Capitolo XXXX

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Rividi le mie sorelle dopo quelli che parvero anni. Ero smagrito, impallidito, i miei occhi si perdevano dentro le mie occhiaie, quindi cercavo di evitare il mio riflesso nelle acque limpide dell'oceano quando lavoravo, quando mi ritrovavo a camminare a testa bassa per il villaggio, ma non potevo evitarmi. Kiri me lo fece notare immediatamente, quando la riabbracciai. Eravamo sulla spiaggia, di nuovo tutti i ragazzi del clan insieme: Roxto, Tsyreia, Aonung, io, Tuk, Kiri e Lo'ak. Ci guardavamo quasi timorosi di dire una parola di troppo, di avvicinarci troppo l'uno all'altro, da una parte all'altra, sulla sabbia. "Sembra che tu non mangi da settimane, Teyam!" Nel dirmelo Kiri aveva quasi le lacrime agli occhi "Eppure sono stata io a svenire se non ricordo male" Cercava di scuotermi dalla spalla, di farmi ridere, si trovava davanti solo un abbozzo timido di sorriso, perché fare più di quello mi era diventato impossibile. Stringevo la sua testa fra le mani, lasciavo che mi cingesse la vita con le braccia esili mentre Tuk si teneva per avvinghiata alla mia gamba. Mi erano mancate più del cibo che non avevo mangiato, più dell'aria quando mi ero immerso, più di casa mia quando ero rimasto da solo, lontano. Eppure riuscivo appena a sorridere alle loro parole. "Ti sei perso i Tulkun!" Tuk strillò, ancora abbracciata a me. Annuii. Avevo la bocca come impastata, ma mi sforzai di rispondere comunque, inventando una scusa per giustificarmi: "Dovevo lavorare, Tuk" Era ovvio che fosse una scusa perché tutto il villaggio era stato in festa per l'arrivo degli animali e nessuno aveva lavorato per l'intera giornata. Con la coda dell'occhio vidi Aonung e Tsyreia scambiarsi un'occhiata, ma li ignorai per prendere in braccio mia sorella. Tuk era così emozionata di vedermi da non mettere neppure in dubbio la mia spiegazione. Mi strinse le braccia intorno al collo e riprese a parlare: "Oggi possiamo andare alla spiaggia, ho imparato a respirare benissimo e ti potrei far vedere tutti gli animali che Tsyreia ci ha mostrato e poi potremmo cavalcare gli ilu e arrivare all'albero e-" Nel sentirla così emozionata, finalmente, sorrisi per davvero. Ricambiai il suo abbraccio, affondai il viso nelle sue trecce che odoravano di mare, di sabbia e di casa. "Vogliamo andare alla spiaggia?" Chiesi, rivolgendomi agli altri. Tsyreia annuì per prima: "Andiamo, non dovrebbe esserci nessuno a quest'ora".

Arrivammo alla spiaggia e ci gettammo in mare uno dopo l'altra, per poi stenderci sulla sabbia a riposare. Tuk poggiava la testa sulle mie gambe, Kiri sulla mia spalla, Lo'ak ci guardava da appena più in là, nascosto appena dalle carezze di Tsyreia. Ce ne stavamo sdraiati al sole, cullati dalle onde, nel silenzio.
"Papà non è lo stesso da quando non ci sei" Lo'ak parlò all'improvviso, scosse la quiete. Mi voltai verso di lui. "Lo'ak, non-" Kiri lo ammonì sottovoce. La interruppi: "Ha deciso lui di cacciarmi" Risposi a Lo'ak, senza cambiare espressione.
Lo'ak rispose: "Lo so, ma forse ha cambiato idea, forse vuole che torni e-"
"Lo'ak, né lui né Neytiri hanno alcuna intenzione di riprendermi con loro." Il mio tono fu secco, la voce incontestabile, eppure Lo'ak contestò:
"Sembra che non aspettino altro, invece" Vidi Kiri che gli piantava una gomitata fra le costole, sussurrandogli di piantarla. "Non voglio tornare dove non sono apprezzato, Lo'ak." Ignorai Kiri e risposi secco com'ero stato prima. "Ma adesso che hai salvato Kiri è tutto diverso, ora loro devono-" Scossi la testa. "Basta, Lo'ak." Questa volta era un ordine. "Non rovinare la giornata a tutti" Un'implorazione. Lo'ak si allontanò ancora di più da dove stavamo io e le mie sorelle, lo guardai stringersi nelle spalle come un ragazzino. Aonung mi guardava con gli occhioni azzurri ricolmi di gioia. Doveva essere stato difficile anche per lui: non tutti al villaggio erano stati aperti come l'Olo'eyktan e molti ora lo squadravano dall'alto in basso, in più il Na'vi che amava era distrutto, sfigurato quasi dal dolore, aveva smesso di sorridere, smesso di parlare con lui (o con chiunque) quasi del tutto. Vedermi felice doveva davvero sollevare un grosso peso dalle sue spalle. "Vogliamo fare un giro in ilu?" La proposta di Tsyreia fece scattare in piedi Tuk, da dove era sdraiata. La bambina adorava il suo ilu, forse anche perché era stata troppo piccola per legare con un ikran e volare da sola, quindi l'ilu era l'unica creatura che avesse conosciuto in quel modo così intimo e personale. Lo'ak imitò subito l'entusiasmo di nostra sorella. Lui l'ilu lo amava solo perché gli dava la possibilità di sfrecciare più rapidamente verso i guai, ma comunque mi fece sorridere il modo in cui si alzò in piedi, quasi saltellando sul posto, per voltarsi ora verso Kiri, ora verso Roxto, cercando la loro approvazione. Rotxo non muoveva un muscolo senza l'ok di Kiri, ed ora Kiri sembrava molto più interessata a farsi abbracciare da me, piuttosto che a rimettersi in acqua a bordo di un ilu. Scossi appena la spalla, per attirare la sua attenzione su Lo'ak che la fissava. Kiri si voltò verso nostro fratello, sospirò, si voltò di nuovo a guardarmi. "Non mi hai detto tu che a dirgli sempre di sì escono viziati?" Mi chiese, soffocando un risolino. Io scoppiai a ridere, annuendo appena. "Assolutamente si" Risposi "Ma temo che Lo'ak sia già troppo viziato per poter essere messo in riga da un no"
"Hey! Io non sono viziato!" Lo'ak protestò come un bambino, il che aiutò molto a dimostrare quanto avessi ragione, e provocò le risate di tutti i presenti. "Sicuramente" Lo ribeccai, sarcastico. Avrei potuto fare una lista, in ordine alfabetico, di un centinaio di motivi per cui 'viziato' era un'ottima parola per descrivere Lo'ak, ma un buon novanta per cento avrebbero comportato parlare dei suoi genitori, e non era per nulla ciò che mi andava di fare.
Kiri rise un po' più forte degli altri. "Allora?" Lo'ak insisté, quasi spazientito. "Vogliamo andare o no?" Eywa, se fossi stato ancora suo fratello maggiore anche in maniera ufficiale gli avrei mollato uno scapaccione dietro la testa, per sistemare il suo tono. Kiri invece si limitò a sbuffare. "E andiamo" Disse, appena scocciata. "Non mi sembra comunque di avere molta scelta" Ridacchiò anche lei, gettandomi un'occhiata d'intesa. Alzai solamente le spalle, con un sorriso, e la seguii verso il molo.

THE ELDEST -atwow con gli occhi di Neteyam Sully-حيث تعيش القصص. اكتشف الآن