« Non sono una principessa».
« E io non sono un principe azzurro».
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Irlanda è una maschera di ghiaccio bravissima a fingere, mentre si diletta a scrivere articoli per il giornalino della scuola insieme ai piccoli bambi...
Ogni volta che ti guardo rimango incantato dai tuoi occhi, c'è dentro il mio lieto fine.
21 giugno
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« Devi colpire il collo, lo stordisci in un colpo solo. Successivamente guarda come si muove, puoi prevedere le sue mosse se ti impegni. E ricorda: sei meno forte di lui, ma più veloce. Colpisci per prima» mi suggerisce Roran, spingendomi davanti ad Adrian.
« Paura novellina?» ridacchia, saltellando sul posto e sistemandosi le bende intorno alle nocche.
« Ma perché dite tutti così?» aggrotto le sopracciglia, colpendolo al collo.
Non aspettandoselo tossisce, cercando di colpirmi nello stomaco.
Mi solleva dalle gambe ma riesco ad essere abbastanza svelta da mollargli una ginocchiata in pancia.
Lui risponde con un pugno dritto sul fianco, facendomi sbilanciare.
Con un altro colpo mi butta a terra, mettendomi la scarpa accanto al viso.
Sento del sangue scendere dal labbro spaccato, ma non ci bado.
« Al tappeto» sorride vittorioso.
Un Cavaliere non rimane a terra.
Irlanda Miller si rialza.
Gli afferro la scarpa, girandogli la caviglia.
« Merda» impreca, tirandosi indietro.
Mi alzo velocemente, attaccando.
Dopo un pugno sul naso, lo vedo stramazzare a terra.
« Tutto bene?» domando « Oh... credo che tu abbia un po' di sangue qui... e anche lì...».
« Stronza» continua.
« Adrian! Non dire queste parole!» si piega al suo fianco Fleur, asciugandogli il sangue che gli cola lungo il viso.
« E sono pure stato cortese» ringhia.
« Alzati, sembri uno sfigato steso a terra come un sacco di patate» brontola Roran, esaminandolo « È stata una vera fortuna che tu ci abbia rassicurati sulle tue abilità da guerriero».
« Voi Miller e i vostri amici di famiglia soffrite di uno strano disturbo dell'ironia».
Ridacchio, volgendo lo sguardo al giardino della casa del mio padrino.
