« Non sono una principessa».
« E io non sono un principe azzurro».
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Irlanda è una maschera di ghiaccio bravissima a fingere, mentre si diletta a scrivere articoli per il giornalino della scuola insieme ai piccoli bambi...
Quando non sarai più parte di me ritaglierò dal tuo ricordo tante piccole stelline, allora il cielo sarà così bello che tutto il mondo si innamorerà della notte. -W. Shakespeare
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Arrivo davanti a scuola e il mio sguardo cerca subito quello di Irlanda, che è seduta sul muretto vicino alla sua amica, Kate.
Sorrido, incamminandomi verso l'entrata, con le nocche leggermente doloranti.
Stanotte sono andato a lavoro, dove John mi ha messo contro ad un bestione, che ne ha ricevute di santa ragione.
Verso le cinque sono tornato a casa e, dopo un doccia veloce, sono arrivato a scuola.
Entro in aula, tirando fuori i libri per la prima lezione e sedendomi tranquillamente sul banco.
« Kate!» sento esclamare dal corridoio.
Irlanda corre dietro all'amica, che le ha rubato lo zaino.
Mentre anche gli altri entrano in aula, loro continuano a giocare nel corridoio.
« Signorine, la campanella è suonata» le fa notare con sgarbatezza la bidella.
« Oh, sì, ci scusi» ridacchiano in coro, entrando.
Appena mi nota sorride, salutando l'amica che le tira addosso lo zaino, e venendomi in contro.
« Come stai?» domando tirandole indietro la sedia.
« Abbastanza bene, ho dormito male stanotte. Tu?» ammette stancamente.
« Tutto okay. Potevi rimanere a casa se eri stanca, ti passavo gli appunti» asserisco.
La mamma mi ha detto che deve stare bene per il giorno in cui entrerà nel Regno.
Deve essere in salute per far nascere il cucciolo.
Altrimenti lui non sentirà la sua forza e non riuscirà a uscire dal guscio.
« Nah, preferisco esser qui di persona. Poi oggi abbiamo un test di aritmetica e non volevo recuperarlo poi» spiega.
« Che secchiona» mi sfugge, venendo incenerito con lo sguardo.
« Non sono una secchiona» ribatte offesa.
La professoressa ci richiama, mentre vedo Irlanda al mio fianco cominciare a prendere appunti.
« William Shakespeare, sapete dirmi qualcosa di lui?» domanda.
Mentre gli altri elencano le numerose opere che hanno caratterizzato la fama del drammaturgo inglese, vedo la mia vicina di banco segnare qualcosa su un piccolo diario blu notte.
Aguzzo lo sguardo per riuscire a leggere la sua solita calligrafia ordinata.
Riesco a capire che si tratta di una frase, dove vicino aggiunge un disegnino irriconoscibile, simile ad una ballerina.
