La malvagità di Medea

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Giasone era finalmente ritornato nella sua patria e finalmente poteva rivendicare il suo trono.

I genitori del coraggio argonauta quando scoprirono che il loro amato figlio era partito per quella terribile impresa si suicidarono.

Pelia non riusciva a credere che Giasone fosse riuscito ad arrivare fino nella Colchide e recuperare il Vello d'oro ma decise comunque di non mantenere la promessa e lui non gli consegno il Vello.

Medea voleva vendicare a qualunque costo la morte dei suoceri che decise di voler attingere ai poteri da maga e quando trovò le figlie dell'usurpatore gli rivelò un metodo segreto per fare tornare giovane il loro amato padre.

La maga prese un vecchio ariete ancora vivo e con un coltello lo uccise facendolo a pezzi, poi gettò i resti in un grosso calderone e aggiunse delle erbe misteriose e quando rimise le mani dentro il calderone c'era l'ariete di nuovo giovane.

Tutte le giovani fanciulle non riuscivano a credere ai loro occhi e decisero di voler provare con l'incantesimo.

Quando il re stava dormendo le sue stesse figlie presero anche loro dei coltelli per poi ucciderlo e farlo a pezzi.

L'incarnazione stava procedendo bene ma quando bisognava metterci dentro le misteriose erbe Medea si rifiutò de consegnarle e così la vendetta fu compiuta finalmente.

Giasone dopo aver scoperto quello che fece la moglie abbandonò immediatamente Iolco insieme a lei per raggiungere Corinto dove sì stabilirono lì per un po' di tempo.

Medea fece costruire un bellissimo tempio in onore della grande dea della bellezza Afrodite e come tributo rinchiudeva lì dentro sette fanciulli e sette fanciulle che poi successivamente la dea rendeva immortali.

I giorni passarono molto in fretta e l'eroe greco invecchiò ma la malvagità della moglie non smise e decise di voler sacrificare i figli avuti con lui ma appena scoprì il piano della moglie la lasciò salvando la vita alle sue progenie.

Giasone trovò molto presto una nuova moglie, Glauce figlia del re ma non sapeva quanto poteva spingersi la crudeltà di Medea e creò degli splendidi gioielli da consegnare alla sposa dai figli dì Giasone.

Quando Glauce si mise i gioielli magicamente presero fuoco uccidendola e come se non bastasse furono incolpati i figli.

Il vecchio eroe pensando che questo inganno fu fatto dai figli gli uccise all'istante per poi scappare da Corinto e ritornare sulla sua vecchia nave Argo.

Una sera mente Giasone dormiva un vecchio palo di legno si ruppe schiacciandogli la testa uccidendolo.

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