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Song riprese fiato, mentre si allenava nel giardino che circondava il palazzo orientale

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Song riprese fiato, mentre si allenava nel giardino che circondava il palazzo orientale. Si stava sforzando in tutti i modi di stare alla larga dal pensiero di Saran, dai fogli e dall'inchiostro, persino dal vino, pur di non far adirare il padre. Era troppo sospettoso e l'idea che potesse togliergli il trono per donarlo a uno dei suoi fratelli lo faceva imbestialire.

Si era occupato lui di Sunju, di Hyejie, della regina e dei ministri, si era meritato quel titolo e non voleva che gli venisse strappato. Con un movimento veemente, il principe ficcò la spada al suolo e il vento gli portò notizia dell'arrivo di Mae. I suoi spilloni si muovevano a ogni passo, riempiendo l'ambiente di un suono elegante, che solo una nobile avrebbe potuto provocare.

«Dunque, hai deciso di occuparti di nuovo di cose importanti» gli disse la donna, con un tono colmo di mestizia.

Song smise di allenarsi e si voltò verso la prima moglie, vestita di bianco e azzurro. Dei ricami a forma di giglio abbellivano le sue gonne, che morbide ricadevano fino al suolo. Il viso era abbellito con polvere di pesca e le labbra dipinte di rosso vivo. Era bellissima, ma lui non riusciva a sentirsi affascinato da lei. «Non devo dar conto a te di cosa faccio, Mae.»

«Non devi?» Mae gli si fermò davanti, coi pugni ben stretti in grembo. «Tuttavia, credo che tu debba informarmi riguardo una questione importante.»

Il principe ereditario posò la spada nelle mani di un eunuco e incrociò braccia, fasciate da seta indaco, al petto. «Hai saputo che ho intenzione di prendere in moglie la prima principessa di Kaewang?»

Le labbra di Mae tremarono, ma i suoi occhi rimasero freddi seppur velati di lacrime. «L'ho saputo, sì, e non da te. Speravo quasi che fosse una menzogna. Invece, sembri convinto di questa scelta.»

«Ti avevo già detto che avrei preso in moglie una donna che sarebbe diventata regina, avresti dovuto aspettartelo» Song non riuscì a mantenere un tono fermo, vedere la moglie afflitta era capace di farlo sentire un fallito, ma non poteva niente. Mae voleva diventare regina, ma non era la persona adatta a causa della sua incapacità di mettere al mondo eredi maschi.

«Sì, dopo che hai minacciato me e mio padre, non mi aspettavo niente di diverso» la voce di Mae si arrochì e le sue difese cominciarono a crollare, una per una. «So cos'è accaduto tra voi a corte, e ancora non me ne capacito. Mio padre ti ha sostenuto, come ho fatto io, quindi perché devi respingerci entrambi? Abbiamo sempre cercato di fare tutto per il tuo bene.»

Song osservò la moglie avanzare di un passo verso di sé, e non la scansò. Si sentiva in colpa, si sentiva un inetto e anche un ingrato, ma continuò a mantenersi freddo. «Sei stata tu a sfidarmi, a contrapporti a me e ad augurarmi la rovina. Io avrei voluto continuare a convivere pacificamente, come marito e moglie, senza lotte continue.»

«Ti stavi perdendo, Song» Mae pronunciò il suo nome con voce più dolce, e gli prese le mani, accarezzandole. «Sai quante volte ho provato timore nel vederti così afflitto, perso nei tuoi pensieri, verso qualcuno che ti ha abbandonato?»

Cieli di Sangue - La nuova dinastiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora