14. L'ametista

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Non perdono le persone perché
sono debole, le perdono perché
sono abbastanza forte da
sapere che le persone
commettono errori.

Cammino lungo le stradine secondarie di Moonberry, tirandomi su il cappuccio della felpa per ripararmi dalla brezza fredda di questi giorni

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Cammino lungo le stradine secondarie di Moonberry, tirandomi su il cappuccio della felpa per ripararmi dalla brezza fredda di questi giorni.

Se fosse per me, ora sarei davanti al camino, magari con una coperta e una bella tisana tra le mani, intenta a leggere l'ultimo libro comprato.

E invece sono qua, con Arya, che non accenna a voler rientrare.

« Te lo scordi, abbiamo ancora tante crocchette a casa e tu finirai per pesare cento chili!» brontolo quando passiamo davanti a un negozio per animali, facendole segno di andare avanti.

Non so come questa cagnolina possa pensare solo a mangiare.

Deve aver preso dalla zia...

« Irlanda!» mi sento chiamare.

Mi giro, trovandomi faccia a faccia con colui che pensavo si fosse dimenticato della mia esistenza.

« Oh, guarda! È risuscitato!» fingo di sentirmi male, mettendomi teatralmente una mano in fronte.

« Scusa, sono stato impegnato in questi giorni!» si giustifica Derek, sistemandosi il ciuffo di capelli, come sempre spettinato.

Con la piccola Samantha?

« Che tipo di impegni?» mi sento chiedere.

« Cose da principe» fa un gesto con la mano per dirmi che non è niente di che « Ma non sono ancora riuscito a dirti quello che ti volevo raccontare quando abbiamo mangiato il panino!».

Oh, già!

« Dimmelo ora, no?» faccio spallucce.

« Ho bisogno di un po' di tempo. Possiamo sederci da qualche parte?» domanda.

Annuisco, mentre ci dirigiamo verso il primo pub con poca gente.

« Allora, cosa volevi dirmi?» infilo con lo stuzzicadenti tre olive, che la barista ci ha gentilmente offerto, mentre sorseggio il mio cocktail.

Ho dovuto fare una scenata stratosferica per riuscire ad averne uno alcolico, mostrando una carta falsa di quelle che avevo inventato con Kate per dimostrarlo.

Derek si è limitato a dire "Lo stesso" e, la cameriera, troppo presa dal guardarlo, ha acconsentito subito.

Quella brutta...

« Devo parlarti dell'ametista, Irlanda» risponde « E devi ascoltarmi molto attentamente».

« Dimmi» mi allerto subito.

« C'è una regola, tra Regno e realtà: tutto ciò che esiste nel Regno non può venirgli sottratto e viceversa. La tua collana, Irlanda, non è magicamente comparsa la notte di Natale. L'ho portata io» racconta « E c'è un motivo ben preciso per il quale l'ho fatto».

IRLANDA e il segreto dell'ametista Where stories live. Discover now