla, questa volta sporgendomici con tutto il peso. Sentii il contatto con la sua pelle sul mio petto.  Aonung non poteva impedirci di essere amici. Sussurrai qualcos'altro al suo orecchio, inerente al discorso che stavamo facendo, che andò a perdersi nel vuoto, perché Aonung scattò in piedi, provocando un allontanamento terrorizzato di Rotxo, che quindi non mi sentii. 

Aonung ci sovrastava: sembrava altissimo, gigantesco, in piedi davanti a noi, seduti. Rotxo indietreggio, scalciando con i piedi e strisciando il fondoschiena. La scena intorno a noi si era fatta silenziosa: Kiri e Tuk ci fissavano, allarmate dal rumore improvviso di Aonung che si alzava; Tsireya e Lo'ak si scambiavano sguardi preoccupati. I miei occhi, dal basso, erano fissi in quelli di Aonung. Lo sfidavano. Aonung mi guardò, ma fu solo un istante: colse la sfida. 

Prima che Tsireya potesse fermarlo, aveva afferrato Rotxo e lo aveva gettato in acqua, oltre il pontile su cui stavamo seduti. Sussultammo tutti, seguimmo i ragazzi che ruzzolavano nel mare, intorpidendo l'acqua. "Ma che cazz-" Lo'ak fu fine, come sempre. Tsireya si voltò a guardarlo: "Dobbiamo fermarli" Lo'ak, a sua volta, si voltò verso di me, ma il suo sguardo non mi stava chiedendo il permesso. "Lo'ak, no!" Feci appena in tempo a gridargli, prima che si gettasse in acqua. Lui e Tsireya alzarono ondate ancora più alte, forzandosi nel tumulto. Imprecai ad alta voce, Kiri coprì le orecchie di Tuk quando era ormai troppo tardi. Mi gettai in acqua, dietro di loro. 

La sabbia si alzava dal fondale, riempiva i miei occhi, portata dall'acqua in subbuglio. Da destra e manca, manate e bracciate riempivano il mare, calci e pugni mancati volavano ad una forza sorprendente, se si considerava che eravamo sommersi. Mi era impossibile riconoscere mio fratello. Vidi i ricci di Tsireya che si intromettevano nel tumulto di colpi che supposi essere Aonung e Rotxo, e immaginai che mio fratello fosse dall'altra parte, a cercare di separarli. Mi forzai anch'io nel caos, spingendo indietro Tsireya, perché non fosse travolta dai colpi. Mentre la spingevo via con una mano, un colpo mi volò in faccia. Sentii qualcosa di caldo muoversi nel mio naso, e lo ignorai: l'acqua l'avrebbe comunque lavato via. Finalmente, nella pioggia di manate, riuscii ad afferrare il braccio di qualcuno. Lo tirai con tutta la forza che avevo lontano dai tubini dell'acqua, e lo scontro si fermò. Mi ritrovai Lo'ak davanti, che tratteneva Rotxo per un braccio. Avevo spinto via Aonung. Un brivido mi corse lungo la schiena al pensiero. Lo'ak tirò l'altro Na'vi in superficie, e lo spinse sul pontile. Vidi Tsireya risalire in superficie con la coda dell'occhio, e la imitai. Appena tornarono all'aria, le mie orecchie recepirono la voce di Tsireya, alterata dalla rabbia: "Ma che diamine vi è preso?!" Mi arrampicai di nuovo sul pontile, e, nel farlo, sentii il calore del mio sangue che mi inondava la bocca, fiottando dal naso. Merda. Tuk mi vide, e cacciò un urlo. Lo'ak si voltò subito nella mia direzione, sgranò gli occhi quando vide quanto sangue usciva dal mio naso. "Calma, calma." Implorai i miei fratelli, ma Tsireya mi venne subito in contro, le mani tese verso la mia faccia. La fermai prima che potesse toccarmi: Aonung, uscito dall'acqua, guardava torvo verso di noi. Gli gettai uno sguardo, e Tsireya si voltò di scatto per vederlo. Rotxo, ancora livido, steso sul pontile, indietreggiò con un gridolino. Tsireya sbottò: "Che cosa, Aonung?" Il suo tono pungeva. "Picchierai anche me adesso?" Mi sentii arrossire, violentemente. Aonung distolse lo sguardo da noi, si gettò in acqua senza dire una parola: non si scusò con Rotxo, non si scusò con me; fuggì a nuoto. Tsireya si voltò di nuovo verso di me: aveva capito il motivo della zuffa e non aveva bisogno di altre spiegazioni, perché conosceva suo fratello. Rotxo si tirò in piedi in ben poco, evidentemente abituato anche lui alle eruzioni di rabbia di Aonung. Lo'ak, d'altra parte, ronzava intorno a Tsireya, senza smettere un secondo di parlare: "Ma si può sapere che cos'ha che non va?" Sbraitava, camminando su e giù per il pontile. "Si alza, alza le mani e se ne va così? Nessun motivo? Nessuna spiegazione? Nessuna scusa?" Non capiva veramente nulla. Sbuffai, allontanando le mani di Tsireya e Kiri che cercavano di fermare il sangue dalla mia faccia, e mi rivolsi a mio fratello. "Hey." Lo richiamai, Lo'ak fece silenzio. Scossi appena la testa: "Basta così" Finalmente Lo'ak si risedette, al fianco di Tsireya. Tuk, seduta accanto a Kiri, alzò la testa verso la sorella: "Dobbiamo dirlo a papà?" Chiese, in un filo di voce. Kiri fece per annuire, ma prima che avesse occasione di farlo intervenni. "No, Tuk." Feci correre lo sguardo su ciascuno dei miei fratelli, poi su Tsireya e Rotxo. "Nostro padre non deve sapere nulla di quello che è successo qui." Fermai gli occhi su Lo'ak, sapendo che era l'unico a capire nel profondo perché: nostro padre ci avrebbe scuoiato entrambi se avesse saputo che ci eravamo gettati in una zuffa, colpa nostra o meno. Guardai di nuovo Tuk. "Chiaro?" Quando la piccola annuì, tirai un sospiro di sollievo, e lasciai che le ragazze fermassero il sangue, senza riuscire a non pensare: Aonung. 

THE ELDEST -atwow con gli occhi di Neteyam Sully-Where stories live. Discover now