Capitolo XV

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Cosa cazzo mi era saltato in mente? Non riuscii a scrollarmi di dosso il pensiero di quella sera, la minaccia che la promessa di incontrarlo da solo portava alla mia reputazione, alla mia sopravvivenza. Mi pareva che se mi avesse toccato di nuovo nel modo in cui mi aveva toccato sarei morto. Mi pareva che se tutti gli altri se ne fossero accorti sarei morto in un modo perfino peggiore. Eppure sapevo che Kiri se n'era accorta, e Lo'ak, e perfino Tuk. Cercavo di ignorare i miei stessi pensieri. Aonung mi guardava, dal mare. Dal mare mi gettava occhiate d'intesa, mi sorrideva. Distoglievo lo sguardo arrossendo, cercando di capire se gli altri lo avevano visto. Era immerso fino alla vita, un Ilu gli girava attorno, spingeva la sua testa contro di lui, amichevole. "Se vorrete vivere qui" Disse "Dovrete cavalcare" L'ilu al suo fianco si agitò appena. Aonung fissava solo me. Prima che potesse chiamarmi a provare, mio fratello si gettò per primo: "Fammi provare". Esattamente come aveva fatto alla sua prova del volo. Sorrisi al ricordo: Lo'ak aveva insistito per essere il primo fra i bambini ad andare, mio padre lo guardava dall'alto del suo ikran, io gli sussurravo gli ultimi consigli all'orecchio. Poi Lo'ak aveva ignorato ogni consiglio, era quasi morto scatenando metà dello stormo. Ma alla fine ce l'aveva fatta comunque. La mia prova del volo, malgrado fossi andato per primo e senza consigli, era andata molto meglio. Lo'ak si avvicinò ad Aonung e all'Ilu con un'espressione concentrata. Aonung tenne l'animale fermo per lui e mio fratello ci salì. Al solo sentire il suo peso sul proprio corpo l'animale si agitò, smuovendo l'acqua intorno a sé. Gettai un'occhiata preoccupata a Kiri, che la ricambiò. Non era pericoloso come un'Ikran, vero? Era troppo tardi ormai: Lo'ak aveva già legato con l'animale, Aonung gli indicava dove reggersi, e prima che potessi fermarlo, l'Ilu era schizzato via, velocissimo. Lo'ak si teneva. Sorrisi appena. Poi l'Ilu si immerse. E dopo qualche secondo Lo'ak venne sbalzato via, prese a rotolare nell'acqua. Rotxo, accanto a noi, scoppiò a ridere, e con lui Aonung, che si era avvicinato, poggiava la schiena contro lo scoglio dove ero seduto io. Tsyreia si coprì la bocca per nascondere il sorriso e così io. Era stata una caduta veramente comica e Lo'ak non poteva essersi fatto male. Aonung vide subito che cercavo di nascondere la risata: si sporse verso di me. "Non si prende in giro il fratellino, Neteyam" Rideva anche lui, e l'ironia nel suo tono mi fece scoppiare a ridere, senza che riuscissi a nasconderlo. Lo'ak, dall'acqua, mi fulminò con lo sguardo: "Perché non provi tu, sbruffone?" Disse. Il mio sorriso appassì. Ricambiai l'occhiataccia che mi aveva lanciato e mi gettai in acqua. Dove ad Aonung arrivava alla vita, a me quasi raggiungeva il petto. Aonung mi accompagnò all'Ilu, lo tenne fermo perché potessi salirci. Quando fui cavalcioni, mi indicò una briglia rigida, sul collo dell'animale: "Qui ti aggrappi con la mano" Feci come mi diceva.

E comunque sentii la sua mano aggiustare la mia presa, premendo sulle mie dita: "Tieniti così" La sua voce era appena un sussurro, una confidenza al mio orecchio. Con l'altra mano aveva lasciato l'Ilu, cui ormai mi ero legato io, la poggiò sul mio coppino, dove la mia treccia mi connetteva all'Ilu, e mi permette verso l'animale. La spinta sul mio collo, le sue dita che quasi si toccavano sulla mia gola, oltre, attraverso, attorno alla mia laringe. Brividi lungo la mia schiena nuda. E lentamente la sua mano passò sulla mia schiena, scivolò fra gli incavi deboli delle mie costole, sfiorò la mia coda. E sentii, di nuovo, le sue dita fresche sulla mia gamba nuda. Così pericolosamente vicino all'inguine. Fu una carezza severa sulla mia coscia: sistemò l'angolazione della mia gamba e mi permette contro l'animale. Le sue dita, le sue dita si impressero nella mia pelle. Passò di nuovo sulla mia schiena, mi avvolse con il braccio per un istante, mentre sistemava anche l'altra gamba. Arrossii violentemente. E lui lo vide. Ghignò. A quel punto anche l'Ilu doveva aver percepito l'accelerazione del mio cuore, perché si agitò. Prese a menare le pinne, la coda, alzando ondate d'acqua salata, schizzando così in alto da raggiungere anche i miei fratelli e Tsyreia, rimasti indietro. Aonung venne colpito da una pinna impazzita, sbalzato indietro nell'acqua. Strillai il suo nome. E l'Ilu, legato a me, si agitò ancora di più. Dovevo calmarmi. L'animale inarcò la schiena, si gonfiò e sgonfiò, cercò di disarcionarmi. Sarei caduto in acqua di li a breve, se non mi calmavo. Presi un respiro profondo, mi costrinsi a chiudere gli occhi, nell'agitare dell'acqua e dell'animale. E posai una mano sulla testa dell'ilu, che sbatteva a destra e manca sulla superficie dell'acqua, e poi sotto, e poi di nuovo sopra. "Shh" Gli sussurrai, parlando più a me che a lui. Provai a respirare come mi aveva indicato Tsyreia.
E, con Aonung lontano, il mio cuore rallentò.
Lentamente l'animale sotto di me tornò mansueto, la mia agitazione tolta dalla sua. Gettai un'occhiata dietro di me, sorridendo soddisfatto: Aonung si era rimesso in piedi insieme agli altri, ricambiò il mio sorriso.
Carezzai la testa dell'animale, ringraziandolo con il pensiero. E partii. L'ilu partì lentamente, e prese progressivamente velocità. Si immerse immediatamente, mi trascinò sott'acqua con lui. L'attrito dell'acqua sul mio corpo mi tirava indietro, ostacolava l'avanzata, già forte come quello del vento di un volo da battaglia quando l'Ilu ancora si muoveva piano. Quando prese velocità non mi bastò più aggrapparmi con la mano alla briglia. Strinsi le gambe intorno all'animale, dalla posizione che mi aveva indicato Aonung, mi tenni schiacciato contro il corpo dell'ilu. E in breve l'acqua prese a circondarmi con dolcezza, come l'aria faceva nei voli veloci. Prese a scivolare dinamica su di me e sull'animale come su un tutt'uno. Tenermi non fu più così difficile. Spinsi l'animale in cerchio, ritornai verso i miei compagni. E quando spinsi l'animale fuori dall'acqua il sorriso soddisfatto che rivolsi ai miei fratelli e agli altri divenne trionfante. Era andata come la mia prova di volo, meno il panico iniziale.
Scesi dall'ilu e tornai dagli altri sul pontile.
Lo'ak mi fece il broncio.
Aonung mi accolse con un sorriso, mi avvolse il braccio intorno alle spalle, con casualità. Di nuovo, arrossii. Vidi Tsyreia e Rotxo che si scambiavano un'occhiata, Kiri che mi guardava con un mezzo sorriso. Istintivamente mi divincolai da lui: l'imbarazzo mi riempiva le gote e non riuscivo ad alzare lo sguardo su Lo'ak o su Tuk, che sapevo avevano la bocca spalancata per la sorpresa (e la battuta pronta sulla lingua). Feci un passo indietro, allontanandomi da Aonung, che mi guardò appena confuso.
Dentro di me era il delirio: perché mi toccava in quei modi? Perché davanti a tutti? Perché il mio cuore impazziva così, perché mi mancava il respiro? Sapevo che se fosse stata Tsyreia a toccarmi così non sarebbe stato lo stesso: avevo baciato delle Na'vi, nella foresta, ma non mi avevano mai rivoltato le viscere come facevano le mani di Aonung, i modi in cui mi sfiorava. Non riuscivo a capire cosa mi stesse succedendo. Prima dei Metkayina non ero mai arrossito così, non avevo mai perso così il respiro.
Sorrisi ad Aonung, che mi guardava con gli occhi azzurri tinti d'imbarazzo e delusione, e finalmente guardai mio fratello. "Sembra che agli ilu piaccia più io" Risi, cercando di spezzare la tensione. Lo'ak mi guardò stizzito, ma gli altri risero. Tutti tranne Aonung. Lo'ak lo notò: "E non solo a loro" Mi rispose, alludendo con lo sguardo ad Aonung. Di nuovo la tensione si fece palpabile. Gli sarei saltato al collo, non fosse stato mio fratello. E dalla sua espressione, pareva che anche Aonung fosse sul punto di alzare le mani: era già in imbarazzo per il mio rifiuto, innervosito dagli sguardi degli altri addosso, ed ora insultato da quelle parole. Feci un passo verso Lo'ak per evitare fosse Aonung a saltargli addosso, sapendo il mio sguardo voleva incenerirlo. Lo'ak esitò, cercò di tenermi testa, ma alla fine indietreggiò, tirato indietro da Tsyreia. Non dovetti dire nulla: Tuk spezzò la tensione parlando prima che potessi farlo io: "Magari agli Ilu piaccio anche io!" Forse non percepiva la complessità della gelosia di mio fratello, ma tanto meglio. Le sorrisi, distogliendo gli occhi da Lo'ak: "Magari si" risposi. Tsyreia prese la mano di mia sorella, capendo che il rischio era passato, e la portò in acqua, dicendole che ci avrebbe pensato lei a farla provare.
Aonung continuava a fissare minaccioso mio fratello.
Rotxo, intanto, si era avvicinato a Kiri: "Posso farti provare io?" Le aveva chiesto con una voce dolce, studiata apposta per convincerla, e Kiri aveva immediatamente percepito l'intenzione nascosta in quel tono, e subito aveva alzato gli occhi al cielo. "Preferirei andare a nuoto fino alla foresta" Gli rispose, acida. Trattenni le risate solo per la preoccupazione che lo sguardo di Aonung su Lo'ak mi procurava. Si preannunciavano guai. Rotxo si allontanò, abbattuto, rosso in volto per la vergogna dell'offesa.
Ed io presi mio fratello per il braccio, lo trascinai via, Kiri che ci seguiva a ruota.

THE ELDEST -atwow con gli occhi di Neteyam Sully-Where stories live. Discover now