La fine di Teseo

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Teseo era diventato il re di Atene guadagnandosi la massima gloria ma questo non gli bastava voleva di più per questo accompagnò il suo migliore amico Piritoo che si era innamorato della moglie di Ade Persefone e desiderava tanto averla che l'eroe per non lasciarlo da solo lo accompagnò negli inferi.

Ade non avrebbe lasciato che qualcuno gli avrebbe portato via sua moglie così ordinò alle sue figlie le tre Erinni di catturare i due non appena avrebbero superato il fiume Caronte e poi legargli ad una roccia nel Tartaro così non sarebbero mai più scappati.

I due scesero nel regno dei morti con facilità ma avevano paura del traghettatore perché lui faceva salire solo le anime dei morti non quelle dei vivi, però il dio dei morti gli ordinò di lasciarli passare e così fece e quando arrivarono dall'altra parte del fiume le tre Erinni li catturarono per poi incatenarli ad una roccia.

Teseo e Piritoo rimasero intrappolati per molti anni fino a quando Eracle non liberò prima il suo vecchio amico che aveva incontrato quando il semidio era ancora un bambino e poi voleva liberare anche l'altro mortale ma proprio in quel momento un potente terremoto impedì ai due di salvare Piritoo che rimase nel Tartaro per sempre.

Quando il semidio ritornò ad Atene dopo anni che era sparito trovò una brutta sorpresa il suo trovano era stato spodestato e lui purtroppo andò in esilio nell'isola di Sciro dove fu accolto dal re Licomede.

Un giorno il re accompagnò Teseo ad ammirare il panorama sopra ad una gigantesca scogliera e poi fu buttato giù con l'inganno.

Il suo corpo non fu mai più ritrovato alcuni dicono che Egeo non voleva più separarsi dal figlio.

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