16. Il Portale Di Nightmare

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Una delle cose più avventurose
che ci è rimasta è quella
di andare a letto.
Perché nessuno può mettere
mano sui nostri sogni.

« Ahia!» esclamo, coprendomi il viso con le mani quando mi arriva addosso una palla di neve volante

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« Ahia!» esclamo, coprendomi il viso con le mani quando mi arriva addosso una palla di neve volante.

« Sei lenta!» mi beffeggia Derek.

« Non sono lenta!» ribatto offesa, sedendomi su una panchina del parco.

« Insomma...» ridacchia.

Mi stringo nel cappotto, cercando di riscaldarmi.

« Hai freddo?» intuisce, slegandosi la sciarpa e sistemandola attorno al mio collo.

Non ho idea di cosa gli sia successo da quando ha scoperto che soffro di schizofrenia, una settimana fa.

È diventato più... dolce, quasi affettuoso.

Ma è pur sempre il Derek impertinente che ho conosciuto un mese fa.

« Stasera devo tornare nel Regno, quindi domani non vengo a scuola» m'informa, sedendosi al mio fianco.

« Ah» faccio solo, fingendo di guardare qualcosa lungo il marciapiede.

Lo sento sospirare e, prima di poterglielo impedire, mi cinge i fianchi con le braccia, appoggiando la testa nell'incavo del mio collo.

« Lo sai anche tu che non sei ancora pronta per andarci, non conosci molte cose. Ma è solo questione di tempo, poi potrai venire con me» mormora.

« Ma io sono pronta!» obbietto.

Rimane in silenzio, mentre alcuni fiocchi di neve cominciano a scendere dal cielo grigio.

« Dici che sarei in grado di fare il Cavaliere? Insomma, proprio... io?» chiudo gli occhi, appoggiando la testa sullo schienale della panchina.

« Perché che cosa c'è che non va in te?» alza lo sguardo su di me.

« Bella domanda...».

Avrei potuto fare un elenco, ma non mi sembrava il caso di rompergli le scatole con le mie depressioni.

« Se parti con quest'idea, come fai a dimostrare che in te non c'è niente di sbagliato?» aggrotta le sopracciglia.

Rimango appoggiata contro la panchina, senza rispondere.

Lascio che l'aria fredda mi si sferzi con prepotenza contro il viso, facendo svolazzare i miei lunghi capelli biondi di qua e di là.

« Sei stanca?» domanda sorpreso, abituato a vedermi sempre piena di energie.

« Ho finito le medicine stamattina. Ho solo molto mal di testa» ammetto, passandomi una mano sulle tempie.

« Perché non me l'hai detto subito?» si alza di scatto, facendomi sobbalzare « Dai, vieni. Ti porto a casa così passo dal medico a prendertele».

IRLANDA e il segreto dell'ametista Where stories live. Discover now