Il mito di Ganimede

13 2 0
                                    

Sull'Olimpo Ebe dea della giovinezza era la figlia di Zeus e di Era e gli fu dato il compito di coppiera degli dei.

Un giorno mentre stava servendo l'ambrosia agli dei inciampò e cadde per terra, tutti scoppiarono in una grande risata tranne Zeus che decise di dimettere la figlia dal suo compito.

Era però non lo accettò perché conoscendo suo marito avrebbe messo una delle sue amanti al posto della figlia così gli fece giurare di non mettere nessuna donna come coppiere e lui decise di accettare le richieste della moglie.

Il dio dei fulmini passò tutto il suo tempo a guardare tra i mortali se c'era qualcuno degno di vivere con le divinità e di ricevere tale onore e poi mentre osservava la città di Troia vide Ganimede coppiere principe troiano noto soprattutto per la sua grande bellezza. 

Zeus scese nel mondo dei mortali e assumendo la forma di una gigantesca aquila catturò il bel ragazzo e lo portò sulla cima del monte Olimpo e da quel momento in poi Ganimede divenne il nuovo coppiere degli dei e ricevette anche in dono l'immortalità. 

Il dio celeste non voleva lasciare i genitori del ragazzo senza sapere dov'era finito Ganimede così creò la costellazione dell'Acquario dove raffigurava il loro figlio servire gli dei e i cuori dei genitori si tranquillizzò.  

Mitologia greca Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora