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«Partiremo per il khurultai molto presto, ormai la tribù è pronta» continuava a spiegare Ovaal a Delger, la seconda moglie del khan

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«Partiremo per il khurultai molto presto, ormai la tribù è pronta» continuava a spiegare Ovaal a Delger, la seconda moglie del khan. Areum le guardava, intenta ad annodare alcune coperte con forza. Nelle steppe lo sbalzo di temperatura era violento, si passava dal freddo della notte all'afa del giorno e non osava immaginare come sarebbe stato nel deserto.

Delger si passo una mano fra le lunghe trecce, ornate da perle rosse che entravano in contrasto con le vesti turchesi dalle ampie gonne. «È sempre stancante cavalcare fino all'oasi del Tarim, sorella.»

«A te non piace cavalcare e basta, Delger. Vedi di non indisporre nostro marito» sibilò, severa, Ovaal, mentre Areum si occupava di caricare su uno dei carri il nugolo di coperte. «È molto nervoso, di questi giorni. Ieri notte è stato nella mia tenda e mi ha confessato i suoi turbamenti.»

Areum si bloccò. Avrebbe volentieri raggiunto Dier, intento a spiegare a dei bambini come tirare con l'arco a dei bersagli appostati su una delle colline, ma quella discussione sembrava di gran lunga più interessante dei suoi desideri romantici.

La principessa di avvicinò dunque alle due donne, lasciando che il vento gelido proveniente dai picchi delle montagne le donasse ristoro, mentre Delger sposava una mano sui fianchi stretti. Lei, a differenza di Ovaal, era ancora nel fiore degli anni. Non ne aveva più di ventisei, ma nemmeno lei era mai riuscita a mettere al mondo dei figli. «Davvero è stato nella tua tenda? Ultimamente ha favorito la nuova moglie, Baylag mi pare si chiami quella vipera... Oh, come può piacerle? È più vecchia di me e di te messe insieme, Ovaal!»

Di fronte quelle parole, Areum scoppiò in una risata che le fece guadagnare un'occhiataccia da parte di Ovaal e un sorrisino da parte di Delger. «Vedi, sorella? Anche la principessa di Kaewang è concorde con me.»

«Come dice il khan, Areum qui non è una principessa» sibilò Ovaal, avvicinandosi, stretta nel suo deel amaranto, alle coperte che Areum aveva annodato. Gli orecchini pesanti sembravano infastidirla.

Areum le sorrise accondiscendente, sapeva di dovere un favore a Ovaal. L'aveva salvata tante volte dall'indisponenza di Tomur. «Mia khatun, come giudicate il lavoro?»

Ovaal sospirò, era raro che sorridesse, alcune rughe le segnavano gli angoli della bocca. «Ottimo" ammise, alla fine. «Tu e Dier formate un'ottima coppia, Areum. Sarebbe meraviglioso se il khan si decidesse a farvi sposare.»

«Era quello che pensavo anche io!» si intromise Delger, avvicinandosi in un tintinnio di bracciali e orecchini. «Dier, quel caro ragazzo. È così bello, so che molte ragazze qui alla tribù parlano di lui.»

Areum sgranò gli occhi di fronte quelle parole. Nessuna delle sue amiche, fra i Taigat, osava parlava di Dier in sua presenza. «Ma cosa dite, mia signora? Che abbiano il coraggio di farlo davanti a me.»

Delger la afferrò sotto braccio, mentre le prime nubi cariche di pioggia si affollavano nel cielo. «Oh, in realtà non lo farebbero mai davanti a te, principessa.»

Cieli di Sangue - La nuova dinastiaWhere stories live. Discover now