Edipo contro la Sfinge

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Dopo aver ucciso il padre senza neanche averlo riconosciuto, Edipo continuò a viaggiare.

La Sfinge una creatura terribile alata per metà donna e per metà leonessa figlia del terribile mostro Tifone e della donna serpente Echidna, giunse nella città di Tebe e sfidò chiunque a risolvere il suo micidiale enigma e se rispondevi in modo errato venivi divorato.

Il giovane eroe decise di voler porre fine una volta per tutte al terribile regno della creatura così si recò nella città di Tebe pronto per affrontare l'enigma.

Quando arrivò nella città vide alcuni abitanti che fallirono nel tentativo di risolvere l'indovinello venendo successivamente trasformati nella colazione della creatura ma la cosa più terribile fu che anche l'erede del re Emone morì divorato.

Tebe era destinata a scomparire per sempre così il re in preda al panico emanò una nuova legge chiunque fosse riuscito a risolvere l'indovinello sconfiggendo l'odiosa creatura avrebbe sposato Giocasta diventanti il nuovo re della città.

Edipo dopo aver saputo il premio che gli sarebbe arrivato dalla vittoria era ancora più carico di prima e decise di sfidarla subito.

La Sfinge lo guardò e gli chiese:" dimmi coraggioso eroe quale è l'animale che al mattino va quattro zampe, al pomeriggio va a due e alla sera va a tre?"

L'eroe rimase bloccato dalla domanda e poi gli disse:" la so allora è l'uomo perché quando va quattro significa che sta gattonando, invece a due significa quando è adulto invece a tre si tratta del bastone in cui si è anziani".

Dopo aver sentito la risposta corretta il mostro indietreggiò per la paura cadde in burrone andando incontro alla propria morte.

Edipo raggiunse la massima gloria però facendo così avverò l'ultima parte della profezia in cui sposò sua madre e nacquero da lei i suoi figli ma purtroppo le avventure dolorose dell'eroe non erano ancora finite avrebbe pagato un prezzo molto alto. 

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